Salvaguardia dell'ambiente nel Burkina Faso
Ultima attività 15 Marzo 2016 di Pierangelo DESTEFANIS
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Buongiorno a tutti,
La salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo è importante. Come è affrontata questa tematica nel Burkina Faso?
Quali misure vengono attuate nel paese per la tutela ambientale: sfruttamento di energie rinnovabili, raccolta differenziata dei rifiuti, viabilità alternata, campagne di sensibilizzazione...?
Come contribuisci alla difesa dell'ambiente nel tuo quotidiano?
Ti invitiamo a parlare delle iniziative promosse a livello locale per lo sviluppo sostenibile nel Burkina Faso e a dire la tua sui miglioramenti che vorresti fossero introdotti.
Grazie mille,
Francesca
Diffidare degli pseudo-ecologisti ricconi, dei loro lecca-piedi e dei fessi buonisti “della domenica”
Abbiamo un solo eco-sistema che ormai é al capolinea!
L'umanità non può accontentarsi di mezze-misure e di dichiarazioni con buone intenzioni
Negare di agire e di impegnarci per una buona ecologica è un vero suicidio nel quale ci trascinano l'oligarchia accecata dagli interessi economici e la loro visione del mondo a corto (e a fine)-termine.
L'avvenire dell'umanità è tra le mani dei popoli che con la loro azione comune sono i soli capaci di cambiare le cose.
Dobbiamo muoverci nella mobilitazione
Da anni, e sino a Copenaghen (ed ora vedremo cosa in concreto produrrà“Parigi”, ma ho il diritto di diffidare) si va da insuccesso in insuccesso. Gli interessi finanziari dominano, i governi si accampano sul loro egoismo e i qualunquisti stanno a vedere sperando (i credenti) nella madonna o in maometto e, i pirlotti, nella fortuna.
Non si può avere una ecologia pulita ed efficace se non con una forte mobitazione internazionale (ora possibile grazie alle reti sociali con internet) dentro ad un piano costruttivo e con pesanti “sanzioni” ed azioni forti verso coloro che non rispettano gli impegni presi e promessi tra cui la riconoscenza del debito ecologico dei paesi dove domina il capitalismo cieco e avido nei confronti dei poveri che sono le prime vittime delle catastrofi ecologiche.
Al di là dei forum, dei summit e dei negoziati internazionali ufficiali, si devono chiamare a costruire un nuovo piano ecologico le società civili del pianeta basato sulla giustizia sociale, la solidarietà e la cooperazione intenazionalista e“condannando” gli avversari con le loro soluzioni liberali come il mercato del carbone, l’utlizzo di veleni e inquinanti e la privatizzazione ortodossa dei beni comuni.
Si devono proporre invece soluzioni di cooperazione internazionalista e non di concorrenza o competitività, permettendo il trasferimento gratuito ai poveri (ma non ai loro capoccia mafiosi corrotti e collusi con i ricchi) di tecnologie ecologiche pulite rivendicando anche un fondo mondiale di solidarietà che permette loro di far fronte ai cambiamenti climatici e di inventare uno sviluppo alternativo a quello dei poteri industriali del businnes e dei ciechi nazionalismi a qualsiasi prezzo.
I nemici da combattere sono il becero e cieco capitalismo industriale, i datati nazionalismi e le grandi finanziarie globalizzate con una mobilitazionne “senza se senza ma”. A noi far parte di questa mobilitazione per noi, per i nostri figli e nipoti e anche per i figli e i nipoti degli altri siano essi i poveri, o i qualunquisti e anche i ciechi e immorali inquinatori.
Grazie Pierangelo DESTEFANIS.
Perdona la domanda molto terra terra ma a livello pratico, il Governo locale attua delle misure di protezione a livello ambientale?
Cordialmente,
Francesca
ne sarei felice, ma é prematuro dirlo; io ci spero, ma dobbiamo spronarli e controllarli... al momento vedo che (e giustamente) i Paesi in via di sviluppo cercano sovvenzioni per fare qualcosa ... ma non vorrei , come troppo spesso accade, che i soldi finiscano per fini un po' diversi e personali ... ed é per questo che le società civili devono stare con gli occhi bene aperti, le orecche tese e proporre soluzioni tecnicamente valide ...
ciao