Conto corrente in Portogallo e in Italia

Buonasera,
Trasferendo la residenza all'estero e iscrivendosi all'Aire occorre obbligatoriamente chiudere il/i conto/i  corrente/i che si hanno è riaprirne uno nuovo come titolare residente all'estero?
Chiaramente pongo la domanda perché in previsione intendendo passare gran parte del tempo in Portogallo e il resto in Italia diventa comodo disporre di liquidità in loco.
Qualcuno di voi ha il doppio conto?  in Portogallo e in Italia?

Buongiorno,
il conto in Portogallo è OBBLIGATORIO per potervi  riceve la pensione che subito sarà pagata  come in Italia ed a completamento iter di trasferimento residenza diventerà LORDA.

In italia il conto potrà rimanere, serve dire alla banca che  sei NON RESIDENTE, è una codifica apposta ai  conti.
Qualche banca lo fa chiudere e riaprire, ma non sarebbe necessario, bisogna vedere come si regolano con eventuali cointestatari che non  siano AIRE .

QUESTO per ogni conto  corrente - deposito titoli - gestione patrimoniale - deposito a risparmio - conto deposito - polizze  vita assicurative eccetera. insomma ogni rapporto finanziario,  anche la DELEGA sul conto della zia o del papà oppure eventuali cointestazioni con altri ed  anche i mutui / prestiti.

Non credo che tutti lo facciano,  molti si limitano al proprio conto principale ed  al DEPOSITO TITOLI.

Se si cambia residenza tutto quello che è collegato alla persona deve essere aggiornato.
Questo vale per ogni rapporto.

INOLTRE  se  si opera in titoli  frequentemente, sarebbe  buona cosa farlo dal CONTO PORTOGHESE,  in pratica il centro di interesse finanziario dovrebbe per lo meno spostarsi,  ma  qui è meglio interpellare un commercialista, se gli importi sono  bassi  diciamo ... la  butto lì  ..... entro i 70000 eur  non credo ci siano problemi.

Ok. Grazie Sbertan,  risposta chiarissima e esaustiva come sempre.
Buona serata

io ho aperto il c/c a Faro dove arriva la pensione ed ho mantenuto il mio c/c in Italia per l'uso che ne devo fare quando vado a Verona ...
alla mia banca ho detto della mia nuova residenza, mi hanno detto che va bene, non hanno fatto alcun cambiamento ed opero on line sul conto titoli, trasferisco qualche somma da Faro a Verona e viceversa via bonifico bancario, nessuna spesa mandare nessuna spesa ricevere operazioni fatte nel giro di 24 ore ...

Ciao Arcangelo,
Posso chiederti su quale banca portoghese hai aperto il conto? 
Quanto ti costa all'anno?
Usi l'home  banking via internet?

Grazie in anticipo e buona serata.

SergioPiero ha scritto :

Ciao Arcangelo,
Posso chiederti su quale banca portoghese hai aperto il conto? 
Quanto ti costa all'anno?
Usi l'home  banking via internet?

Grazie in anticipo e buona serata.


ciao SergioPiero

Santander Totta
Gestione mensile 3,5 euro
Imposta bollo mensile 0,14 euro
opero sempre via home banking sia banca Portoghese che Italiana

Buona serata anche a te :-)

arcangelo ha scritto :

io ho aperto il c/c a Faro dove arriva la pensione ed ho mantenuto il mio c/c in Italia per l'uso che ne devo fare quando vado a Verona ...
alla mia banca ho detto della mia nuova residenza, mi hanno detto che va bene, non hanno fatto alcun cambiamento ed opero on line sul conto titoli, trasferisco qualche somma da Faro a Verona e viceversa via bonifico bancario, nessuna spesa mandare nessuna spesa ricevere operazioni fatte nel giro di 24 ore ...


Penso che la banca a VR non abbia fatto cambiamenti perchè eri già AIRE in  Tunisia, quindi il conto era già di NON RESIDENTE-

Stefano

SBERTAN ha scritto :

Buongiorno,
il conto in Portogallo è OBBLIGATORIO per potervi  riceve la pensione che subito sarà pagata  come in Italia ed a completamento iter di trasferimento residenza diventerà LORDA.

In italia il conto potrà rimanere, serve dire alla banca che  sei NON RESIDENTE, è una codifica apposta ai  conti.
Qualche banca lo fa chiudere e riaprire, ma non sarebbe necessario, bisogna vedere come si regolano con eventuali cointestatari che non  siano AIRE .

QUESTO per ogni conto  corrente - deposito titoli - gestione patrimoniale - deposito a risparmio - conto deposito - polizze  vita assicurative eccetera. insomma ogni rapporto finanziario,  anche la DELEGA sul conto della zia o del papà oppure eventuali cointestazioni con altri ed  anche i mutui / prestiti.

Non credo che tutti lo facciano,  molti si limitano al proprio conto principale ed  al DEPOSITO TITOLI.

Se si cambia residenza tutto quello che è collegato alla persona deve essere aggiornato.
Questo vale per ogni rapporto.

INOLTRE  se  si opera in titoli  frequentemente, sarebbe  buona cosa farlo dal CONTO PORTOGHESE,  in pratica il centro di interesse finanziario dovrebbe per lo meno spostarsi,  ma  qui è meglio interpellare un commercialista, se gli importi sono  bassi  diciamo ... la  butto lì  ..... entro i 70000 eur  non credo ci siano problemi.


ciao a tutti
il conto corrente cointestato con non aire viene chiuso per diversa fiscalità
provato sulla mia pelle
Robj

come si regolano con eventuali cointestatari che non  siano AIRE

il conto corrente cointestato con non aire viene chiuso per diversa fiscalità

e  quindi per estensione , anche eventuali (le abbiamo tutti)  cointestazioni su conti che non consideriamo "nostri"  in quanto  il conto della ZIA, del papà et similia.

Molti clienti bancari dicono
" ... sì ho la firma sul conto di mia zia ..."  senza sapere-pensare che  per la legge è cointestazione e  quindi il conto è in parte anche nostro.
Se siamo in 3  è presunzione di proprietà al 33 %.

Ovviamente a  meno che  non sia una delega.

x Sbertan

l'anno precedente quando sono diventato Aire Tunisia la banca non ha modificato alcunchè, nessuna clausola e nessun sotterfugio, le ho comunicato il nuovo indirizzo qualora avesse bisogno di inviarmi cartaceo ... tutto il resto online, però essendo un paese extra UE i bonifici da e per costavano minimo 24 euro solo di spese, sia in partenza che in arrivo ... poi commissioni e aggio statale sul cambio ...

Guarda .....   ehm ....  sono STRASICURO ... indovina dove lavoro !!??

I conti sono marcati come RESIDENTI e come NON RESIDENTI,.

Forse non te lo hanno detto e lo hanno solo cambiato di categoria, ma l'hanno fatto sicuramente la prima volta che hai comunicato che eri AIRE.

ti credo sulla parola ... cmq le condizioni non sono state modificate, altrimenti mi avrebbero chiesto di firmare qualche carta ...

E' solo un  "baffetto"  nelle procedure informatiche che fa sì che partano delle segnalazioni (una volta ... ora  non so)  verso quello che si chiamava UIC.

Considerando che siamo in Europa non sarebbe nemmeno (è la mia interpretazione) più significativo   se parliamo di ITALIA e PORTOGALLO in quanto intraUE.

Diverso il discorso tra ITA e TUNISIA.

E' una di quelle cose che dovranno allineare ... nel tempo.

' notte

certo che puoi
devi solo chiedere alla tua banca italiana di convertire il c/c in c/estero
pero' non avrai diritto ad assegni o carte di credito

Ok per gli assegni e la carta di credito associati al conto che si ha in Italia.
Userò in Italia la carta e il bancomat associati al conto in Portogallo.  Se non sbaglio c'è una normativa EU per cui tutti gli istituti bancari dei paesi Europei devono applicare le stesse condizioni sulle operazioni fatte in qualsiasi paese EU.  Cioè se se sei residente in Portogallo e di conseguenza hai un conto su una banca portoghese e fai un prelievo bancomat in Italia ti verranno applicate le commissioni come se facessi il prelievo in Portogallo.  Vi risulta?

Il fatto che il conto estero   cioè il conto corrente con di un  NON RESIDENTE abbia o meno  assegni e carta di credito  ritengo sia  iniziativa delle  strategie commerciali della banca e  potrebbe essere differente da banca a banca.

In PT esistono tipologie di conti a spese minime (e relativi servizi  base  minimi).

Per i costi non saprei.

si

ho dovuto aprire in Italia un conto residente estero. Dall'estratto conto vedo che continuo a pagare l'imposta di bollo anche se conto dichiarativo. Ho cercato nel Forum ma non ho trovato niente in proposito.
Grazie delle delucidazioni
Carlo

Buongiorno a Tutti e a Carloplan,
Come già detto, non esiste alcun ostacolo all'apertura di un conto corrente per chi risiede all'estero. Il costo di questo tipo di conto è, mediamente, più elevato rispetto a un conto per residenti, soprattutto a causa delle commissioni relative alle operazioni; il tasso di interesse, invece, è mediamente uguale.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso

salve SergioPiero
certo che puoi tenere un conto in Italia
basta che tu dichiari alla Banca Italiana la tua nuova residenza estera e quindi trasformare il tuo c/c italiano da residente a non residente
é probabile che la Banca italiana non ti dia piu' carte di credito, bancomat né assegni, permettendoti di utlizzare il c/c non residente solo per prelievi, depositi, pagamenti
se presso la Banca Italiana hai un portafoglio titoli la Banca provvederà a pagare la ritenuta su dividendi, gains, e questo ti servirà per dichiarare questi redditi in Portogallo che non applicherà altre imposte per il principio della non doppia imposizione
Dario

ok...anche se avevo chiesto info sull'imposta di bollo
carlo

salve
c/c in Italia da trasformare da residente a ç/c estero
generalmente la banca non concede carta di credito, bancomat, libretto assegni
c/c da utilizzare solo per depositi, prelievi, pagamenti

Buongiorno a Tutti e a Dario,
a seguito dell'apertura del c/c non residente solo a me intestato in quanto tale tipo di conto bancario non può essere cointestato a due soggetti diversamente "residenti e non residenti"conformemente alla normativa vigente in materia di antireciclaggio etc.... le banche hanno rilasciato libretti di assegni, carte di credito e bancomat.
Quanto sopra corrisponde a quanto verificatosi per il momento.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso

Buon pomeriggio,
Idem per il mio caso. Avuto codici di carta e bancomat dopo apertura del nuovo conto corrente residente estero previa chiusura dell'esistente: tempistica circa 35 minuti, una decina di firme e qualche giorno per  arrivo delle nuove carte magnetiche.

Buongiorno a Tutti e a Franco Tedde,
Infatti così é la prassi consolidata.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso

confermo che all'epoca la mia Banca, Unicredit, quando passai da c/c residente a c/c estero mi ritirarono Bancomat Visa e Assegni, ma si tratta di piu' di vent'anni fa, io non sono residente in Italia, se ricordo bene, dal 1990

Ciao, io sono rientrato in Italia 10 giorni fa e ho rinnovato la mia carta di credito e bancomat comunicato che sono residente in Portogallo,
Nessuno problema

molto bene, una ventina di anni fa per me non é stato cosi'
sono contento che adesso le cose siano state agevolate
io sono ormai espatriato dal 1990 e non ho piu' nulla in Italia
fate attenzione ad usare carte di credito italiane per le spese in Italia
a causa della tracciabilità
l'onere della prova della residenza al'estero di sei mesi ed un giorno in caso di controllo é a carico del controllato
quindi é bene conservare e/c, biglietti aerei, scontrini

Credo ...

Che il semplice comunicare alla banca il proprio domicilio estero Vs richiedere la trasformazione del proprio c/c da residente a non residente siano due processi profondamente diversi.

Umberto675 ha scritto :

Credo ...
Che il semplice comunicare alla banca il proprio domicilio estero Vs richiedere la trasformazione del proprio c/c da residente a non residente siano due processi profondamente diversi.


ciao a  tutti ,  non è che comunichi il DOMICILIO, ma bensì la RESIDENZA estera che implica anche la fiscalità in quanto tale.

Il DOMICILIO  (anagraficamente parlando) non è riconosciuto ... non  "esiste", non esistono registri pubblici, è  solo un dato aggiuntivo ad uso del contratto che hai stipulato o della trattativa che hai in corso (fatture) ... ecc.  ed  appunto banche ... per  farti raggiungere (corrispondenza)  celermente.

Potresti essere:

- residente ITA (e quindi fiscale ITA) in via XXXX  n. 5 ,  ROMA
questo per notifiche, atti, Tribunali, anagrafe ... ecccc cioè TUTTO

- domiciliato in via RRRRR  n 6 PESCARA  oppure  RUE D'ORLEANS PARIS
questo per reperibilità in altri casi, fatture, bollette, eccc cioè atti non verso lo Stato Italiano e  quindi banche  assicurazioni,  palestra eccetera.

PARIMENTI
- residente PT (e quindi fiscale PT) in Rua XXXX  n. 5 ,  LISBOA
questo per notifiche, atti, Tribunali, anagrafe ... ecccc cioè TUTTO , sia ITA (se AIRE)  che PT

- domiciliato in via RRRRR  n 6 PESCARA  oppure  RUE D'ORLEANS PARIS  oppure  Rua  do Cabo  Sesimbra  :D
questo per reperibilità in altri casi, fatture, bollette, eccc cioè atti non ufficiali verso lo Stato Italiano e PT   quindi banche  assicurazioni,  palestra eccetera.

Tornando alla banca .......

Una volta avvisata la  banca ben specificando (iscrizione AIRE) la  RESIDENZA ESTERA
sarà OBBLIGO  di quest'ultima  ( e tu sarai in regola) di variare la condizione del/ dei rapporti (tutti) e  :

- mantenere lo stesso conto (talune)
- chiuderlo e riaprirne 1 altro (altre)
- chiuderlo e riaprirne 2 in  presenza di cointestatari con fiscalità  residente ITA (tutte) . .... tipo il conto cointestato con la nonna.

Un saluto
Ste

:cool:

Buonasera a tutti
In riferimento alle osservazioni riguardanti conto corrente italia - Portogallo ,tutto corretto - anche io ho un conto corrente in Italia ( con tutti gli accorgimenti del caso )  e uno in Portogallo 
Peccato che in certi momenti mi frulla nella testa la risposta che un noto fiscalista per residenti esteri mi ha confessato rispondendo ad una mia esplicita domanda : ma lei cosa ne pensa se tengo anche un conto in Italia ? Risposta : è meglio di no .
Ai posteri l'ardua sentenza
Buona notte a tutti ( se ancora ci riuscite )

Ciao Robj ....   

si riferiva  sicuramente alla   "sicurezza"      :unsure   dell'avere  risparmi in ITA .

Vista la situazione ....  meglio   A L T R O V E

Salve Dario interessante il tuo punto di vista sui controlli che presumo siano fatti la maggior parte da fisco italiano..se erro ok accetto la correzione.

Dunque noi siamo qui da circa 5 mesi ed usando per la quasi totalità dei pagamenti  bancomat e addebito diretto in conto di utenze casa ergo facilmente verificabili mi sembra eccessivo conservare scontrini..etc. , fatto salvo il caso che l'interessato usi ancora il cartaceo come metodo di riscontro personale per la gestione famigliare.

E i biglietti aerei sempre digitalmente parlando sono all'interno della posta elettronica e riportano tutti i dati utili per richiedere la verifica al vettore di volo di aver effettuato personalmente il volo.

A mio parere la cosa principale è essere corretti nei propri intenti di permanenza effettivi.
Forse pecco' di ingenuità

Larga la foglia
stretta la via
dite la vostra
che ho detto la mia
MaGi_2 alias Marina

per MaGi_2 Non ho compreso quanto da te scritto in questa circostanza. Potresti meglio spiegarti?

Salve a Tutti,
L'argomento trattato mi ha permesso di avere le idee più chiare riguardo al c/c banca.
Io e mia moglie contiamo di trascorrere un periodo nel sud del PT, nel p

Scusate, stavo dicendo che a Febbraio visiteremo il Sud PT alla ricerca di una sistemazione. Grazie

cara Marina,
l'osservazione si riferisce certamente al fisco italiano, che é quello che ha più' interesse a fare i controlli, ma anche il fisco portoghese non scherza se si sbaglia a fare la dichiarazione dei redditi in caso di vendite per es di un immobile con plusvalenza, vendita che é accreditata sul conto portoghese che la dichiara al di sopra di una certa somma all'autorità bancaria, come in Italia
é recente il caso di un'amico qui sul foro che ci ha raccontato le sue vicissitudini, penose e costose, con il fisco portoghese
chiaro che
"male non fare paura non avere"
pero' per quanto riguarda la posizione fiscale, quando si tratta di Agenzia delle entrate la presunzione di innocenza é rovesciata quindi secondo me é bene fare attenzione
per quanto riguarda la conservazione degli scontrini ricordo che l'accertamento del fisco é limitato nel tempo, a meno di gravi sospetti di evasione con riflessi penali, in Francia é di tre anni, in Italia non ho lavorato dal 96, ma mi sembra che sia di 5 anni. Se qualche amico del foro ha l'informazione esatta sarebbe gradito che la postasse
quindi é bene conservare per questo periodo le prove della effettiva residenza estera
un caro saluto
Dario

Grazie Dario, prendo nota.
Buona serata.
Marina

DARIO ALFREDO VIALE ha scritto :

.....pero' per quanto riguarda la posizione fiscale, quando si tratta di Agenzia delle entrate la presunzione di innocenza é rovesciata quindi secondo me é bene fare attenzione
per quanto riguarda la conservazione degli scontrini ricordo che l'accertamento del fisco é limitato nel tempo, a meno di gravi sospetti di evasione con riflessi penali, in Francia é di tre anni, in Italia non ho lavorato dal 96, ma mi sembra che sia di 5 anni. Se qualche amico del foro ha l'informazione esatta sarebbe gradito che la postasse
quindi é bene conservare per questo periodo le prove della effettiva residenza estera .....


Tempistiche di Conservazione Documenti (Italia,ovviamente)

Per quanto riguarda le tempistiche di conservazione dei documenti è l'art. 220 del codice civile che fissa un termine di almeno dieci anni dalla data dell'ultima registrazione.

Tempistica differente è prevista dal Fisco: normalmente si tratta di cinque anni dalla fine dell'esercizio a cui le scritture si riferiscono ma, in caso di contenzioso pendente, il periodo può essere esteso fino alla fine dell'accertamento relativo al periodo d'imposta e quindi anche oltre i dieci anni previsti dal codice civile.

Sembra pertanto opportuno considerare un periodo di conservazione dei documenti contabili obbligatori superiore ai dieci anni.

Saluti