Per chi ha qualche risparmio-una BUONA notizia E UNA MENO BUONA

buongiorno
Rivolto a chi è riuscito a mettersi da parte anche un piccolo risparmio (se è grande ancor meglio per loro )
Scrivo quello che so!
Prima la notizia buona:
Anche mantenendo il deposito in Italia si trasformerà in  conto estero e quindi si diventa "lordisti"
La banca NON fa da sostituto di imposta e il conto da "amministrato" (quello che generalmente abbiamo)
diventa "per residenti esteri " e quindi "dichiarativo"
In pratica la banca non  trattiene la tassazione sulle CEDOLE OBBLIGAZIONARIE e sui DIVIDENDI DEI TITOLI AZIONARI  ( se banca in Italia esclusi i titoli italiani ) generalmente 27% ed  eventuali plusvalenze non vengono tassate perché il tutto dovrà farlo il fisco della nuova residenza.
Se è una banca estera  probabilmente (di questo chiedo conferma a chi ne è a conoscenza ) la detassazione vale anche per i titoli italiani
Sono certo che per la banca estera non si pagano i bolli , (0,2%) nella banca italiana si pagano
A questo punto si comunica la posizione titoli al fisco portoghese , analizza titolo per titolo e per le CEDOLE OBBLIGAZIONARIE  ( esclusi  titoli portoghesi) e per i DIVIDENDI DEI TITOLI AZIONARI siamo ESENTI da tassazione per 10 anni- le plusvalenze invece saranno tassate (mi sembra 28%)
Fine delle buone notizie
Quella meno buona è che se si hanno un paio di titoli e non si movimenta la questione è semplice ma in ogni caso  bisogna comunicarli non si può trascurare perché si rischia di diventare evasori a propria insaputa
Se si fa del trading e la posizione è in movimento bisogna farsi fare un conteggio da strutture contabili competenti  e tutto questo ha un costo
Non ho ancora chiaro il comportamento delle banche portoghesi sui risparmi colà depositati se qualcuno ha chiarimenti ringrazio
Se mi sono perso dei pezzi per la strada ben lieto di ricevere aggiornamenti
In sintesi,per chi è interessato, è una questione da approfondire con cura
Saluti
Robj

Buona idea  aprire questa discussione.
Apprezzo moltissimo.
Prego incrementare le INFO da parte di chi ha già vissuto la cosa
Un  saluto a tutti

un aggiornamento sulle banche portoghesi:
Anche nelle banche portoghesi le cedole obbligazionarie e i dividendi azionari non sono tassati per 10 anni  ( esclusi i titoli portoghesi)i

IN BANCA SUL CONTO CORRENTE ANCHE SE DEPOSITI 100 MILA€ INTERESSI ZERO COME DA NOI COME SAI SIAMO IN EUROPA TI POSSO DIRE CHE SE SI HANNO DISPONIBILITA' FINANZUARIE è MEGLIO INVESTIRE NEL MATTONE QUI CONVIENE ANCORA SENZA GROSSI PROBLEMI QUI A LAGOS SONO TANTI AD AVERLO FATTO. E MEGLIO FARSI UN GIRO E VALUTARE DI XSONA SENZA DILUNGARSI IN DOMANDE E RISPOSTE......CIAO

MICHELE SPINA,
non so come tassano le banche Portoghesi ma i dividendi di investimenti Italiani vengono tassati dalla banca Italiana come ritenuta dividendi NON residenti, invece concordo con il fatto che convenga ancora investire nel mattone  (non so fino a quando),gli appartamenti negli ultimi due /tre anni sono aumentati almeno del 25%.
Il primo anno io ho affittato (con la formula di lasciare libero l'appartamento nei quattro mesi estivi.. HO CALCOLATO che l'appartamento che io avevo affittato(del valore massimo 100.000/110.000€) ha reso al proprietario  circa 16/17.000€ all'anno fra il mio affitto registrato ed i mesi estive in nero!!!
FATE VOI I CONTI e paragonateli con uguale investimento in Italia (quando riuscite ad incassare l'affitto!)

Un saluto a tutti
Tino

Ciao Tino
concordo con la tua tesi sulla redditività di certi investimenti
Per scrupolo, comunque, vado a correggere quanto scritto nel 2017
Le banche portoghesi TASSANO cedole e dividendi sia "esteri" che portoghesi
Per le banche italiane, nel nuovo conto non residenti,con il conto amministrato (ho scoperto che è possibile farlo in Italia  se la banca accetta ) vengono tassate cedole e dividendi detti "domestici"(italiani) ma NON  vengono tassate cedole e dividendi  emessi su titoli del resto del mondo,e il Portogallo non le tasserà per 10 anni
Le plusvalenze vengono tassate sempre  ,dal fisco portoghese ,sia titoli depositati  in banche italiane che portoghesi
Da questa considerazione l'importanza di una dichiarazione dei redditi ben fatta (in Portogallo )
Se poi si ha invece il conto "dichiarativo " in Italia c'è il rischio di doverla fare anche in Italia ,pur essendo residenti esteri ,  e sono .....
Il tutto, a prescindere dalla resa che è quella che è, e la tua riflessione ci fa fare nuove considerazioni
Saluti a tutti
Robj

buongiorno Robj,

da quanto mi risulta oltre all'obbligo fiscale di dichiarare in Portogallo le proprietà mobiliari ed immobiliari possedute all'estero l'esenzione della tassazione sui rendimenti di obbligazioni statali e non possedute all'estero vale solo se c'é stata ritenuta alla fonte in quanto verrebbe applicata la regola della non imposizione doppia
in teoria bisogna anche dichiarare rendimenti di affitti
la possibilità di verifica é abbastanza bassa, ma il rischio c'é, anche se mi risulta ufficiosamente che il fisco portoghese non controlli i RNH e non risponda alle richieste di accertamento dell'Agenzia delle entrate
evidentemente si tratta anche di considerare di quali importi si tratti, se nell'ordine delle migliaia di € o di milioni
se vi risulta differentemente scrivete, grazie

un caro saluto
Dario

Buongiorno a Tutti e a Dario,
per diretta esperienza, coordinata da commercialista in italia e l'altro  in Portogallo, nella dichiarazione dei redditi portoghese é  stato riportato unicamente l'importo della pensione lorda percepita dall'INPS; mentre per la dichiarazione dei redditi italiana sono stati dichiarati gli immobili ed eventuali affitti.
Questo é quanto mi risulta.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso

ciao Alfredo,
mi sembra strano
questo vorrebbe dire che i RNH sono esenti da tutte le imposte
la legge non dice cosi'
parla solo di reddito "da pensione"
qualcuno ne sa qualcosa?
Dario

Ciao Dario,
per i RNH, l'esenzione sulla pensione é  confermata. Su questo credo che non ci siano dubbi.
Per il patrimonio in italia, oggi si paga quanto c'è da pagare solo in italia, sarebbe assurdo che si dovesse pagare in Portogallo o addirittura anche in Portogallo.
Forse un domani(!!!) per i residenti all'estero,sugli immobili , si pagherà nel paese in cui si risiede e non in quello in cui é ubicato l'immobile.
Altro non saprei dire per il momento.
Un caro saluto,
alfredo luigi caruso

alfredo luigi caruso ha scritto :

..... mentre per la dichiarazione dei redditi italiana sono stati dichiarati gli immobili ed eventuali affitti.   alfredo luigi caruso


Ciao a Tutti,
in caso di cedolare secca non avresti avuto alcun obbligo di dichiarazione in ITA,  solamente l IMU ma esula da dichiarazione dei redditi.

In PT   come detto da altri,  è importante la tipologia  dell'eventuale "giardinetto titoli".

un saluto
ste

CARUSO_
SI PER QUELLO CHE SO IO,il mio commercialista Italiano mi ha fatto pagare tutto in Italia(eccetto la pensione), per tutto intendo affitti percepiti, sia di case che di terreni, IMU delle proprietà e dei terreni, oltre naturalmente alle altre imposte comunali(TASI_TARI)
In PORTOGALLO il commercialista mi ha chiesto solamente il CUD della pensione e il NIF, io ho comprato casa ma di quella non mi ha chiesto niente e neanche mi ha fatto pagare niente.
Con il NIF comunque la proprietà in Portogallo si vede!!
Per i Titoli posseduti in Italia sia azioni che fondi continuano a trattenerli automaticamente come prima l'unica cosa che è cambiata è la denominazione .. ORA è       "Ritenuta dividendo non residenti"
Saluti
Tino

Ciao Tino 54,
perfettamente d'accordo, come più volte sottoscritto.
Un caro saluto,
alfredo luigi caruso

Buon giorno,
vorrei avere informazioni circa l'esenzione delle tasse per dieci anni ai i pensionati.dove rivolgermi e se puo' consigliarmi una persona per aiutarmi a svolgere tale prrocedura
Mille grazie

zero point ha scritto :

Buon giorno,
vorrei avere informazioni circa l'esenzione delle tasse per dieci anni ai i pensionati.dove rivolgermi e se puo' consigliarmi una persona per aiutarmi a svolgere tale prrocedura
Mille grazie


Buongiorno, il nostro Forum Portogallo è davvero ricco di informazioni sulla detassazione della pensione italiana in Portogallo.
Se hai del tempo ti consiglio di leggere il materiale disponibile per sapere di più.

Saluti,

Francesca
Team Expat.com

Le tasse sugli immobili affittati sì pagano nel paese dove si trovano.
Per la non doppia imposizione i suddetti redditi non si pagano in Portogallo solo la pensione.

Entro ora in questa discussione e saluto tutti i partecipanti. A chi ha già maturato esperienza in materia chiedo: avendo un piccolo portafoglio titoli ( composto da azioni, obbligazioni e fondi comuni di diritto estero), credo che nel momento in cui acquisisco residenza fiscale in Portogallo, tale il conto titoli che raccoglie tali titoli assuma la caratteristica di conto titoli non residente. Di conseguenza cedole e dividendi dovrebbero essere corrisposti al lordo della ritenuta fiscale. E seguire quindi il regime fiscale del Paese di residenza. Dove sbaglio? Grazie a tutti per l'attenzione

Buongiorno  Cogolin
le rispondo io che ho già affrontato questo argomento, dopo numerosi controlli e  modifiche  e vissuti sulla mia pelle!
La sua analisi è giusta ma ... incompleta ...
Adesso le spiego
Innanzitutto il suo conto  non si trasforma ma viene chiuso e aperto un nuovo conto titoli per residenti esteri ( e qui iniziano le prime granette :  se cointestato  i titoli azionari nominativi etc  etc )
Quindi la scelta : dichiarativo o amministrato : scelta che talvolta non possiamo fare perchè certe banche propongono solo il dichiarativo
Questa differenza è molto importante perchè :
Con il conto amministrato la banca fa da sostituto di imposta per  un certo tipo di titoli  titoli  (  es titoli italiani) non fa sostituto su altri tipi di titoli , non fa il calcolo delle plusvalenze
Con il conto  dichiarativo la banca non fa da sostituto in nessun caso e non calcola le plusvalenze ( questo potrebbe produrre l'obbligo di fare la dichiarazione sia in Italia   ( se si hanno titoli Italiani o fondi con titoli italiani )che in Portogallo)
Quindi assolutamente consigliato l'amministrato ( o non avere titoli italiani o cambiare banca )
Quindi:
I titoli Italiani sostituto di imposta la banca ( quindi tassati ) in Italia 
I titoli esteri  la banca non fa da sostituto di imposta (non tassati )
le plusvalenze non sono tassate in Italia ( riferite a contrattazioni di azioni, obbligazioni,fondi, etc,etf,certificates,futures etc etc)
Adesso andiamo in Portogallo
Dichiarazione dei redditi (obbligatoria)
(Per gli immobili abbiamo già chiarito)
comunicazione di TUTTI i conti correnti (Italia o estero ) IBAN (senza saldo ) se non si hanno titoli
Se si ha un portafoglio titoli:
E/C  del periodo in esame
Fotografia dell'estratto conto titoli con data di acquisto e prezzo carico fiscale
Se si sono fatte delle operazioni di acquisto vendita ( si evince dall  e/c )
plusvalenza o minus quindi calcolo operazione per operazione (in molti casi il fiscalista deve avere un
software  dedicato )Sia chiaro che se non si riesce a produrre il prezzo di carico  caricheranno a zero  e sarà tutta  plusvalenza
In certi casi non è una passeggiata( aumenti di capitale, split ,concambi etc)
Quindi se ci sono plusvalenze verranno tassate al 28 % (in Italia 27% )
Per quello che riguarda i flussi cedolari
Titoli italiani ( già tassati in Italia ) Portogallo non tassa
Titoli Portoghesi  Italia non tassa , Portogallo tassa
Titoli esteri ,non tassati in Italia Portogallo non tassa
Fondi a cedola (equiparata a plusvalenza )
Certificates (plusvalenza)
Eventuale vendita di fondi (plusvalenza )
Il vantaggio ,nella vendita dei fondi è che  le plusvalenze e le minus si possono sommare  (o sottrarre )algebricamente  tra di loro , mentre in Italia ( come res Italiano ) la vendita di un fondo in utile è tassata, mentre lo stesso giorno si vende un fondo in perdita non si compensa ( perdita secca )
il tutto vale per i famosi 10 anni poi si paga tutto
Riflessione
Tenere documentazioni più in ordine possibile
Non movimentare troppo il portafoglio
Non comprare titoli Italiani ,non solo per questo motivo
( ma questo è un'altro discorso )
Spero di non averle fatto venire il mal di testa! :joking:
Cordialmente
Robj

Robj ,

Non posso  darti  più di un   :heart: MI PIACE .

Un'ottima guida , veramente

GRAZIE

Carissimo anche se ancora non ti conosco, non posso che esprimere ammirazione per la tua competenza e disponibilità. Ora mi metto a fare i compiti. Grazie di❤️

Per Stefano e Cogolin
Ringrazio sentitamente per gli apprezzamenti  graditissimi e contraccambio  :heart:
Con l'occasione vorrei aggiornare tutti per quello che riguarda le date di inizio conteggi in Portogallo lo considero molto importante
Prendiamo in esame il 2018
Es. Richiesta residenza in Portogallo gennaio 2018
Accettazione residenza marzo 2018
La comunilcazione alla banca  dovrá essere  fatta entro  sei mesi( non obbligatori ma consigliati ) dalla data di marzo
Il  12 luglio ( data casuale ) comunichiamo alla banca che  chiude il conto res italiano e apre
quello res portoghese
Questa data ( 12  luglio)é la data a cui fare riferimento per tutti i conteggi . Fino a  quella data il fisco italiano é “soddisfatto” perchè la banca addebita quanto dovuto. Da quella data iniziano i conteggi del fisco portoghese  IGNORANDO tutte le operazioni antecedenti
Quindi la dich portoghese per il 2018 in questo caso analizza le operazioni dal 13 luglio al 31 dicembre
È sottinteso che chi ha un cassetto fiscale a credito  ( creato da minusvalenze).....li perde tutti e non si trasferiscono al cassetto fiscale portoghese ( che esiste anche in Portogallo )
Cordialitá
Robj

Buongiorno a Tutti e a Robj,
Perfettamente corretto, infatti mi ero trovato nella stessa situazione e mentre per il conto corrente era di facile soluzione non era altrettanto per il conto titoli allora anche cointestato.
Quindi per rendere le cose più semplici per me ho deciso di fare intestate il conto solo a mio figlio residente in italia.
Con ciò tutto resta come prima, ho una delega su conto, per quanto possa servire(!!!) e mi auguro di non trovarmi con la fregatura, un domani , che il figlio si dimentichi del padre.
Non credo proprio ma mai dire mai

Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso

Leggo solo ora questa discussione in quanto alla ricerca sul sito di informazioni su mantenimento cc e deposito titoli in banca italiana dopo aver preso la residenza in PT. Prima di prendere la residenza in PT mi ero informato presso la mia (ora ex) banca italiana sulle procedure per cc e titoli e  come ben evidenziato da robj999 la questione per i titoli è complicata, non impossibile ma molto impegnativa e, sicuramente da valutare "se il gioco vale la candela" in relazione alla massa di capitale mobiliare da gestire. Comunque nel mio caso, non avendo particolari "gestioni" (immobili, affitti ecc ecc) da gestire in IT, ho, come suol dirsi, "tagliato la testa al toro": ho chiuso il c/c dopo aver liquidato l'intero deposito titoli (di importo comunque contenuto realizzando una piccola  minusvslenza che, ahimè, è andata persa) e trasferito il netto della liquidazione del cc italiano direttamente sul cc nel frattempo aperto in PT. Il punto che volevo chiarire è la questione della possibilità per un cittadino italiano residente all'estero di mantenere deleghe (su cc e/o deposito titoli) su rapporti aperti a cittadini italiani residenti in Italia. L'informazione che ho a tal proposito è che non è possibile per un non residente avere deleghe ad operare su rapporti di residenti, tant'è che con l'acquisizione dello status di residente estero ho provveduto ad eliminare le deleghe che avevo sui cc intestati ai  miei genitori . L'intervento #22, se ho ben compreso il passaggio sulla delega, ha messo in crisi questo mio convincimento fra l'altro a suo condiviso con la mia ex-banca italiana. La domanda che pongo è la seguente: è cambiato qualcosa nella normativa oppure il fatto rientra nella casistica "che la banca italiana non è a conoscenza dello status di residente estero del delegato". Ringrazio anticipatamente se qualcuno può precisare in quanto potrei essere interessato a ripristinare alcune deleghe che a suo tempo ho eliminato. Un augurio a tutti quanti di Buone Feste.

Buongiorno a Tutti e a Vanni & Cris,
purtroppo alle banche italiane o per competenza o per incompetenza non gliene frega "nulla" per non dire peggio. Il problema é  sempre nostro loro si lavoro le mani o per un modo o per l'altro.
Effettivamente la logica dice che tra residente e non residente le deleghe non possono funzionare. Infatti é  semplice il ragionamento da noi poveri "idioti" . Se non si può  avere un conto cointestato tra residente e non residente, Ergo, come si potrebbero rilasciare deleghe e/o poteri tra cittadini, pur essendo padri e figli  ma di residenza diversa?
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso

Comunque il problema delle deleghe e' un problema italico (come al solito)

Ho un conto portoghese a me intestato su cui ho rilasciato, tramite disposizione scritta, delega a favore di mia moglie non residente  per operare sul mio conto.   

Non trovo ambiguità riguardo questa disposizione. Il conto e' mio, ma se ho un problema 🤘in portogallo mia moglie può recarsi in filiale ed operare a nome mio.

Buongiorno a Tutti e a Umberto 675,
il Portogallo  é  una cosa é l'italia  é  un'altra cosa.
Per essere chiaro, in questi anni che ho vissuto in Portogallo, confermo che tutta la burocrazia  pubblica o privata é  nel segno della concretezza e semplicità.  L'italia non é paragonabile ; direbbero in Medio Oriente" non vale l'unghia del dito mignolo del mio piede sinistro.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso

mi sembra molto strano
a meno che la legge non sia cambiata, personalmente fino alla scomparsa di mia mamma, nel 2014, avevo presso Unicredti a Torino un conto come residente estero, lo sono dal 1989, e le deleghe sul conti di mia mamma
un caro saluto
Dario

Sicuramente dipende dalla Banca e/o sua filiale, inteso per le deleghe anche verso un RNH, ma dipende soprattutto dal correntista, nel senso da come vuole sia gestito il proprio conto....se in maniera ordinaria o anche straordinaria.
Per la Banca, credo qualsiasi, il riferimento e' alla persona fisica, non al suo stato giuridico (tipo RNH).
Poi, chiaro, se a suo tempo ho delegato mia moglie per le pratiche ordinarie sul mio conto e nel frattempo io o lei siamo diventati RNH, puo' esserci che qualche filiale e suo funzionario pretenda di mettere i bastoni fra le ruote del malcapitato, magari per trarne un piccolo beneficio a livello personale o di gruppo....della serie: intanto ti blocco il CC, poi si vedrà ;)

Saluti

@Dario

Infatti non e' vero che non è permesso avere deleghe su c/c non residenti.

repubblica.it/economia/diritti-e-consumi/diritti-consumatori/domande-e-risposte/2014/03/06/news/conto_cointestato_con_un_non_residente_possono_esserci_problemi_-196746534/

Cito...
“ Poichè lei è residente non potrà essere cointestatario di un conto corrente per non residenti. Potrà, però, ottenere una delega per le operazioni che il suo partente non potesse effettuare on line. Non serve per questo un atto notarile. (6 marzo 2014) “

Per questo la definisco una soluzione “italica”.

Siccome e' scomodo per una filiale gestire un c/c non residente con deleghe ti dicono che non si può fare.

Ma e' proprio questo il caso in cui una delega ha diritto/dignità  di esistere: quando potrebbe essere particolarmente difficoltoso per il proprietario del conto poter operare qualora servisse la presenza fisica.

Per esperienza posso dire che spesso alcune filiali hanno più difficoltà di altre a servire reali servizi bancari (perché i servizi bancari importanti sono proprio di questa tipologia).
Spesso basta cambiare banca/filiale.

Si può avere deleghe, è come sempre una questione di  "non abitudine"  (per non dire non conoscenza ) al gestire cose fuori dall'ordinario.

Alla banca però citate la condizione di  RESIDENZA FISCALE ESTERA  .....   non  citate RNH  che manco sanno  cos'è  in quanto riguarda i rapporti con lo stato PT.

Robj999 ha scritto :

Buongiorno  Cogolin
le rispondo io che ho già affrontato questo argomento, dopo numerosi controlli e  modifiche  e vissuti sulla mia pelle!
La sua analisi è giusta ma ... incompleta ...
Adesso le spiego
Innanzitutto il suo conto  non si trasforma ma viene chiuso e aperto un nuovo conto titoli per residenti esteri ( e qui iniziano le prime granette :  se cointestato  i titoli azionari nominativi etc  etc )
Quindi la scelta : dichiarativo o amministrato : scelta che talvolta non possiamo fare perchè certe banche propongono solo il dichiarativo
Questa differenza è molto importante perchè :
Con il conto amministrato la banca fa da sostituto di imposta per  un certo tipo di titoli  titoli  (  es titoli italiani) non fa sostituto su altri tipi di titoli , non fa il calcolo delle plusvalenze
Con il conto  dichiarativo la banca non fa da sostituto in nessun caso e non calcola le plusvalenze ( questo potrebbe produrre l'obbligo di fare la dichiarazione sia in Italia   ( se si hanno titoli Italiani o fondi con titoli italiani )che in Portogallo)
Quindi assolutamente consigliato l'amministrato ( o non avere titoli italiani o cambiare banca )
Quindi:
I titoli Italiani sostituto di imposta la banca ( quindi tassati ) in Italia 
I titoli esteri  la banca non fa da sostituto di imposta (non tassati )
le plusvalenze non sono tassate in Italia ( riferite a contrattazioni di azioni, obbligazioni,fondi, etc,etf,certificates,futures etc etc)
Adesso andiamo in Portogallo
Dichiarazione dei redditi (obbligatoria)
(Per gli immobili abbiamo già chiarito)
comunicazione di TUTTI i conti correnti (Italia o estero ) IBAN (senza saldo ) se non si hanno titoli
Se si ha un portafoglio titoli:
E/C  del periodo in esame
Fotografia dell'estratto conto titoli con data di acquisto e prezzo carico fiscale
Se si sono fatte delle operazioni di acquisto vendita ( si evince dall  e/c )
plusvalenza o minus quindi calcolo operazione per operazione (in molti casi il fiscalista deve avere un
software  dedicato )Sia chiaro che se non si riesce a produrre il prezzo di carico  caricheranno a zero  e sarà tutta  plusvalenza
In certi casi non è una passeggiata( aumenti di capitale, split ,concambi etc)
Quindi se ci sono plusvalenze verranno tassate al 28 % (in Italia 27% )
Per quello che riguarda i flussi cedolari
Titoli italiani ( già tassati in Italia ) Portogallo non tassa
Titoli Portoghesi  Italia non tassa , Portogallo tassa
Titoli esteri ,non tassati in Italia Portogallo non tassa
Fondi a cedola (equiparata a plusvalenza )
Certificates (plusvalenza)
Eventuale vendita di fondi (plusvalenza )
Il vantaggio ,nella vendita dei fondi è che  le plusvalenze e le minus si possono sommare  (o sottrarre )algebricamente  tra di loro , mentre in Italia ( come res Italiano ) la vendita di un fondo in utile è tassata, mentre lo stesso giorno si vende un fondo in perdita non si compensa ( perdita secca )
il tutto vale per i famosi 10 anni poi si paga tutto
Riflessione
Tenere documentazioni più in ordine possibile
Non movimentare troppo il portafoglio
Non comprare titoli Italiani ,non solo per questo motivo
( ma questo è un'altro discorso )
Spero di non averle fatto venire il mal di testa! :joking:
Cordialmente
Robj


ERRATA CORRIGE
In riferimento alla compensazione su fondi con questa lingua  ho capito roma per toma  ( oltre a trovarmi il conto da pagare al fisco portoghese) :mad:
I fondi non si compensano ,ognuno è un isola ,se se hanno minus ce le prendiamo, se si hanno plus si pagano  le tasse sulle plus e non si compensano ( come in Italia)
Ci sarebbe una opportunità: tenersi i fondi con plus poi tra 10 anni prendere la residenza a Montecarlo o Dubai ,si vende tutto esenti da tasse  :lol: