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Tasse in Svezia

The taxation system in Sweden
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Aggiornato daFrancescail 29 Gennaio 2019

Vuoi sapere come funziona il sistema fiscale in Svezia? In questo articolo trovi le informazioni che stai cercando.

In Svezia, come in altri paesi scandinavi, il sistema fiscale è caratterizzato da un'assoluta trasparenza e l'evasione è praticamente inesistente. Le tasse da pagare sono alte ma eque e servono a finanziare servizi pubblici come l'educazione e la sanità, tra gli altri.
Leggi quanto segue per sapere come funziona la fiscalità svedese per gli espatriati.

Quando si inizia a pagare le tasse?

Per pagare le tasse in Svezia devi registrarti presso l'Agenzia svedese delle Entrate. Il momento in cui va fatto dipende dalla tua nazionalità e dalle circostanze personali.
Ad esempio, se sei cittadino europeo o nordico:

  • puoi registrarti non appena ottieni un impiego/avvii un'attività in proprio
  • puoi registrarti dopo 3 mesi che vivi in Svezia se sei alla ricerca di lavoro o ti mantieni con mezzi propri
  • puoi iscriverti dopo 12 mesi se sei uno studente

Se sei cittadino di un paese terzo, puoi registrarti appena inizi a lavorare oppure se ti sei trasferito in Svezia per ricongiungerti ad un familiare che già vive nel paese.
In questo ultimo caso la registrazione va fatta dopo l'ottenimento del permesso di soggiorno.

Situazione diversa invece se non si vivi in modo stabile in Svezia ma lavori per una compagnia locale e resiedi in una nazione vicina:devi pagare un'imposta chiamata SINK che prevede il versamento di una percentuale pari al 25% dello stipendio totale.

Come funziona il sistema fiscale svedese

I fondi raccolti dalla riscossione delle tasse vengono utilizzati per alimentare il famoso "modello svedese". Questo modello sociale ed economico garantisce occupazione, stipendi uguali per lo stesso posto di lavoro e benessere sociale per la collettività.

La fiscalità è gestita dai comuni, dai consigli di contea e dal parlamento svedese.
Lo Skatteverket, che è l'Agenzia delle Entrate, riscuote il denaro dei contribuenti e lo distribuisce nelle casse dello Stato e dei comuni per finanziare l'educazione, la sanità, la difesa e la pubblica amministrazione.
Una parte consistente è destinata al finanziamento di pensioni e altri benefici sociali ed assistenziali.

In Svezia le imposte vengono detratte alla fonte quindi dallo stipendio. Al termine dell'anno fiscale ricevi dal datore di lavoro un documento che attesta l'importo dei tuoi contributi. Lo devi inoltrare allo Skatteverket (Agenzia delle Entrate) che in Aprile ti invierà il modulo per la dichiarazione dei redditi. Devi compilarlo, firmarlo e rispedirlo entro il 2 Maggio come data limite.

Buono a sapersi: se hai un numero di identificazione personale svedese (personnummer), puoi fare la dichiarazione dei redditi online.

Aliquote fiscali e tipi di imposte

Le imposte sul reddito che si applicano ai cittadini residenti prevedono anche il pagamento di tasse nazionali e comunali.
La tassa municipale viene detratta in base a una percentuale fissa che varia da un comune all'altro, ma di solito è compresa tra il 29-34%.
La tassa nazionale si paga in base al reddito ad un'aliquota del 20-25% .

In Svezia si paga anche l'imposta sul valore aggiunto (IVA) come segue:

  • 25% sulla maggior parte dei beni e servizi
  • 12% su vendite di opere d'arte e sui generi alimentari
  • 6% su giornali, riviste, libri, trasporto pubblico, biglietti per concerti, ecc.

Oltre a quanto sopra, viene applicata una tassazione forfettaria del 30% sul reddito guadagnato dal capitale e una tassa governativa locale sugli immobili (se sei proprietario di una abitazione unifamiliare o di una casa a schiera).

Indirizzi utili:

Agenzie delle Entrate svedese

Nordisk eTax

Verksamt

Facciamo del nostro meglio per fornire informazioni aggiornate ed accurate. Nel caso in cui avessi notato delle imprecisioni in questo articolo per favore segnalacelo inserendo un commento nell'apposito spazio qui sotto.

A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di Expat.com, dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Gestisco anche la comunicazione e la traduzione di contenuti per la piattaforma. Scrivo articoli per il magazine di Expat.com, affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco inoltre la sezione delle guide, dove mi occupo della traduzione di contenuti dall'inglese all'italiano, e la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), dall'agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, da ComunicazioneInform.it e da ItaloBlogger.com, come rappresentante degli expat italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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