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Trasferimento in Ungheria con animali da compagnia

Travelling around Hungary
shutterstock.com
Aggiornato daFrancescail 20 Marzo 2019

Se stai per trasferirti in Ungheria con il tuo animale domestico, devi informarti sulle procedure da seguire affinchè l'ingresso del tuo amico a quattro zampe si svolga senza intoppi. Leggi questo articolo per saperne di più.

Che animali posso portare in Ungheria?

I pesci tropicali, i rettili, gli anfibi, i roditori e i conigli possono entrare nel paese a condizione che abbiano un certificato sanitario. Gli uccelli domestici devono essere messi in isolamento per 30 giorni prima della partenza, altrimenti dovranno trascorrere lo stesso periodo di tempo in quarantena in Ungheria.

L'ingresso nel paese è vietato a visoni, scoiattoli e tartarughe.
Per quel che riguarda cani, gatti e furetti va espletata una procedura per garantirne l'ingresso in Ungheria. Da notare che i cuccioli che non sono ancora stati vaccinati contro la rabbia non sono ammessi.

Puoi portare con te fino a cinque animali domestici. Se ne hai di più, e il viaggio non ha uno scopo commerciale, devi fornire la prova che partecipano, o si allenano, a una competizione, o un evento sportivo, e che hanno più di sei mesi di vita.

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Portare il tuo animale domestico in Ungheria

La prima cosa da fare è dotare il tuo animale di un microchip per l'identificazione. In seguito devi vaccinarlo contro la rabbia e far certificare l'avvenuta vaccinazione da un veterinario autorizzato.

Buono a sapersi: se provieni da un paese dell'UE e dell' AELS, potrebbe essere necessario ripetere la vaccinazione antirabbica su base annua ' consulta il tuo veterinario per maggiori informazioni. Per gli animali di paesi terzi, la vaccinazione è considerata valida per tre anni. Potrebbe però essere richiesto un esame del sangue (a seconda della nazione terza di provenienza).

Per entrare in Ungheria, il tuo animale deve essere in possesso di un passaporto o di un certificato emesso da un veterinario. Per i paesi dell'UE si tratta di un passaporto europeo per cani/gatti, per quelli dell'AELS il veterinario deve emettere un certificato ufficiale.
Al momento dell'ingresso, se l'animale soddisfa i requisiti sopra elencati, può entrare senza problemi.

In caso contrario le Autorità competenti si riservano il diritto di rifiutare l'ingresso (rientro nel paese di provenienza), metterlo in quarantena (a tue spese) o, in casi estremi e se le due prime opzioni non fossero possibili, a sopprimerlo.

Buono a sapersi: se durante il tuo viaggio verso l'Ungheria transiti per paesi terzi ad alto rischio di rabbia, devi munirti di una dichiarazione di transito che attesti che l'animale non ha contratto il virus.

Facciamo del nostro meglio per fornire informazioni aggiornate ed accurate. Nel caso in cui avessi notato delle imprecisioni in questo articolo per favore segnalacelo inserendo un commento nell'apposito spazio qui sotto.

A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di Expat.com, dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Gestisco anche la comunicazione e la traduzione di contenuti per la piattaforma. Scrivo articoli per il magazine di Expat.com, affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco inoltre la sezione delle guide, dove mi occupo della traduzione di contenuti dall'inglese all'italiano, e la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), dall'agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, da ComunicazioneInform.it e da ItaloBlogger.com, come rappresentante degli expat italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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