Mercato immobiliare ed espatrio: prezzi in rialzo in Medio Oriente

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Pubblicato 2022-01-07 alle 10:00 da Ester Rodrigues
Il Medio Oriente è un'area che include Paesi con un patrimonio comune, livelli molto diversi di reddito pro capite e un'economia diversificata. In passato, il mercato immobiliare nella regione ha seguito un andamento stabile ma si prevede che i prezzi aumentino moderatamente nei prossimi due anni data la crescita nella domanda e la ripresa dell'economia.

Il Medio Oriente è meta ambita dagli espatriati per vivere e investire. Il mercato immobiliare, a fronte di una richiesta elevata, adegua i prezzi. Secondo la classifica stilata da Reuters, Doha si aggiudica il podio di città più costosa della regione in termini di affitto. Seguono Dubai, Abu Dhabi e Kuwait. A livello globale, Tel Aviv (Israele) è in pole position. La capitale israeliana surclassa Parigi, Hong Kong e Zurigo, le tre destinazioni in cima alla classifica nel 2020.

A Doha, un appartamento con una camera da letto costa in media 5.804,88 QAR (1.549 $) al mese. E' più caro rispetto ai Paesi Bassi e alla Germania, ma più contenuto rispetto al Lussemburgo (1.764 $) e alla Svizzera (1613 $). Sebbene il prezzo degli affitti in Medio Oriente sia elevato, va sottolineato che alcune in destinazioni come Muscat (Oman) e Riyadh (Arabia Saudita) il costo della vita è più abbordabile chein  altre site sullo stesso territorio. 

Un alto costo degli affitti è vantaggioso per gli stranieri che vogliono investire nell'immobiliare e mettere le proprietà a profitto, ma gioca in sfavore di quanti si trasferiscono per lavorare. Di seguito elenchiamo le città del Medio Oriente più care in termini di affitto mensile, secondo il comparatore di prezzi Numbeo. L'ordine è decrescente. La classifica è stata fatta prendendo a riferimento New York. A paragone, il costo degli affitti a Doha è del 50% inferiore a New York.

Città del Medio Oriente dove costa di più affittare

  1. Tel Aviv-Yafo, Israele 
  2. Doha, Qatar 
  3. Dubai, Emirati Arabi Uniti
  4. Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti
  5. Gerusalemme, Israele
  6. Petah Tikva, Israele 
  7. Kuwait City, Kuwait
  8. Ajman, Emirati Arabi Uniti
  9. Limassol, Cipro
  10. Beirut, Libano
  11. Manama, Bahrein 
  12. Haifa, Israele
  13. Teheran, Iran 
  14. Bersabea, Israele 
  15. Sharjah, Emirati Arabi Uniti 
  16. Larnaca, Cipro 
  17. Nicosia, Cipro
  18. Mascate, Oman
  19. Esfahan (Esfahan), Iran)
  20. Pafo, Cipro 
  21. Riyad, Arabia Saudita
  22. Al Khobar, Arabia Saudita 
  23. Baghdad, Iraq 
  24. Erbil (Irbil), Iraq 
  25. Ad Dammam, Arabia Saudita 
  26. Jeddah (Jiddah), Arabia Saudita 
  27. Amman, Giordania

Tassazione favorevole: aspetto positivo da considerare

Se da un lato l'uscita per l'affitto di un alloggio ha il suo peso, dall'altro va detto che alcuni Paesi del Medio Oriente non applicano imposte sulla proprietà, sul reddito, né tasse di successione - ad esempio, tutti gli stranieri che vivono e lavorano negli Emirati Arabi Uniti, e risiedono sul territorio per più di 183 giorni nell'arco di 12 mesi, godono degli stessi vantaggi fiscali dei cittadini emiratini. Gli espatriati che acquistano una casa sono però tenuti a pagare una tassa del 4% (sul valore dell'immobile) per il trasferimento di proprietà. In linea generale la somma va divisa tra venditore e acquirente, ma di solito l'onere è coperto da quest'ultimo.

Inoltre, secondo il sito web del governo di Dubai, gli espatriati, così come la gente del posto, che affittano a terzi un immobile di loro proprietà, devono pagare una tassa comunale pari al 5% dell'importo percepito dalla locazione, al fine di finanziare ​i servizi municipali.