Cassazione IT sentenza IMU prima casa effetti su RNH

Ciao
La Cassazione IT ha ribaltato il precedente orientamento sull'imposizione IMU prima casa. Prima: 2 coniugi residenti in 2 comuni diversi  venivano considerate prime case entrambe le abitazioni. Infatti c'erano anche tanti "furbetti del quartierino"  che si domiciliavano in citta e in casa al mare per non pagare IMU da entrambe le parti. Adesso la dovranno pagare su tutte e due compresi gli arretrati di 5 anni.

La logica della sentenza è basata sull'assunto che i coniugi in quanto tali devono avere un unico centro di interesse famigliare che non può essere quindi in due comuni diversi. Ergo NON hanno un centro di interesse comune. Sono unioni, matrimoni,  non esistenti sul piano fiscale.

Ribaltanto la sentenza sui tanti RNH che hanno moglie residente in IT (io compreso)  oltre l'IMU in IT, emerge la questione  del centro di interesse che, per godere della tassazione estera, dovrebbe essere dimostrabile, in caso di accertamento, come localizzato all'estero.

Quindi dovremmo pagare IMU in IT come seconda casa ?
Ovvero potrebbero essere messe in discussione le tassazioni estero in caso di residenza di uno dei coniugi in altro paese ?

Vorrei lanciare un sasso nello stagno per vedere che effetto fà. Certamente tra gli RNH ci sono esperienza professionali che possono dire la loro con giudizio .  :/

semplice basta separarsi sulla carta ; un divorzio fittizio con tutto ciò che implica , in alternativa la moglie fa la residenza all'estero e ci va solo per le ferie .

Is4Giovanni
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ciao,
direi che la Sentenza  altro non fa che applicare  gli stessi "concetti"   (non i "dettami normativi"  ... non potrebbe)    del CENTRO INTERESSI di oramai ultraventennale  applicazione giurisprudenziale.

Solo con separazione  consensuale e con omologa del Tribunale è possibile differenziarne l'applicazione.

Nel caso in questione poi ENTRAMBI I CONIUGI hanno perso il diritto all'esenzione in quanto separando la residenza anagrafica del nucleo familiare  esso NON ERA COMPLETO  nè  nella casa A  e  nemmeno nella casa B.

Quindi dovremmo pagare IMU in IT come seconda casa ?
SI ... la moglie non separata legalmente è parte "spezzata" di un nucleo familiare che non ha residenze anagrafiche  COINCIDENTI (Circoscrizione AIRE LISBOA ed  ITA) e quindi in ITA  non avrà agevolazione di esenzione IMU .

Ma non fanno controlli .... potresti denunciare il Comune al TAR per mancata applicazione della normativa  :D

Ovvero potrebbero essere messe in discussione le tassazioni estero in caso di residenza di uno dei coniugi in altro paese ?

SI .... questo sempre .....
Ma non fanno controlli .... potresti denunciare anche Ag. delle Entrate per mancata applicazione della normativa  :D

Il problema in ITA è la     S E M P L I F I C A Z I O N E    delle normativa in tutti i campi.

Meno paletti .... facilità di comprensione ... controlli ed    in ultimo ma non per ultimo applicazione CERTA di ogni sanzione .


PS
gli "RNH" sono coloro che dopo avere ottenuto la residenza anagrafica e fiscale in PT  chiedono il beneficio IRS,  ogni residente AIRE in PT non è detto che sia anche RNH.

Uso il mio caso per esemplificare. Io ho residenza estera e ho chiesto i benefici fiscali. Non intendo fare separazioni e/o divorzi  fittizi.
L'avvocato a suo tempo mi spiega , per casi concreti trattati, che se mia moglie viene con mè all'estero con una certa regolarità anche se non sempre sempre,  il centro di interesse della famiglia si sposta all'estero e nessuno può aver nulla di contestare.
Tuttavia mia moglie ha casa in IT intestata solo a Lei e quando siamo in IT lì viviamo. casa che per una parte è affittata ad amici che ci vivono.
Quindi secondo  SBERTAN è sufficiente pagare l'IMU 2a casa .  Il Comune non dovrebbe dire alcunchè perchè si vede pervenire un pagamento 2a casa. ma da quando ?.  L'iscrizione AIRE non è ancora confermata ma la comunicazione in Comune è del marzo scorso. Adesso sono residente in 2 comuni diversi. Tant'è che alle votazioni mi hanno fatto regolarmente votare in IT come residente pur avendo sollevato formalmente la questione agli uffici comunali. Comune di 2.000 anime.
Giusto ?.

No.... non ho detto che sia sufficiente (a cosa poi?).
Ho detto che in punto IMU la moglie residente NON ha diritto ad esenzione... la qual cosa è slegata da Centro Interessi.
Inoltre lei mantiene la residenza anagrafica e fiscale nell immobile.

Per Centro Interessi in caso di verifiche (da evitarsi....) dovrete dimostrare (da evitarsi...) la riunione del Centro Interessi. L avvocato ha omesso forse di evidenziare la differenza tra
NON DOVUTO ACCERTAMENTO
e
ACCERTAMENTO CON DOVUTA DIFESA

A mio parere una ENORME differenza.

In questi periodi di blocchi forzati potrebbe pure capitare il caso che la RIUNIONE  sia forzata e prolungata ... in PT andrebbe bene ma in ITA  configurera' violazione del Centro Interessi

Nel secondo caso ovviamente l avvocato  avrebbe altro caso concreto da trattare  :lol: con soddfazione sua certa e tua ipotetica

SBERTAN non capisco. Non sono avvezzo a cosa da  azzeccagarbugli di manzoniana scolastica memoria.  :)
Perché una riunione forzata e prolungata genera in PT  effetti positivi e in IT negativi.

E poi, l'onere della prova dovrebbe essere in capo all'amministrazione a meno che non si tratti di accertamento fiscale. Per il quale tuttavia ci devono essere dei presupposti. Vero che quando non ci sono li inventano su base dubitativa, Tuttavia mettere in discussione il presupposto fiscale (centro di interesse)  con una convivenza in PT per mesi anno e  altrettante convivenza in IT per i restanti occasionali,  sia  abbastanza complicato.  il centro di interesse dovrebbe configurarsi dove risiede il capo famiglia con tutti i componenti delle medesima e la sfera di interessi economici, affettivi, culturali, etc tec conseguenti. Quindi se la moglie segue il marito e il marito vive in portogallo, il centro di interesse è in portogallo. Anche se la moglie ha casa in IT dove paga bollette, ha pure un ccb e via dei seguito.
La separazione "precostituita"  e quindi falsa, in caso di effettiva perdurante convivenza, ovunque essa sia,  credo sia peggio.

Purtroppo siamo in IT e siamo tutti uguali di fronte alla legge. Cioè, siamo tutti in brache di tela. Se hai soldi e legali di grido hai ragione, se viceversa  sei uno sfigato di pensionato che non può permettersi un collegio legale, sei nella ..... . E con le braghe di tela si vede altre che sentire.  :):)

La riunione forzata in ITa se supera i  184 gg in cors o d anno magari causa Covid ti renderà fiscalmente imponibile in ITa perché ivi domiciliato
... ecco perché.

Inoltre esiste una casistica di emersione per la quale chi abbia avuto contenziosi... o altri "mancanze" precedenti (part. Iva attenzionate) renderà taluni pensionati più attenzionabili di altri in base al loro "storico".

Spiegami come fa ad essere a carico del amministrazione l onere della prova SE NON TI ATTENZIONANO?

Non ha logica.

Se ti ATTENZIONANO (anche solo per verificare il Centro Interessi data la moglie non AIRE in PT) dimostrerai quello che potrai (l onere è tuo....) e poi decideranno loro.

Non è il mio modo di gestire le situazioni.

Le basi non sono solide.... inutile pensare di pagare IMU per avvalorare.

Di più.... (maligno) lo stimato avvocato dà la garanzia fideiussoria per quanto consigliato?

Se non ricordo male la normativa non dice che i coniugi devono essere insieme ma che essendo la moglie (famiglia) residente in ITa è lì che si riconduce anche la residenza dell altro coniuge. (nei fatti è lo stesso principio dell IMU di cui a sentenza).

Come anche il principio normativo riguardante la cancellazione da APR.... puoi anche essere stato ricoverato all ospedale di Lisbona da gennaio a settembre con casa in affitto e residenza anagrafica in freguesia ma se non sei cancellato da APR la Fiscalità dell anno sarà in ITA.

Io consiglierei la separazione consensuale proprio perché il coniuge che rimane res. ITA non segue a tempo pieno (non vuole trascorrere 184gg all estero) l altro che emigra anche solo per evitare l addebito per abbandono.

Altro che fittizia.

Poi ognuno si regola come crede accettando o meno il rischio.

Un saluto

SBERTAN
Certo che il periodo previsto fuori dall'italia deve essere fatto e/o documentato. Ci sono poi le causa di forza maggiore che se valgono per l'amministrazione per non rispettare le scadenze, valgono anche per i contribuenti .

L'onere della prova credo di aver letto sia previsto a carico dell'amministrazione quando debba dimostrare che NON sei rimasto fuori dall'Italia per il periodo minimo previsto. Solo in caso di accertamento fiscale devi Tu dimostrare di aver rispettato le normative.

Così come non mi risulta che il coniuge abbia l'obbligo di risiedere fuori ITA per  184 gg. Diversamente andrebbe in "infrazione" lui perchè si è dichiarato  residente ITA.
E' l'expat che deve poter sostenere lo spostamento del centro di interessi all'estero.

Personalmente non intendo percorrere la strada della separazione perchè sarebbe facilmente smontabile da chiunque.  Perchè poi nella pratica non sarei separato. Ho viaggiato per mezza europa per una vita e forse ero più separato prima che adesso anche se mia moglie non venisse sempre sempre con mè fuori IT.

Se sarò attenzionato seguirò la mia linea cercando di percorrerla in modo coerente. Poi a decidere non sarò ne io, ne loro. E per esperienza il terzo spesso rivela soprese. Spero piacevoli, se fosse. 

Questo senza nulla togliere alle Tue valutazioni che sono certamente condivisibili nel merito. Ma poi occorre scegliere il rischio che si decide di correre. tanto da una parte o dall'altra un rischio resta sempre con la complessità e contraditorietà delle norme italico borboniche che ci troviamo a subire.  :sosad: