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Studi all'estero e riapertura delle frontiere

campus life
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Scritto daMomentsingil 12 Luglio 2021

A causa delle restrizioni sulla mobilità internazionale, molti studenti non possono ancora viaggiare per raggiungere la loro università all'estero e devono seguire le lezioni online. La vita scolastica è cambiata anche per quelli che si trovano già nel Paese di espatrio perchè nella maggior parte dei casi partecipano a corsi a distanza. La pandemia ha notevolmente trasformato il mondo dell'insegnamento. 

 

 

Andare a studiare all'estero è il sogno di molti ragazzi e ragazze. Purtroppo, al momento, tanti di loro non possono raggiungere la sede universitaria perchè la pandemia è ancora in corso. E' notizia recente che l'Australia potrebbe riaprire totalmente i confini solo a metà del 2022. Ai giovani, che progettavano di iniziare un nuovo ed emozionante percorso di studi "downunder", non resta che aspettare e seguire le lezioni online.

Le sfide dello studio a distanza

Un recente studio, condotto tra il 1 gennaio e il 7 giugno 2021 da Quacquarelli Symonds* (QS) su 14.987 studenti provenienti da 185 nazioni, ha evidenziato come i giovani stiano fronteggiando parecchie sfide, che impattano irrimediabilmente il loro stato emotivo.
*Azienda britannica specializzata in educazione e studio all'estero.

Un problema comune al 58% degli intervistati è la differenza di orario tra il paese di residenza e quello dove ha sede l'università, che li costringe a seguire le lezioni durante le ore notturne.

Un altro punto di scontento sollevato dal 81% del gruppo sono le tasse universitarie, che non sono state ridotte malgrado i corsi si svolgano online. Gli studenti pensano che i costi dovrebbero essere tagliati fintanto che non riprendono le lezioni in presenza.

Teshani Warusevitane è una ex-studentessa all'università di Birmingham che si è da poco laureata in Sri Lanka, suo paese natale. Ha dichiarato: "Qui possiamo studiare solo le materiale tradizionali, non c'è molta scelta. Io, ad esempio, per specializzarmi nel campo delle pubbliche relazioni, mi sono dovuta iscrivere a un'università che ha sede nel Regno Unito, e ho studiato a distanza. Tanti miei connazionali vorrebbero fare lo stesso ma sfortunatamente non se lo possono permettere".

Studiare online può anche mettere a rischio il benessere degli studenti. Le rigide misure sugli ingressi, applicate per esempio dall'Australia, stanno gettando i giovani nello sconforto perchè non potranno partire per un altro anno. Uno studio condotto dalla CISA (Council of International Students Australia) ha rilevato che il 93% dei 607 partecipanti, bloccati nel Paese d'origine, sta affrontando una situazione di disagio mentale data la difficoltà di abituarsi alla didattica a distanza.

Agli studenti, bloccati nel Paese di residenza, è inoltre negata la possibilità di fare un'esperienza all'estero che li potrebbe non solo formare dal punto di vista accademico ma anche fornire un'esperienza di vita impareggiabile.

Il futuro degli studenti internazionali dopo l'apertura delle frontiere

Gli studenti non hanno alcuna certezza sul futuro del loro percorso accademico all'estero. Quelli che hanno avuto la fortuna di trasferirsi, devono accontentarsi della didattica a distanza, che non permette di costruire un rapporto solido con gli insegnanti e con i compagni di corso. Inoltre, a seconda della nazione in cui si trovano, la vita di tutti i giorni potrebbe essere soggetta a restrizioni.

Teshani ha aggiunto: “Una mia amica è stata accettata in un'università canadese e ha iniziato la formazione in Sri Lanka, a causa della chiusura delle frontiere. La differenza di fuso orario la costringeva a seguire le lezioni di notte. Per fortuna è riuscita a espatriare, studia ancora da casa ma almeno si è liberata del fuso orario. Il campus purtroppo è chiuso quindi non ha ancora approfittato appieno dell'esperienza".

Quasi tutte le nazioni del mondo hanno imposto delle regole sull'ingresso degli stranieri nel territorio. Uno dei requisiti da soddisfare è essere vaccinati contro il Covid-19. Questa restrizione non sembra affliggere troppo gli studenti. Sempre secondo il sondaggio di QS, sopra menzionato, il 42% degli intervistati ha dichiarato che l'obbligatorietà del vaccino non inficia i loro programmi di studio all'estero. 

Sull'argomento, Teshani fa sapere: "Lo Sri Lanka permette ai giovani che vogliono andare a studiare oltre confine di vaccinarsi, anche se non soddisfano i requisiti di età della campagna vaccinale in corso. Devono però addurre una prova del motivo per cui chiedono di essere vaccinati".

Con le campagne di vaccinazione in corso e la graduale apertura delle frontiere, si spera che gli studenti possano perseguire il loro sogno di frequentare l'università all'estero, e approfittare della vita studentesca, il prima possibile.  

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A proposito di

Sono un professionista della finanza diventato scrittore, con un vivo interesse per il business a distanza, la finanza e i viaggi.

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