Singapore: nuove misure per aiutare le aziende ad assumere personale dall'estero

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Pubblicato 2023-01-31 alle 09:00 da Asaël Häzaq
L'economia di Singapore, grazie a forti connessioni con le altre economie del mondo, è considerata un barometro della congiuntura. Cresce però la preoccupazione per il 2023, in quanto la Banca Mondiale avverte di una possibile recessione. Il governo di Singapore sta lanciando una nuova operazione per sostenere la sua crescita economica, grazie soprattutto ai talenti stranieri. Ecco alcuni dettagli.

Nuova misura per attrarre lavoratori stranieri

Singapore è alla ricerca di talenti internazionali. Per trovarli, il mese scorso il governo ha lanciato un nuovo programma: il Manpower for Strategic Economic Priorities (M-SEP). Questo programma permetterà alle aziende idonee di assumere professionisti stranieri con visti S, o permessi di lavoro, senza doversi preoccupare delle quote in vigore. Solitamente, le aziende possono assumere un numero prestabilito di lavoratori stranieri, in base al tipo di visto. L'M-SEP consente di superare queste quote per incrementare l'attività economica e attrarre più professionisti stranieri qualificati.

Ricordiamo che esistono due visti principali per i lavoratori stranieri a Singapore: l'S Pass e il Work Permit for foreign worker. L'S Pass è destinato ai richiedenti qualificati che guadagnano in media tra S$2.300 e S$3.000 al mese (da US$1747 a US$2278 mensili). La retribuzione varia a seconda dell'età e del settore. In ambito finanziario, un giovane impiegato straniero può aspettarsi di guadagnare più di S$3.500 (US$.2658). Il Work Permit for foreign worker è destinato agli stranieri semi-specializzati che lavorano nel settore edile, marittimo, manifatturiero o dei servizi.

Come funziona l'M-SEP: flessibilità e versatilità

Di fatto, il nuovo programma governativo (M-SEP) consente alle aziende di aumentare il numero di dipendenti assunti con l'S Pass e con il Work Permit for foreign worker, fino al 5% del loro effettivo di base. Finora la quota era del 10% per le imprese di servizi e del 15% per le imprese di costruzione, navali o manifatturiere. L'M-SEP consente quindi una maggiore reattività e flessibilità rispetto alla situazione economica. O almeno questa è la volontà del programma di governo. 

Per aderire all'M-SEP, le aziende devono soddisfare due condizioni: assumere, o formare, anche lavoratori locali e sostenere le strategie economiche più importanti. Singapore dispone di diverse agenzie a sostegno delle priorità economiche strategiche, come l'Economic Development Board, il Singapore Tourism Board e Enterprise Singapore. Le aziende che desiderano beneficiare dell'M-SEP devono far parte di uno di questi organismi. In termini di occupazione locale, le aziende devono garantire l'assunzione di un certo numero di lavoratori singaporiani. Le aziende che aderiscono all'M-SEP potranno beneficiare delle nuove modalità di assunzione per 2 anni.

Lavoratori stranieri: Singapore cambia la sua politica

Un sondaggio condotto all'inizio del 2022 ha rivelato che il 70% dei singaporiani sarebbe favorevole a una politica di immigrazione più rigida. Dopo il Covid, gli abitanti di Singapore hanno sviluppato un'avversione nei confronti degli stranieri a cui il governo vuole porre fine attirando nuovamente sul territorio i talenti internazionali.

Crisi sanitaria e aumento del nazionalismo

Lo Stato punta ad arginare il sentimento anti-stranieri, aumentato dopo la crisi sanitaria? La pandemia ha esacerbato il malcontento di una parte della popolazione locale nei confronti degli stranieri, considerati responsabili dell'aumento dei prezzi degli immobili e della mancanza di lavoro. Nel 2020, Ong Ye Kung, Ministro dei Trasporti (ora Ministro della Salute), ha criticato il divario tra gli stipendi dei singaporiani e quello degli stranieri che lavorano nella finanza. Al tempo, i singaporiani guadagnavano in media da S$6.000 a S$8.000 (da US$4.550 a US$6.060), mentre gli stranieri da S$8.000 a S$10.000 (da US$6060 a US$7.580).

Se nelle prime settimane dopo lo scoppio della pandemia la stampa internazionale ha elogiato il modo in cui Singapore ha gestito la crisi sanitaria, ben presto sono arrivate le critiche. Le campagne di vaccinazione si sono arenate, costringendo il governo a introdurre rigidi confinamenti e restrizioni sui viaggi. Come gli abitanti del luogo, anche gli espatriati sono stati vittime della pandemia, ma sono stati accusati di non rispettare le regole sanitarie.

Parallelamente, il governo inaspriva le condizioni per l'ottenimento dei visti. Nel settembre 2020, Gan Siow Huang, allora Ministro di Stato per le Risorse Umane (ora Ministro di Stato per l'Istruzione e il Lavoro), invitava apertamente le aziende a privilegiare l'assunzione di singaporiani; in caso di licenziamenti, erano le sollecitava a mettere alla porta gli stranieri. Questi ultimi affermavano di sentirsi sempre più a disagio e in tanti hanno preferito andarsene. In un anno, il numero di visti concessi a professionisti qualificati è diminuito del 10%. 

Talenti stranieri e crescita economica

Settembre 2022. Singapore rivede la politica sui visti per incentivare le assunzioni di personale straniero. Ma non si tratta di un reclutamento internazionale qualsiasi. La città-Stato punta a colletti bianchi, professionisti specializzati e altamente qualificati. Se il loro stipendio mensile supera i 22.800 dollari, avranno diritto a un visto di cinque anni e potranno portare con sé la famiglia.

Singapore ha tenuto duro nel 2022, registrando una crescita economica del 3,8%, superiore al 3,5% che era stato stimato. Questo dato è comunque ben al di sotto della crescita registrata nel 2021 (7,6%). L'inflazione globale e l'aumento dei tassi di interesse frenano l'espansione di Singapore. Si prevede che quest'anno le esportazioni subiranno un forte calo. Il settore manifatturiero sta soffrendo, appesantito dal calo delle esportazioni dei chip informatici.

Un motivo in più per il governo per investire nei propri talenti e incentivare le assunzioni dall'estero. Il Ministro del Lavoro Tan See Leng afferma: "In un piccolo Paese senza risorse energetiche, la nostra unica ricchezza è il talento".

La nuova politica governativa farà leva sugli stranieri? Gli espatriati che hanno lasciato Singapore per gli Emirati Arabi Uniti, la Thailandia o l'Australia non pensano affatto di tornare. La deriva nazionalistica è ancora troppo forte, dicono. Resta da vedere se il nuovo programma del governo riuscirà, o meno, nel suo intento.