Perché la Svezia sta rivedendo la sua politica di immigrazione

Vita quotidiana
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Pubblicato 2023-02-03 alle 11:00 da Asaël Häzaq
Secondo il Ministro svedese per l'immigrazione, Maria Malmer Stenergard, l'iniziativa del governo mira a "ridurre il rischio di tragedie per i migranti". Alla base di questa misura c'è una pressione politica esercitata dal partito di estrema destra Sweden Democrats (SD). L'SD intende sfruttare il mandato della Svezia - che attualmente detiene la presidenza dell'Unione Europea - per modificare la politica migratoria.

Il "cambiamento di paradigma" della Svezia

"Campagna internazionale di sensibilizzazione contro l'immigrazione". Ecco come viene presentato il nuovo piano della Svezia per ridurre l'immigrazione sul suo territorio. Durante una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 24 gennaio, Maria Malmer Stenergard, Ministro per la Migrazione, ha illustrato il nuovo piano di immigrazione. A sorpresa, era presente anche Henrik Vinge, leader del partito di estrema destra chiamato Sweden Democrats (SD). L'SD non fa parte del governo, ma il Ministro della Migrazione ci sta collaborando per definire il suo piano. La campagna di sensibilizzazione internazionale sarà promossa sotto forma di comunicato alle ambasciate straniere in Svezia e alle agenzie di stampa.

Per il Ministro della Migrazione, è tempo di agire. Vuole cambiare l'immagine di un Paese considerato "molto generoso" con gli stranieri. La Svezia ha "cambiato il suo paradigma", insiste. L'amministrazione svedese deve smettere di "promuovere la Svezia all'estero presentandosi come una destinazione che offre tanti vantaggi".

Resta da capire se il programma del Ministro inglobi tutti i potenziali immigrati o solo una parte. Alcuni dettagli sembrano propendere per la seconda opzione. La campagna mira a proteggere i potenziali immigrati dagli abusi. "[...] Mettono la loro vita nelle mani di trafficanti. Se sono preventivamente informati sulle leggi in vigore in Svezia, si riduce il rischio che soffrano in seguito", ha detto il Ministro.

Immigrazione: l'ingerenza dell'estrema destra

Per gli analisti, il governo svedese sta subendo le conseguenze della sua alleanza con l'estrema destra. Le elezioni che si sono tenute nel settembre del 2022 hanno portato alla costituzione di un governo senza precedenti. L'SD ha ottenuto un consenso record: 20%, diventando la seconda potenza del Paese. Ulf Kristersson, un influente esponente dei Moderati, è diventato Primo Ministro. Deve la sua elezione all'alleanza con l'estrema destra. I moderati e i cristian-democratici hanno firmato un "accordo di coalizione" e hanno accettato l'offerta dell'estrema destra di formare un governo. L'SD non fa ufficialmente parte del governo, ma il suo duro programma per l'immigrazione avrà comunque seguito. 

Nel dicembre 2022, la Svezia ha assunto la presidenza dell'UE, suscitando la preoccupazione degli altri leader dell'Unione. Alcuni temono che la presidenza venga usata dall'estrema destra per far passare misure anti-immigrazione.

Immigrazione in Svezia: giro di vite

Cosa sta succedendo in Svezia? Conosciuto a livello internazionale come Paese "generoso" stringe la morsa attorno agli stranieri.

Crisi migratoria e politica di accoglienza

Nel 2015, centinaia di migliaia di siriani raggiungono le coste europee. La Siria è in guerra dal 2011 (e lo è tuttora). Nel 2014-2015 il conflitto diventa internazionale. Gli Stati Uniti guidano la coalizione contro le forze siriane. La Russia si allea con Bashar al-Assad. Milioni di siriani sono costretti a fuggire. Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), circa il 7,6% della popolazione è sfollato all'interno della Siria. Nel 2015, più di 4 milioni di persone lasciano il Paese per dirigersi principalmente verso la Turchia (1,8 milioni) e il Libano (1,1 milioni). Centinaia di migliaia di siriani trovano rifugio anche in Iraq, in Giordania e in Egitto.

Anche altri Paesi accolgono i rifugiati siriani, tra cui il Canada (circa 60.000 nel 2015) e gli Stati Uniti (circa 21.700 tra il 2011 e il 2016). Nel 2015, 1 milione e 300 mila rifugiati hanno chiesto asilo in Europa, cifra che supera del 74% quella dell'anno precedente. Questi rifugiati provengono principalmente da Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Eritrea e Mali. Rapidamente sopraffatta, l'Unione Europea (UE) vota un accordo per la distribuzione dei rifugiati. L'accordo viene firmato il 22 settembre 2015. Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania sono contrarie alla mozione e, secondo Eurostat, nel 2015 non accettano alcuna domanda di asilo.

Una politica migratoria più restrittiva

La Germania e la Svezia sono le due nazioni europee che accettano il maggior numero di domande di asilo (148.215 domande accettate dalla Germania, 34.470 dalla Svezia). La Francia ne accetta 26.015, il Regno Unito 17.920 (dati Eurostat). Tuttavia, se queste cifre vengono rapportate alla popolazione, la Svezia risulta essere il Paese che ha più migranti per abitante (160.000 alla fine del 2015). Nascono delle tensioni. Nel 2016 il governo ha approvato una legge per limitare temporaneamente il numero di persone che possono ottenere un permesso di soggiorno (valida fino al 2021). La Svezia accoglie sempre meno immigrati: 124.000 nel 2018 e 102.000 nel 2019. Stessa contrazione per i richiedenti asilo (circa 14.000 nel 2020). 

L'inasprimento della politica migratoria svedese coincide con l'aumento di una retorica di estrema destra. La nuova coalizione di governo, conseguita con il sostegno dei Democratici di Svezia (SD), non fa che confermare la "virata verso la destra" della Svezia, almeno in parte. La destra punta il dito contro l'immigrazione "massiccia" di individui troppo lontani dalla cultura svedese e incapaci di integrarsi. Ma c'è un'altra parte della popolazione, di diverso orientamento politico, che mette l'accento sull'inerzia di una Svezia che non ha saputo adottare le misure di accoglienza e sostegno necessarie, e denunciano uno Stato che, nei primi tempi, ha chiuso un occhio, in particolare sullo scandalo dei "minori non accompagnati" (stranieri maggiorenni che si spacciavano per minorenni). Lo Stato sosteneva che si trattasse effettivamente di minori. Gli atti delinquenziali di una minoranza di individui hanno indignato la popolazione e minato la fiducia tra il pubblico e le autorità.

Mettendo tutti gli stranieri sullo stesso piano (la maggior parte di loro si integra bene nella comunità), l'estrema destra ha inasprito l'ostilità della popolazione verso gli immigrati. La campagna di sensibilizzazione è un'altra vittoria per i Democratici di Svezia, che intendono diffondere la loro visione di una politica migratoria rigorosa.