Adattarsi al ritmo di vita in Tunisia

Buongiorno a tutti,

Trasferendoti in Tunisia potresti aver scoperto che il ritmo di vita è diverso da quello a cui eri abituato. Gli orari di apertura dei negozi, quelli di lavoro, i cicli del sonno e le variazioni della luce solare hanno delle ripercussioni sulla tua vita in Tunisia e richiedono tempo per adattarsi.

Questi cambiamenti destabilizzano chi cerca di trovare il giusto equilibrio in un nuovo ambiente. Ecco alcune domande per capire meglio come gestisci le tue giornate in Tunisia:

Come sei riuscito a conciliare il tuo stile di vita precedente con quello in Tunisia?

Il tuo orologio biologico interno si è sregolato? Il tuo equilibrio psico-fisico ne ha risentito e cosa hai fatto per rimetterti in sesto?

Le tue abitudini legate al sonno si sono modificate? Nel caso lo fossero, come fai per mantenere il giusto livello di energia e concentrazione durante il giorno?

Gli orari di apertura e chiusura dei negozi, dei pasti e delle attività variano da una cultura all'altra. Come concili le tue necessità personali con quelle della vita in Tunisia? Quali sono i vantaggi e le difficoltà di questi cambiamenti?

Le differenze negli orari di lavoro influenzano la tua produttività e qualità di vita? Riesci a mantenere un equilibrio tra lavoro e vita privata nonostante questi stravolgimenti?

Non esitare a condividere le tue esperienze e consigli su questo argomento!

Grazie in anticipo per il contributo,

Francesca
Team di Expat.com

Inshalla, come dicono quaggiù, la buona parte degli espatriati è formata da pensionati che, in teoria, non dovrebbero trovare troppe difficoltà nell'adattarsi a ritmi di vita ed orari differenti. Di fatto poi, fatti salvi il mese di Ramadan ed il mese di agosto in cui gli uffici pubblici e le banche sono aperti con orari ridotti - solo la mattina - in entrambi i casi, mentre per il solo Ramadan gli orari dei negozi e dei ristoranti/bar possono essere sfalsati, durante tutto il resto dell'anno gli orari degli uffici pubblici e banche sono in linea con quelli italiani (se non a volte più comodi) mentre i negozi mantengono orari di apertura molto più lunghi dei nostri, compresi i piccoli esercizi ed, in genere, anche gli artigiani (dal gommista al falegname, passando per i distributori di benzina) hanno orari molto più elastici: alla fine, se hai bisogno di qualcosa anche alle 21/22 lo puoi trovare e, sicuramente, puoi mangiare a qualsiasi ora del giorno - non è insolito vedere gente al ristorante alle 16. Parlando anche con svariati connazionali che in Tunisia ci lavorano non ho sentito lamentele di sorta sugli orari, anzi. Di certo, vista la “rilassatezza” della vita, può essere difficile, sopratutto i primi tempi, adattarsi agli orari degli appuntamenti piuttosto “incerti”, lo scorrere del tempo assume un significato diverso dal nostro, specie per chi viene da zone industriose, magari del nord Italia, ma ci si mette poco a farci l'abitudine e, magari, a scegliere di interfacciarsi professionalmente con chi è più vicino alle nostre abitudini e, credetemi, di persone precise nell'ambito lavorativo ce ne sono molte.

Non voglio dire che la Tunisia sia il paese di Bengodi, ci sono difficoltà e tante, la burocrazia può essere un incubo e, di certo, molte cose che in Italia diamo per scontate qui non lo sono, ma, nulla che non si possa superare, magari riandando con la mente a com'era l'Italia provinciale di una trentina di anni fa.

Per quanto attiene al clima, sopratutto al nord della Tunisia, non differisce molto da quello italiano e le ore di luce sono le stesse.

Concludendo ritengo che il ritmo di vita più rilassato in generale non possa che essere qualcosa di positivo in termini di qualità della vita.

Quando mi trasferii qui era il 2015 per perfezionarlo poi a gennaio 2016, la realtà era davvero molto diversa da quella attuale. Bisogna capire gli orari delle attività commerciali, ad esempio fanno orari H24 i benzinai, le botteghe di quartiere aprono intorno alle 10, 11 ma poi chiudono a notte fonda, lo stesso orario per la chiusura vale per i supermercati dove alle 22 sono ancora aperti.

Confermo quanto detto da Luna sul pranzo/cena, i locali (crisi permettendo) lavorano con i pranzi dalle 12 alla chiusura, è consuetudine trovare persone che pranzano alle 16 o alle 17.

I centri commerciali nati nel frattempo hanno orari più regolari rispettando apertura e chiusura.

Le farmacie, come accade in Italia hanno quasi tutte (ci sono eccezioni) la chiusura nel primo pomeriggio e la chiusura alle 20 alla stessa ora aprono le farmacie notturne.

Vicino casa ne ho una che è aperta 7 giorni su 7, non chiude per pranzo ma ferma regolarmente alle 20.

Non abbiamo differenze di fuso orario quindi problemi di jet lag non ce ne sono, ho cercato comunque di mantenere i miei orari e i miei ritmi con qualche piccola eccezione ma niente di ripetitivo.

Le botteghe come meccanico, gommista, negozi vari tipo copisterie, fotografia, componenti elettronici, elettrici, ecc. chiudono alle 18 ma magari si può trovare un sarto o un falegname al lavoro dopo le 22. Conviene una volta conosciuta la persona informarsi sui suoi orari :)

@Francesca

reputo che non avrò problemi di sorta nel trasferirmi in Tunisia, per le seguenti motivazioni:

- sono pensionato e tutti i giorni dell'anno sono domenica;

- da quanto letto sui vari siti gli orari di apertura dei negozi sono più ampi rispetto a quelli italiani;

- per quanto concerne il rispetto degli appuntamenti, sono abituato a che fare con il popolo rumeno, che notoriamente lascia a desiderare in fatto di puntualità

- abito al mare e conseguentemente

amo sole, mare e alimentazione a base di pesce;

- da ultimo, conosco molto bene la burocrazia italiana, con la quale sono avvezzo a rapportarmi spesso e pertanto mi reputo per così dire "allenato".


Un saluto a tutti, Roberto

@rrizzi1952 tutto ok a parte il discorso "burocrazia"... vedi che qua so veramente de legno! Noi magari ci siamo abituati allo spid, ai certificati scaricati da anpr, perfino al bancomat o alla carta che la prendi e la puoi usare su internet, all'home banking e perfino ai bolli più o meno standard. Qui non è proprio così, i certificati per fortuna non li farai ma ci vuole un bollo per ogni cosa, ce ne sono svariati e ai bolli si sommano le ricevute della recette de finance che hanno lo stesso scopo ma su certificati diversi, on line latita perfino l'home banking, la carta poi non ne parliamo, se ti dimentichi di richiedere le varie abilitazioni a mala pena funziona solo presso la tua filiale... insomma la Tunisia è veramente incartata nella burocrazia :D

ringrazio per le dritte, ne farò tesoro!

@rrizzi1952 scrivo ciò che vedo,  a costo di non risultare simpatico. Conosco un po' solo Hammamet, da un anno e mezzo, città che non credo o spero che rispecchi la realtà di tutta la tunisia. Anche qui i prezzi post pandemia sono diventati abbastanza alti, la qualità del cibo è peggiorata, e non c'è polizia municipale, quindi non ci sono regole stradali, ovvero mettono sul marciapiede anche i camion. La notte, inoltre, sulle strade turistiche sul mare, rombano con moto e macchine suonando e sgommando. Questi, secondo me, alcuni dei difetti di Hammamet. Però è facile fare amicizia e sport, incontrare italiani, risolvere alcune questioni burocratiche con più facilità che in Italia, il mare è bello, c'è un centro culturale importante, e la città ha ancora una sua magia e bellezza. Il bicchiere quindi è sempre mezzo pieno e mezzo vuoto.