Monica a Qingyuan: " Mi trovo molto bene qui, la città è accogliente e le persone sono gentili "

Interviste agli espatriati
  • Monica in Cina
Pubblicato 2016-03-31 alle 00:00 da Expat.com team
Amante dell'arte, dei viaggi e delle culture straniere, Monica sta vivendo un'interessante esperienza nella città cinese di Qingyuan. Lavora come insegnante di inglese presso una scuola privata locale.

Ciao Monica e grazie per averci concesso quest'intervista! Ci racconti un po' di te, dove vivi ora e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Ciao! Mi chiamo Monica, ho 30 anni e sono originaria di Brescia.
Qualche anno fa mi sono laureata in DAMS a Padova; sono sempre stata molto interessata all'arte nelle sue varie forme e adoro viaggiare e conoscere nuove culture.
Negli ultimi anni mi sono avvicinata sempre di più alle culture dell'estremo oriente: il mio interesse è partito dalla pop culture per poi estendersi a vari aspetti più tradizionali.
Dopo essermi laureata, avendo molto tempo libero, ho deciso di seguire un corso di mandarino e da li ho deciso di cercare lavoro o un qualcosa da fare in Cina per poter studiare meglio la lingua e per poter scoprire questo paese.
Certo prima di riuscire ad arrivare in Cina mi ci sono voluti quasi 3 anni, durante i quali un po' ho lavorato e vissuto in Italia, mi sono trasferita in Corea, sono ritornata in Italia e poi ancora in Corea.
Alla fine lo scorso settembre sono arrivata in Cina, a Qingyuan (una tipica nuova piccola città cinese, a un'ora da Guangzhou) nel Guangdong.

E' stato facile ottenere un visto per la tua permanenza in Cina? Che passi hai dovuto compiere per l'ottenimento?

Io ho un visto lavorativo (il famoso visto Z) e non ho avuto problemi per averlo, è stato facile perché, in verità, se ne sono occupati i miei colleghi cinesi.
Dalla Cina mi hanno inviato tutti i documenti necessari, sono andata a Milano all'ufficio visti del Consolato Cinese e dopo una settimana sono andata a riprendermi il passaporto.
Arrivata a Qingyuan ho avuto 30 giorni di tempo per richiedere il permesso di soggiorno e richiedere il visto lavorativo vero e proprio.
Come ho detto prima i miei colleghi si sono occupati di tutto, siamo andati in vari uffici del Governo, ho dovuto fare un po' di foto, poi mi hanno registrato in questura e in fine all'ufficio immigrazione dove hanno tenuto il mio passaporto per circa 2 settimane lasciandomi una ricevuta come documento sostitutivo. Dopo di che sono andata a riprendermi il passaporto con il mio bel working visa valido per 6 altri mesi.
Per quanto riguarda i costi non saprei dare informazioni, perché la mia compagnia ha pagato per me.
In verità mi hanno raccontato che per loro è stato molto facile richiedere il visto grazie alla mia laurea presso l'Università di Padova: mi dicevano che è un'università molto famosa e rinomata e che la persona da cui sono andati per richiedere il mio visto conosceva qualcuno che la frequenta e quindi è stato tutto molto facile e veloce...sinceramente questa storia mi ha stupito e divertito molto.

Di cosa ti occupavi prima di trasferirti e cosa fai adesso?

In Italia ho sempre svolto vari lavoretti, giusto per tirare avanti.
L'ultimo lavoro prima di arrivare in Cina è stato in un'azienda agricola che produce formaggi di capra.
Qui a Qingyuan sono un'insegnate di inglese presso una scuola privata. In verità io insegno inglese giusto perché mi è capitato: ho frequentato un liceo linguistico e me la cavo con la lingua, però non ho certificati specifici per insegnare, non ho seguito corsi particolari e non mi sono neanche laureata in lingue.
In pratica qui faccio lezioni serali, soprattutto di conversazione, con studenti adulti; poi nel week end ho alcune classi con bambini delle elementari.
Le classi sono molto piccole, massimo 4 studenti.
In fine una mattina a settimana vado in una scuola in (quasi) piena campagna, un altro distretto di questa città: li è tutto diverso, è una vera scuola; di solito ho due classi al mattino, ogni settimana le classi cambiano, ma si tratta sempre di ragazzi dai 7 anni ai 17 anni. Essendo una "piccola" scuola di campagna le classi delle elementari sono nella stessa struttura di quelle delle medie, quindi si parte dalla prima elementare per arrivare alla nona elementare o terza media.
Da notare che il significato di piccolo in Cina è ben diverso da quello a cui siamo abituati noi; Qingyuan è una piccola città per i cinesi, ma ha 3 milioni di abitanti, questa scuola è piccola, ma ha circa mille alunni.
Sinceramente questa scuola è il posto che preferisco di più in assoluto, gli insegnati sono gentili, i bambini mi salutano in continuazione e si stupiscono dei miei occhi chiari; le classi sono difficili da tenere perché spesso non ci si capisce a vicenda (sto parlando di classi che possono avere dai 45 ai 60 studenti).
Spesso gli adolescenti sono poco interessati, spesso paiono stanchi e annoiati, invece con le classi delle elementari è più facile, gli alunni sono molto attivi, anche troppo, ed è divertente avere lezione: in qualche modo, riesco sempre ad organizzare dei giochi e, anche se di sicuro imparano di più col metodo cinese, riesco a farli divertire e a far passare un'oretta di scuola in modo più leggero.
In pratica lavoro in due contesti opposti, che riflettono bene la situazione della Cina attuale: da una parte un contesto rurale di contadini o lavoratori autonomi (quello che preferisco) dall'altra la città e la classe medio-alta delle persone che lavorano per il governo o in altri uffici o che hanno piccole imprese.

Come ti trovi a Qingyuan? E' una città accogliente?

Io mi trovo molto bene.
Qingyuan è una di quelle tipiche "piccole" nuove città cinesi, con il suo milione di abitanti (contando la provincia si arriva a più di tre milioni).
E' una città vivibile e non particolarmente inquinata perché non ci sono grandi fabbriche, è abbastanza verde grazie al clima che anche durante l'inverno è mite (questo inverno è un'eccezione, qualche giorno fa ha persino nevicato...).
Essendo una città nuova, è stata creata negli anni '80, ci si trova circondati quasi esclusivamente da altissimi palazzi in continua costruzione, non perché ci sia un vero bisogno di appartamenti ma per altri interessi. In verità la la maggior parte degli abitanti vive ancora nelle vecchie palazzine, nelle casette di mattoni rossi malandate dedicate ai lavoratori immigrati da altre provincie e nei propri negozi: gli affitti in questi nuovi palazzi sono abbastanza alti comparati con quanto può guadagnare in media una famiglia cinese, quindi sono dedicati quasi esclusivamente ad una classe medio alta, di conseguenza è facile capire perché buona parte di questi appartamenti rimane vuota.
Un difetto della città è che la vita culturale è quasi inesistente: non ci sono musei, raramente vengono organizzati degli spettacoli vicino al fiume, ci sono pochi concerti e solo in occasioni particolari; certo Guangzhou è solo ad un'ora di macchina però...
In generale devo dire che è una città accogliente e sicura, le persone sono molto gentili; ci sono pochissimi stranieri e poche persone parlano inglese.
C'è un buon sistema di trasporto pubblico, molte scuole, molti ristoranti di tutti i tipi e nella città vecchia ci sono molti centri commerciali.
Il fiume che taglia in due la città è costeggiato da un parco dove passeggiare o fare ginnastica tranquillamente (la sera è pieno di gente che balla, gioca a ping pong o badminton, cammina, gioca a carte, pesca); c'è anche un altro bel parco nella centro della città vecchia.
Inoltre la città è circondata da montagne dove poter fare belle escursioni.
Sapendo parlare mandarino o cantonese sarebbe tutto più facile, soprattutto nella vita quotidiana o nel riuscire ad instaurare rapporti con i locali: andando al mercato o nei ristoranti, mi capita di incontrare persone curiose, che vorrebbero parlare con me ma io capisco pochissimo e mi dispiace sempre molto non riuscire a comunicare con loro.

C'e' un quartiere/zona della città dove consigli agli espatriati di cercare casa? Quanto costa in media un affitto per due persone?

Conviene cercare casa in quella che viene definita la "New town".
Purtroppo si parla di centinaia di palazzi altissimi, in continua costruzione, però la zona è tranquilla e ben fornita.
In alternativa ci sono i palazzi che danno sul fiume, tutti molto nuovi e con una bella vista.
La "Old town" è più caotica, più trafficata, è una buona zona dello shopping, ci sono molti centri commerciali, cinema, ristoranti, club, ktv e tantissimi negozi vari...di sicuro è più viva però personalmente la preferisco come zona in cui passare il tempo libero non dove viverci.
Riguardo ai costi degli affitti non ne so molto perché l'alloggio è pagato dalla mia compagnia.
So che gli appartamenti con vista sul fiume sono i più costosi, posso arrivare a costare anche il doppio di appartamenti nello stesso complesso ma che non danno sul fiume.
Gli appartamenti nei complessi residenziali nuovi sono più costosi: appena arrivi qua vivevo in un grande quadrilocale con 3 bagni, 3 camere, un grande salone e una piccola cucina, che era la sede dalla mia scuola fino a poco prima. L'appartamento era in un complesso residenziale nuovo, molto bello, con un giardino interno meraviglioso, non ammobiliato costava circa 4000 o 5000 yuan al mese.
Adesso invece vivo un un altro quadrilocale vecchiotto ammobiliato, in una palazzina di 9 piani senza ascensore (sì, il mio appartamento è proprio al nono piano) ma in una buona zona tranquilla e l'affitto è di circa 700 yuan al mese.

Sei riuscita ad instaurare amicizie con la gente locale? La popolazione è cordiale verso gli stranieri?

Credo che i locali siano molto gentili e soprattutto incuriositi dagli stranieri perché non se ne trovano molti in giro.
Spesso capita che qualcuno mi fermi per fare una foto che di sicuro poi finirà su Wechat: so che ad alcuni stranieri questa cosa da molto fastidio perché si sentono come delle attrazioni allo zoo, io invece credo non sia da vedere come qualcosa di negativo ma solo come curiosità.
Trovo anche molto divertente quando bambini o ragazzini per strada si stupiscono vedendomi e a volte mi fissano quasi fossi un alieno.
Non trovo questi comportamenti razzisti o da maleducati, ci sono solo molta curiosità e stupore.
Ho fatto amicizia con alcuni ragazzi del posto, ma sono esclusivamente persone che parlano anche inglese perché per me è molto difficile comunicare in mandarino.
Poi ho le mie bancarelle del mercato preferite, i miei ristoranti preferiti, i miei venditori di Baozi preferiti che ormai mi conoscono e son sempre molto gentili ma è sempre un po' difficile comunicare con loro.

Vivono altri Italiani a Qingyuan?

Non credo. Con me lavoravano un ragazzo spagnolo, una ragazza portoghese e un ragazzo giapponese.
So di altri stranieri in città che lavorano come insegnanti.

So che stai studiando il cinese, come te la cavi nell'apprendimento di questa lingua?

Ho iniziato a studiare cinese in Italia, ho seguito un corso per tre mesi e poi ho studiato come autodidatta, però arrivata qui ho capito che il mio mandarino era veramente pessimo..e lo è ancora.
Appena arrivata qui mi sono molto impegnata però ho capito che per imparare veramente il mandarino bisogna seguire un corso serio, magari un corso universitario per stranieri.
Al momento io so leggere un po' di caratteri, so scrivere ma la mia pronuncia è pessima...faccio molta fatica con quei quattro toni!
Tra l'altro qui parlano soprattutto cantonese quindi mi capita molto raramente di sentir parlare mandarino.
Insomma ho ancora molta strada da fare, ci vorrà ancora un po' di tempo.

E' possibile comunicare e cavarsela nella vita di tutti i giorni sapendo solo l'inglese?

No! Poche persone capiscono l'inglese.
Se vado al mercato, al supermercato, nei ristoranti, nei negozi è veramente rarissimo che qualcuno riesca a capirmi parlando inglese; a volte ci sono delle commesse o commessi giovani che in qualche modo riescono a mettere insieme una frase in inglese, ma tutto molto a livello base, molto molto base.

Quali sono le differenze principali che hai riscontrato tra lo stile di vita cinese e quello italiano?

Tutto è molto diverso!
All'inizio mi pareva di vivere quasi in un altro mondo, però mi sono abituata velocemente, forse perché ho vissuto 6 mesi in Corea prima di arrivare in Cina e, anche se sono due paesi molto diversi, hanno alcune cose in comune.
Quello che mi ha colpito subito arrivata qui è stato la quantità di gente in giro a tutte le ore e, soprattutto, di bambini, il rumore, la musica altissima che proviene da molti negozi, il continuo suonare il clacson, le luci dei palazzi e delle insegne dei negozi, la quantità di palazzi, lo sporco per strada, gli autobus piccoli, ma anche i parchi pieni di piante verdissime e fiori bellissimi.
Di sicuro una delle differenze principali riguarda il modo di lavorare e la durata della giornata lavorativa.
I diritti dei lavoratori sono ben lontani da quello a cui noi siamo abituati; anche le condizioni in cui alcune persone lavorano sono davvero impensabili per noi europei.
E' una cultura completamente diversa in cui i ruoli sociali sono ben definiti e vanno rispettati; è una società in cui la donna è abbastanza sottomessa (però sembra che le cose stiano cambiando), in cui la famiglia e il denaro hanno un ruolo molto importante.

Parliamo un po' di cucina: quali sono i piatti tipici nella zona del Guangdong? Incontrano i tuoi gusti?

Adoro la cucina cantonese
! Io sono molto interessata alle varie culture gastronomiche; mi piace mangiare, certo, ma mi piace anche capire quello che mangio, quindi prima di arrivare in Cina mi sono ben documentata sulle tradizioni culinarie locali.
La cucina cantonese è una delle principali cucine cinesi, è forse quella più sana e varia, fatta di cotture veloci e ingredienti freschi, non è per niente piccante e a volte è anche non troppo saporita.
Essendo a sud, in tavola c'è sempre il riso accompagnato da verdure e carne, pesce, tofu.
Da quanto ho capito, uno dei piatti tipici di Qingyuan è una sorta di zuppa di pollo con bacche goji, zenzero, giuggiole che viene mangiato quando fa freddo per riscaldarsi.
Parlando della cucina cantonese, molto famoso è il Dim Sum o Yum Cha, che mi è sempre stato tradotto come "Tè del mattino", cioè una sorta di brunch che può iniziare anche molto presto, che comprende diversi piattini di cibo: di solito è composto da ravioli di gamberi al vapore, ravioli "tostati", panini al vapore ripieni di carne, tartellette ripiene di una sorta di crema pasticcera, zampette di gallina, broccoletti lessati e conditi con salsa di soia, delle grandi polpette di riso glutinoso con ripieno di funghi e pollo cotte al vapore in foglie di loto, e tante altre cose.
Questa colazione in grande è accompagnata da tè verde o tè nero o tisana di crisantemi e di solito è una cosa che va per le lunghe: si resta a tavola ore a chiacchierare e mangiare, insomma non è una cosa da tutti i giorni.
Come ho già detto mi piace molto la cucina cantonese: per esempio, una delle colazioni tipiche, i Changfen, cioè una sorta di omelette sottilissima fatta con farina di riso, riempita di carne macinata, gamberetti, insalata, uova, cotta al vapore e servita con salsa di soia; mi piacciono molto anche i Jiaozi (ravioli al vapore), Xiaolongbao (piccoli panini ripieni di carne e cotti al vapore), i vari tipi di Baozi sia dolci che salati (panini al vapore ripieni).
Questi sono tutti cibi da colazione, di solito accompagnati da latte di soia o noodles in brodo o porridge, che però io consumo anche durante gli altri pasti.
Qui ho anche avuto la possibilità di assaggiare altri tipi di cucina cinese, come quella dello Hunan o quella del nord-est del paese: cucine molto diverse ma così gustose!

I tuoi progetti per il futuro...

A fine marzo tornerò in Italia e poi non so! Di sicuro in futuro voglio tornare in Cina e restare per un periodo più lungo, imparare meglio la lingua e magari lavorare come insegnante ma in un contesto diverso; vorrei vivere nella campagna cinese, le città troppo grandi non fanno per me.

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