Carissimi Utenti, questo è il primo post che scrivo, nonostante io venga ogni tanto a dare un'occhiata a quello che scrivete, poiché per me e per mio fratello e socio Maurizio i vostri pensieri e questo blog sono una importante cassa di risonanza di ciò che accade in giro e quindi una fonte preziosissima di informazioni e tendenze.
Chiedo scusa per l'intromissione in questo spazio che dovrebbe essere di puro piacere e di utile scambio, ma lo faccio per un interesse comune: smentire una voce che circola impazzita da questa mattina e che ha messo in allarme tutti i nostri clienti e tutti coloro che si rivolgono a noi anche per un semplice consiglio e che oggi hanno causato il blocco della nostra posta elettronica per le tante richieste allarmate che ci hanno inviato.
Un sito noto ai più e dal quale molti di voi ricevono informazioni per mezzo della mailing list, ha pubblicato l'ennesima notizia non veritiera, atta a creare scompiglio e panico tra i pensionati residenti in Portogallo e i tanti aspiranti tali.
L'agenzia in questione ha pubblicato (con tanto di riferimento in calce), un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate con il titolo “CONTRATTI DI COMODO E TRASFERIMENTI FITTIZI: GUAI IN VISTA PER I CONNAZIONALI COINVOLTI”, lanciando nel panico tutti coloro che in totale trasparenza e nel pieno rispetto di legge, hanno deciso di condividere le spese di affitto di una casa in Portogallo, con un altro connazionale.
Il provvedimento in oggetto è il 43999 del 3.3.2017, già noto da subito a tutti noi del mestiere. Esso si riferisce SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ai cittadini italiani residenti in uno dei Paesi inseriti nella Black-List (come previsto dal D.M. 4 maggio 1999), quindi NON ai residenti in Portogallo, come invece sostenuto dalla comunicazione inviata a molti di voi. Ma questo potrebbe essere interpretato come la semplice svista di una persona non competente in materia. La gravità della situazione invece, risiede nel fatto che l'autenticità del provvedimento è stata compromessa con l'aggiunta, a carattere assolutamente arbitrario, personale, fuorviante e volutamente doloso, di un ipotetico “elemento elusivo oggetto di controllo” così riportato: “Residenza acquisita grazie a contratti locativi fittizi intestati a due o più persone che si uniscano all'occorrenza per ottenere lo status di residenti all'estero” : bene, sappiate che questo punto è stato totalmente inventato.
Tutto l'articolo è stato preso da onorevoli fonti, le parti aggiunte di iniziativa del gestore sito in questione sono ben individuabili per via di un'importante diversità del tratto espositivo, potrete divertirvi voi stessi a scovarle.
Per riassumere e per onestà e trasparenza, vorrei tranquillizzare tutti voi in merito al fatto che, almeno in conformità delle normative attuali (italiana/portoghese/europea), nulla osta alla cointestazione del contratto di affitto.
Approfitto umilmente di questo spazio e della vostra attenzione, per chiarire e dissolvere ogni dubbio anche su altri due punti focali, cavalli di battaglia dell'agenzia in questione:
• La normativa non prevede in alcun caso la SEPARAZIONE LEGALE tra coniugi quando uno dei due trasferisce la residenza fiscale in un Paese non iscritto nella Black-List (ed anche in questo caso non è imposto ma consigliabile, purché sia una vera separazione e non di comodo). Questa per noi è stata una notizia sconvolgente. Il criterio del Centro di Interessi non può in alcun modo essere applicato al Portogallo ed il fatto che venga vivamente consigliato a delle vittime ignare di separare una famiglia voluta, curata e protetta fino alla pensione, ci ha lasciati seriamente interdetti.
NON SEPARATEVI!!! Mantenete vivi e compatti i vostri matrimoni, perché il trasferimento di uno dei due coniugi non è visto come un ostacolo alla residenza fiscale, ma piuttosto questa strana concomitanza di eventi potrebbe destare qualche sospetto di malafede, lì dove invece il cittadino si comporta in modo esemplare.
• Le domande in INPS vanno tassativamente presentate in originale e non per via telematica. Chi lo ha fatto, sempre sotto solerte consiglio dell'agenzia di cui sopra, sappia che prima o poi potrebbe vedersi recapitare una raccomandata da parte dell'Agenzia delle Entrate con la contestazione dell'IRPEF non pagata, in quanto la documentazione presentata era NON CONFORME. Il certificato di residenza fiscale, ovvero il Mod. EP_i, viene timbrato dall'Autorità Fiscale portoghese con un timbro a secco, anti contraffazione, non visibile su una copia non autentica, pertanto una copia presentata per via telematica, non riporterà l'importante timbro a secco. Sul sito dell'Agenzia delle Entrate viene ben descritta la procedura delle verifiche a campione sulla documentazione presentata: l'INPS ha infatti l'onere di conservare in archivio gli originali per 5 anni. Pertanto, per chi non avesse consegnato la domanda in originale, il nostro consiglio è quello di custodire gelosamente tutti i documenti per poterli poi utilizzare in caso di contestazione.
Ci sarebbe ancora molto altro da aggiungere, ma questi sono sicuramente i tre punti di interesse diretto per ognuno di voi.
Auguro a tutti una felice esperienza in Portogallo, dove la vita e i rapporti umani sono genuini e dove il rispetto e l'onestà sono ancora dei pilastri ben solidi.
Francesca Galieti