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Fare uno stage in Svezia

Internships in Sweden
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Aggiornato daFrancescail 11 Febbraio 2019

Trasferendoti in Svezia per un tirocinio avrai la possibilità di acquisire esperienza in un ambiente di lavoro con forti valori egualitari e di entrare a far parte di una cerchia internazionale di professionisti. Se non sei un cittadino europeo o nordico devi richiedere un permesso di soggiorno per tirocinanti.

Fare un tirocinio in Svezia

Se sei cittadino europeo o nordico, non hai bisogno di un visto o di un permesso per fare uno stage in Svezia. Tuttavia, lo status di tirocinante ti dà il diritto di residenza solo per 3 mesi.
Se vuoi restare per 6 mesi devi registrarti presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate come 'persona in cerca di impiego'.
Se lo stage dura più di 6 mesi, e non è retribuito , devi registrarti come "persona autosufficiente" e dimostrare di disporre di mezzi necessari al tuo sostentamento per un anno (circa 150.000 SEK).

Se sei cittadino di un paese terzo, il modo più semplice per poter ottenere un stage è quello di partecipare ad un programma di scambi internazionali tramite organizzazioni come AIESEC, IAESTE, JUF e SACCUSA.

La Svezia ha attualmente accordi di questo tipo con gli Stati Uniti, il Canada e la Cina (programma per giovani manager).
Se ti affidi ad un'organizzazione, quest'ultima si fa carico del disbrigo delle formalità a tuo nome.
In caso contrario dovrai essere tu ad incaricarti di tutto.

Indirizzo utile:

Migrationsverket: permessi per i tirocinanti

Trovare uno stage in Svezia

Se sei uno studente il modo più facile per trovare uno stage in Svezia è attraverso la tua università.
I servizi universitari di orientamento alla carriera possono aiutarti a trovare una sistemazione adatta al tuo profilo. In molti casi sono le aziende stesse a contattare le università per reclutare nuovi talenti.

Se non sei uno studente, contatta direttamente le aziende che ti interessano. Vai sul loro sito web e controlla se ci sono posizioni aperte per tirocinanti. In caso contrario, non esitare ad inviare una candidatura spontanea.

Hai diritto all'assistenza sanitaria?

Il sistema sanitario in Svezia è finanziato dalle tasse pagate dai cittadini. In veste di tirocinante senza retribuzione mensile, non paghi le tasse e quindi non può avvalerti dei servizi sanitari.
Devi quindi stipulare un'assicurazione sanitaria privata prima della partenza.

In alcuni casi (vedi Paese di nascita), il tuo sistema sanitario nazionale potrebbe coprirti durante la permanenza in Svezia. Verifica con cura questo punto perché è di fondamentale importanza. Non trasferiti prima di sapere se, e come, avrai accesso alle cure in caso di necessità.

I cittadini svizzeri, dell'Unione europea e dello SEE che sono iscritti al SSN del loro paese di origine, e che sono in possesso della tessera sanitaria europea, possono beneficiare dell'assistenza sanitaria di base in Svezia.

I cittadini provenienti da paesi terzi che prendono parte ad un tirocinio che dura più di un anno, e che sono registrati presso l'Agenzia delle Entrate svedese, hanno diritto alle stesse cure sanitarie dei cittadini svedesi. E' tuttavia importante informarsi con cura circa lo spettro di copertura fornito.

Buono a sapersi: Come visitatore straniero puoi presentare una richiesta di assicurazione presso l'assicurazione governativa Kammarkollegiet.

Indirizzi utili:
AIESEC - Associazione internazionale di studenti in scienze economiche e commerciali
IAESTE - Associazione internazionale per lo scambio di studenti in ambito tecnico
IFMSA - Associazione internazionale degli studenti di medicina
ELSA - Associazione degli studenti di diritto europeo

Facciamo del nostro meglio per fornire informazioni aggiornate ed accurate. Nel caso in cui avessi notato delle imprecisioni in questo articolo per favore segnalacelo inserendo un commento nell'apposito spazio qui sotto.

A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di Expat.com, dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Gestisco anche la comunicazione e la traduzione di contenuti per la piattaforma. Scrivo articoli per il magazine di Expat.com, affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco inoltre la sezione delle guide, dove mi occupo della traduzione di contenuti dall'inglese all'italiano, e la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), dall'agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, da ComunicazioneInform.it e da ItaloBlogger.com, come rappresentante degli expat italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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