E' tempo di rimpatriare?

Vita quotidiana
Pubblicato 2020-02-25 alle 10:49 da Stephanie
Quando ci si trasferisce all'estero la speranza è che l'avventura duri il più a lungo possibile. La verità però è che non sempre funziona. Circostanze personali o cavilli burocratici possono interrompere l'espatrio. Quando si vive una situazione di disagio, come si fa a capire se è bene stringere i denti ed andare avanti oppure se è meglio lasciare la presa e rientrare a casa? Seguono alcuni spunti per aiutarti ad analizzare la situazione. 

Il tuo morale è costantemente basso

Appena dopo il trasferimento è normale attraversare una fase in cui ci si sente giù. Anche se l'espatrio è un'avventura emozionante è una situazione che porta con sè anche ansie e momenti di solitudine. Per alcuni l'inizio può essere particolarmente difficile ma passato il periodo di assestamento la vita riprende il corso normale e le difficoltà si affievoliscono. Capita invece che altri sopravvalutino le proprie capacità di adattamento e che, ad espatrio compiuto, soffrano oltre modo per il distacco da casa. Probabilmente non era il momento giusto per trasferirsi.

Qualunque sia il tuo caso, non compromettere la tua salute mentale per paura di veder fallire il tuo sogno legato all'espatrio. Se non funziona, è più saggio rientrare oppure valutare il trasferimento in un paese più adatto alle tue esigenze. 

Fatichi ad integrarti

Alcuni popoli sono meno accoglienti di altri quando si tratta di apertura verso gli stranieri. in alcune nazioni vivono meno espatriati rispetto ad altre. Se vi trovi in un posto con un'esigua comunità di expat, è normale che tu ti senta isolato. Se sono anni che vivi all'estero, e non sei ancora riuscito a crearti una cerchia di veri amici, è normale che tu viva questa situazione con insofferenza. 

Se fai fatica ad integrarti, la tua stabilità emotiva ne risentirà. Questo è particolarmente vero se devi anche far fronte a discriminazione o a situazioni che non ti fanno sentire in sicurezza nel paese ospitante. 

Il lavoro non va bene

Le missioni lavorative all'estero hanno una percentuale di fallimento che va dal 10 al 50%. Se ti sposti con un visto di lavoro sponsorizzato da un'azienda, devi sperare che ti sia rinnovato a fine contratto. Al contrario, non avrai altra scelta se non tornare da dove sei venuto. 

Ammesso invece che tu non abbia bisogno di un visto per vivere all'estero, l'espatrio potrebbe non essere la decisione ottimale. Nel caso ti trasferissi in una nazione la cui economia non è stabile, potresti essere licenziato e faticare a trovare un altro impiego, con conseguenti problemi nel sostentare la famiglia. Non agire nell'euforia del momento, o solo perchè sei elettrizzato all'idea di un cambiamento. Metti tutto sulla bilancia e pondera i pro e i contro prima di prendere una decisione.

Solo tu sai cosa è meglio per te

Alla fine dei conti, solo tu puoi decidere cosa sia meglio per te. Prenditi del tempo per flettere sui punti espressi sopra ma ogni situazione è a sé. 
Oltre che alla salute mentale, analizza anche la tua condizione economica.  Se sei espatriato in un paese con un alto costo della vita, ma percepisci uno stipendio non adeguato, forse è il caso di fare due conti e considerare di fare rientro a casa. 

Se vivi all'estero con il tuo compagno o la famiglia, è molto importante confrontarsi con loro sulla possibilità di rimpatriare.

Fare una lista "dei pro e dei contro" può aiutarti a valutare quello che apprezzi e quello che non ti piace del paese ospitante. Se gli aspetti negativi superano quelli positivi, fai la valigia... in patria ci sono mamma e papà che ti attendono a braccia aperte!