Intervista da Tenerife: Alessandro di Radio Axel24

Interviste agli espatriati
Pubblicato 2018-06-14 alle 00:00 da Francesca
Alessandro L'Abbate, un brillante ragazzo pugliese, vive a Los Cristianos con la famiglia dal 2014. Conduttore radiofonico e televisivo con un background nel turismo, attualmente si dedica a tempo pieno ad Axel24, la radio italiana di Tenerife che ha creato da solo con tanta dedizione ed impegno.
"Sono tornato al mio primo amore, la radio - racconta Alessandro - la faccio da quando avevo soli 10 anni. Era la notte tra il 26 e il 27 marzo 2016, ero a casa malato e per gioco pensai di mettere su una webradio personale acquistando un server di messa in onda. Fu un successo da subito!".


Raccontaci di te: chi sei e dove vivi attualmente?

Mi chiamo Alessandro L'Abbate, ho 35 anni e sono pugliese, di Polignano a Mare (BA) per l'esattezza.
Vivo alle Isole Canarie dal 2014, all'inizio ero a Gran Canaria, e poi da giugno 2015 a Tenerife dove mi sono stabilito, per il momento, in maniera “apparentemente” definitiva. 


Da quanti anni sei all'estero?

Beh effettivamente è da un po'... dal 2008 al 2011 ho vissuto in Egitto a Sharm El Sheikh, dove stavo da Dio, ma la cosiddetta Primavera Araba ha cambiato tutto, e quello che era un paradiso in terra all'improvviso non aveva piú molto da offrirmi.
Nel 2011 mi sono spostato alle Baleari ma il cambio non è stato particolarmente entusiasmante, cosí sono rientrato in Italia, a Roma, dove ho ripreso il mio lavoro di conduttore radiofonico e televisivo, fino a quando a Ottobre 2014, in piena crisi, nel mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento non c'era piú trippa per gatti, e sono venuto alle Canarie.


Ti sei trasferito solo o in famiglia?

Da solo, del resto i miei viaggi sono sempre stati anche “viaggi esistenziali”, ogni volta che sono partito per qualche destinazione l'ho fatto anche per cercare un po' me stesso.
Proprio qui a Tenerife ho poi conosciuto la donna che ho sposato, Cristina, e che ha lasciato la Russia per vivere qui con me. 


Quali sono i motivi principali che ti hanno portato alle Canarie?

Quando sei abituato a fare la radio e la televisione è dura accettare di non poterla fare piú, specialmente se la ragione è “c'è la crisi, non ci sono soldi”.
Per anni avevo fatto il capovillaggio, nei villaggi vacanze, parlo 4 lingue straniere oltre all'italiano e avevo voglia ancora di divertirmi. Ero single e non avevo nessuna “áncora” che mi trattenesse.
Ricevetti diverse offerte per lavorare in alcuni hotels alle Canarie, accettai quella che mi sembrava piú divertente, a Gran Canaria. Poi per premio l'impresa per la quale lavoravo mi trasferì a Tenerife, con un contratto da sogno, per l'epoca. E da Tenerife non mi sono mai mosso.
Per i primi tre anni non sono mai neanche tornato in Italia. 


Qual è stata la prima sensazione che hai provato arrivando a Tenerife? 

Che fosse profondamente diversa da Gran Canaria, che invece era un posto più spirituale, secondo la mia percezione dell'epoca, mentre Tenerife era decisamente piú commerciale.
A Gran Canaria inoltre c'erano molti italiani, ma a Tenerife mi sembrava di essere proprio in Italia.
Inutile dire che la situazione è andata aumentando, su tutte le isole dell'arcipelago, e anche Gran Canaria ha perso quella spiritualità che aveva, o forse sono cambiato io e quindi anche la mia percezione delle cose.


Che ricordo conservi degli altri Paesi esteri in cui hai vissuto?

Quando sono partito per la prima volta avevo 26 anni, ricordo mia madre sulla porta di casa, tipica mamma del Sud, che mi disse “fai come vuoi, ma secondo me stai sbagliando”. E invece da allora sono successe le cose più belle della mia vita, e probabilmente anche le più brutte, ma in generale ho provato sensazioni fortissime che non avrei mai provato, visto cose che non avrei visto, imparato lingue che non avrei mai imparato, conosciuto gente straordinaria che non avrei mai incontrato.
L'Egitto me lo porterò sempre nel cuore, le Baleari molto meno. Ma dopo tutti questi anni ho capito che se tornassi in Egitto non sarebbe bello come allora, perché sia Egitto, sia il sottoscritto, non siamo più gli stessi. 


Di cosa ti occupi?

Mi dedico ormai a tempo pieno ad Axel24, la radio italiana di Tenerife, creata con le mie mani, alla quale ho dedicato tanto tempo, lavoro e soldi, e che oggi da i suoi frutti.
In pratica sono tornato al mio primo amore, la radio, che faccio da quando avevo soli 10 anni.


Com'è nata l'idea di creare Radio Axel24?

Soffrivo molto la lontananza dalla radio e, almeno per gioco, pensai di mettere su una webradio personale. Era la notte tra il 26 e il 27 marzo 2016, ero in casa a Los Cristianos con l'influenza, mi annoiavo e così presi la carta di credito e acquistai il primo server di messa in onda e il dominio axel24.com.
Il progetto era semplice: la radio on line avrebbe trasmesso la più bella musica italiana ed internazionale del momento, oltre ad alcuni miei interventi su argomenti locali, mentre il sito con notizie di Tenerife e delle Canarie in lingua italiana sarebbe servito a attirare visitatori che avrebbero poi ascoltato la radio.
Fu un successo, nei primi 30 giorni ottenni oltre 5000 visitatori unici giornalieri e la prima telefonata di una impresa che voleva comprare la pubblicità.
Presi la palla al balzo, e dal 7 maggio 2016 affittai una frequenza in FM e da semplice webradio, Axel24 si trasformò in una radio vera e propria.
Poco dopo sono entrati dei soci che volevano investire nella radio, ma a volte le società non funzionano, nel nostro caso fu un disastro, ci separammo dopo il tentativo da parte loro di portarmi via la radio che io avevo creato.
Non ci riuscirono, la legge fu dalla mia parte, e anche la gente. Da allora ho collezionato un successo dopo l'altro. 


Quali sono i programmi di punta di Radio Axel24?

Sicuramente Happy Days, in onda ogni mattina dalle 8 alle 12, è un contenitore di informazione ed intrattenimento, informiamo gli ascoltatori su quello che succede alle Canarie, in Italia e nel mondo, mi avvalgo di una grande rete di opinionisti, giornalisti ed inviati che partecipano in diretta.
Alla fine di ogni ora invece va in onda “Italia Vintage” una rubrica musicale che fa ascoltare un successo italiano degli anni 80, abbiamo il Giornale Radio ogni ora tra le 7 e le 19 per essere sempre informati, per ben 5 volte al giorno c'è Traffic in Travel, il notiziario sulla viabilità in tempo reale sulle strade di Tenerife, ed il Play the Game, cioé il nostro gioco che ogni mattina regala tanti premi ai nostri ascoltatori, e molti altri programmi. 


Su che frequenza possono ascoltarvi i nostri lettori?

A Tenerife Sud è possibile ascoltarci in FM 99.2 ed FM 103.0 mentre nel nord di Tenerife in FM 94.0. 


Organizzate anche incontri tra expat al di fuori della radio?

A Tenerife ci sono molti eventi tra italiani, e con la radio organizziamo e partecipiamo a cene, spettacoli, concerti, eventi di ogni tipo. 


Ci sono molti Italiani che vivono a Tenerife?

Nella sola isola di Tenerife sono stati stimati circa 40.000 italiani, tra quelli regolarmente iscritti nel registro del Padrón Municipal e quelli che invece vivono senza documentazione.
Un grande numero, e come dico io, un grande mercato.
Per questo le aziende spagnole stanno iniziando ad investire nella pubblicità radiofonica sulla nostra emittente, e anche con un discreto successo.
Secondo le ultime indagini di ascolto abbiamo già conquistato quasi 8500 ascoltatori giornalieri e siamo in costante crescita. 


C'è lavoro per Italiani a Tenerife e quali sono le mansioni più richieste?

C'è lavoro per chi ha voglia di lavorare e per chi ha le competenze per farlo. Certo che nel sud Tenerife c'è lavoro per chi lavora nel settore hoteliero e nella ristorazione, ma bisogna tenere a mente che sono lavori duri e che gli stipendi medi sono più bassi di quelli italiani.
Chi viene qui a “buscarse la vida”, come dicono gli spagnoli, deve tenere bene a mente che lo spirito di adattamento è sacrosanto, che non bisogna avere pretese, specialmente i primi tempi, il fallimento è dietro l'angolo. Però con i dovuti accorgimenti, con la parsimonia che è d'obbligo quando si vuole cambiare vita e con grande spirito di sacrificio, i risultati arrivano.
Se poi si è capaci di dare un servizio legato al mondo del turismo e si parla qualche lingua straniera, si ha una marcia in più. 


Com'è una tua giornata tipo?

Lunga: la sveglia suona alle 7 in punto, ho 15 minuti per fare la doccia, lavare i denti, vestirmi e mettermi in macchina.
Alle 7:20 sono già imbottigliato nel traffico sulla TF-1, l'autostrada del sud, che mi porta a Los Cristianos, dove c'è la sede della radio.
Alle 7.40 caffè, panino e lettura dei giornali locali spagnoli.
Alle 8 inizia la diretta, che dura fino alle 12.
Alle 12 inizia il lavoro d'ufficio, ricevo tecnici e fornitori, mi riunisco con gli agenti pubblicitari della radio, faccio la gestione dei clienti, mi coordino con Alfredo, che è il mio programmatore musicale e dò le indicazioni artistiche agli speaker. In tutto questo cerco anche di pranzare, di solito al café sotto la radio.
Alle 17 circa inizio a preparare la trasmissione del giorno dopo, cerco articoli, registro interviste, faccio programmazione artistica ed aziendale, incontro i clienti della radio. Fino alle 20. Dal lunedì al venerdì.
Sono tante ore, alle quali spesso si aggiungono gli eventi e le serate con la radio dal vivo, un ritmo non facile da mantenere, che fa si che a fine giornata sono distrutto. Ma è un ritmo provvisorio, che ha l'obiettivo di farci raggiungere un grande obiettivo commerciale e di fatturato entro la fine del 2018. Poi spero di rallentare un po'. 


Dal punto di vista della crescita lavorativa, senti che le Canarie ti diano di più rispetto all'Italia?

Ho sempre fatto il conduttore radiofonico, ma qui faccio anche l'editore.
Non era nei miei desideri, ma è successo e credo di farlo con un certo successo.
Quando lavoravo negli hotel, da capo villaggio fui promosso a Public Relations Manager, fino a diventare il WOW Manager dell'Hard Rock Hotel di Tenerife, lavoro che ho lasciato per poi dedicarmi completamente alla radio.
Credo di avere avuto grandi riconoscimenti lavorativi qui a Tenerife, ma non è tutto oro quello che luccica, bisogna sempre tenere gli occhi aperti, anche qui ci sono i datori di lavoro che ti sfruttano o che a volte non ti pagano.
Qualche volta è successo anche a me. Ma in definitiva direi che Tenerife mi ha dato più di quanto mi abbia dato l'Italia. 


Quanto ti costa al mese vivere a Tenerife?

Facciamo un po' di conti: vivo in affitto in un bellissimo piccolo paesino sul mare che si chiama Los Abrígos, dove pago circa 500 euro di affitto, spese incluse.
Per la spesa in casa spendiamo all'incirca 300 euro al mese, circa 75 euro a settimana, visto che oltre a me e mia moglie abbiamo anche un piccolo campione di quasi 10 anni che gioca a calcio e naturalmente consuma tante calorie.
Ho un'auto a diesel, che qui costa circa 80 centesimi al litro, e con un pieno di gasolio di circa 35 euro a settimana sono a posto.
Pago 31 euro al mese per la fibra internet in casa e circa 200 euro al mese per la telefonia mobile, sia per me che la uso per lavoro, che per mia moglie (abbiamo 2 smartphones e 1 tablet inclusi nel contratto, con 3 linee, chiamate illimitate a fissi e cellulari, 20 GB di internet al mese per ogni linea). Però lavoriamo entrambi, e quindi possiamo permetterci di pranzare e cenare spesso fuori, andare al cinema, in piscina, abbiamo più risorse da investire in qualità della vita, di quante sicuramente ne avremmo in Italia. 


Quali sono le spiagge più belle di Tenerife?

Dico sempre che i posti e le spiagge più belle dell'isola sono proprio quei posti non dichiaratamente turistici, penso alla Playa de Benijo, nel nord di Tenerife, a Taganana dove si possono ammirare nell'oceano dei maestosi faraglioni che non hanno nulla da invidiare a quelli di Capri, alle piscine naturali di Garachico.
E poi ovviamente le spiagge più conosciute, come Las Vistas, Las Teresitas, Playa del Duque, che sono però tutte artificiali, oppure Playa de la Tejita che è naturale e particolarmente esposta al vento, quindi ideale per i surfisti.


Ci sono altre cose da fare e vedere oltre il mare?

Non si può andare a Tenerife e non fare visita al Parco Nazionale del Teide, che oltre ad essere un vulcano è anche la montagna più alta di Spagna, con i suoi 3718 metri.
Inoltre c'è il Loro Parque, il giardino zoologico numero uno al mondo, e per chi vuole divertirsi c'è il Siam Park, che è il migliore parco acquatico del mondo. 


Parlaci dei lati positivi e negativi della tua vita da expat a Tenerife

Arrivato qui con il lavoro già contrattato dall'Italia, all'inizio non ho dovuto appoggiarmi ad altri italiani per guardarmi intorno. È stato necessario del tempo per scoprire che la nostra comunità non è formata solo da brave persone, ma anche da qualche filibustiere che a volte con truffe e magheggi approfitta di poveri malcapitati arrivati qui in cerca di fortuna.
Ho imparato che non tutti quelli che parlano la nostra stessa lingua sono “amici” e che non tutti quelli che parlano una lingua diversa dalla nostra o che hanno usi e costumi lontani dai nostri, sono cattivi. E da quando gli italiani sono diventati così numerosi a Tenerife, inizia a nascere l'intolleranza dei canari verso di noi.
All'inizio mi arrabbiavo, non mi piaceva essere trattato con razzismo, pensavo “ma io non sono come quegli italiani che vengono qui a rubare, vendere droga o a vivere occupando case”.
Poi ho pensato che ci sono tanti immigrati in Italia che lavorano onestamente, ma in televisione si parla solo di stupratori e malviventi, e pensare che siano tutti così ovviamente è stupido.
Il lato positivo però di vivere in un melting pot di quasi 140 nazionalità differenti è che inizi a considerarti cittadino del mondo e ad avere meno paura dello “straniero”.
Quando la nostra generazione o quella dei nostri figli farà ritorno a casa, concorrerà a costruire un'Italia migliore. Ne sono convinto. 

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