Trasferimento in Romania

Buongiorno a tutti, mi chiamo Flavio e mi sono iscritto a questo forum, che avevo trovato già tempo fa cercando informazioni su un eventuale espatrio verso la Romania.
Introduco brevemente l'idea che mi ha portato fin qui e ringrazio fin da subito per le informazioni che potreste darmi. Parliamoci subito chiaro: Non è più possibile vivere in questa Italia "pandemizzata". Al di là dell'idea che ognuno di noi si è fatto sulla questione Covid e vaccini, che non è mia intenzione discutere qui perché sarebbe fuori luogo ed inutile (ognuno ha il suo pensiero e fa le sue sacrosante scelte) resta il fatto che l'Italia attualmente è diventata una dittatura a tutti gli effetti. La Costituzione non esiste più. La legge non esiste più. Chiunque dissente dal governo si ritrova la propria vita sociale e professionale distrutta letteralmente. Senza green-pass sei finito, puoi solo fare la spesa. Questo voglio che sia chiaro a tutti perché tutti sappiano in Europa l'inferno che stiamo vivendo in Italia.
Per questo ho deciso di portare la mia famiglia fuori da questo incubo, ben consapevole che il Covid è ovunque, anche in Romania, ben consapevole delle mille difficoltà che ci saranno ma convinto che ci siano paesi che tuttavia ancora rispettano la persona umana. Ho scelto la Romania perché mio suocero è stato assistito per diversi anni da una badante romena che ci ha descritto molto bene il proprio popolo e ci ha fatto uscire dai soliti stereotipi italiani. Inoltre, rispetto ad altri paesi, mi sembra ci sia un buon bilanciamento tra industrializzazione, quindi possibilità di lavoro, e costo della vita, tra tradizioni e modernità. Infine, paesaggisticamente per quanto ho potuto vedere in vari video è bellissima. Di questo chiedo conferma a Voi.

Siamo una famiglia di tre persone. Mio figlio a giugno terminerà le scuole medie e sarà la possibile data di partenza. Mia moglie è disoccupata. Io sono uno specialista informatico e posso svolgere il mio lavoro al 100% da remoto (non qui in Italia, dove ci costringono ad inutili presenze in ufficio con il solo scopo di fare i fighetti all'entrata con il green-pass). Vorrei chiederVi se sia possibile vivere e lavorare da "smart-worker" in Romania (se la mia azienda me lo consentisse) oppure in caso contrario se si possa trovare lavoro; mio figlio potrebbe frequentare le scuole superiori? Sono in lingua rumena o in inglese? Come posso pagare le tasse per avere i servizi? Sarà necessario prendere la residenza? Ho provato a scrivere anche all'ambasciata ma sembra non sappiano molto o non hanno voglia di fornire informazioni.
Grazie! :)

Ciao Flavio....faresti bene......io vivo in Romania da 20 anni, condivido tutto quello che hai detto sull'attuale situazione italiana... Io stesso cerco di tornare a casa il meno possibile. Chiaramente se vuoi cambiare paese con tutta la tua famiglia devi almeno cambiare residenza altrimenti lo stato Italiano ti chiede pure di continuare a pagare le tasse in Italia. Situazione pandemia ? Qui i Rumeni considerano la questione chiusa, il green pass non lo chiedono piu' da nessuna parte (ancora solo nei centri commerciali, ma solo perche' sono di proprieta' straniera), per lavorare il greenpass non e' mai stato obbligatorio e i telegiornali stanno chiedendo ufficialmente la fine della pandemia. Per te che sei ingegnere informatico qui potrebbe essere facilissimo, ci sono tante multinazionali nel settore IT che pagano molto bene.....Per le scuole qui ci sono tantissime scuole per i stranieri e ci sono tanti giovani italiani che vengono a laurearsi.....Chiaramente devi scegliere tu dove e cosa fare.....ti auguro tanta fortuna

Ciao Flavio,
                       sospendiamo ogni giudizio sull'Italia che da 7 potenza mondiale e' scesa al 145 posto come zona d'interesse d'investimento, che realisticamente e' il paese con il peggior indice tassazione/servizi (unico buono ancora la sanita'...almeno fino a qualche anno fa), e le regole troppo stringenti sul lavoro che demotivano seriamente ogni imprenditore....per io covid....sempre in testa nell'applicare regole assurde.
Per la Romania: possibilissimo l'espatrio, ma bisogna seguire degli step precisi per non essere soggetti alla doppia tassazione. Nello specifico nell'anno solare che si desidera espatriare bisogna che i 3 centri d'interesse del capofamiglia siano per 183 giorni (anche non consecutivi)  in Romania. I 3 centri sono il nucleo familiare, il business ed il patrimonio finanziario. Quindi affittare con contratto regolare o comprare una casa/appartamento  che sara' eletto a residenza, iscirivere i figli a scuola o privata o pubblica. A questo proposito se cerchi scuola con lingua italiana e' solo privata. Lavorare o come dipendente di una ditta di diritto rumeno o aprirsi una ditta qui. Premetto che aprirsi una ditta e' molto facile, economico e veloce, nulla a che vedere con le condizioni burocratiche italiane.  Nel caso lavori da remoto si puo' fare, qui le connessioni sono velocissime ed a costi contenuti, sia private che linee business. Quindi, una volta presa la residenza insieme alla famiglia, andare subito all'ambasciata e/o al consolato per registrarla e dopo recarsi all'ANAF - finanza - per dichiarare il dirittto/dovere di pagare le imposte in Romania. Ovviamente si pagheranno ancora le imposte in Italia per i redditi degli anni passati e relativi saldi, per i redditi dei giorni dell'anno di espatrio trascorsi in Italia, per i redditi su immobli, imbarcazioni, auto inscritti sul suolo italiano, per redditi da interessi o altro su depositi in banche italiane. Consiglio nel caso di espatrio cambiare la targa dell'auto con una targa rumena,....oltre che essere fiscalmente corretto, si risparmia su bollo ed assicurazione. Ugualmente la patente si puo' cambiare in quella rumena per la stessa categoria (B-C-CE-D-DE) semplicemente con una visita medica all'udito, agli occhi.  Con la residenza in Romania si puo' chiedere il permesso di residenza quinquennale, che poi se non ci sono problemi si prolunga per altri 5 e poi, se si desidera, si richiede quello a tempo indeterminato. Se si desidera la cittadinanza, dopo 10 anni di residenza, si sostengono degli esami di lingua e cultura rumena e se si passano la concedono. Per la sanita'  con la residenza e un lavoro funziona come in Italia, oltre ovviamente alla possibilita' di accesso a strutture private.
Per il costo della vita e' in aumento, ma parallelamente aumentano gli stipendi e le traiffe dei professionisti, e comunque e' notevolemente ridotto ai costi italiani.
Il costo maggiore e' l'affitto dell'abitazione se e' nei centri, ma se vuoi lavorare e se hai dei figli in eta' scolare sei obbligato a vivere nei centri in quanto nei paesi fuori mancano molti servizi.
Notizia di oggi: da fine febbraio qui la pandemia viene declassata ad epidemia, quindi tolgono tutte le restrizioni.
Spero averti dato qualche suggerimento utile.....ciao
                                                                                               Vito

Grazie mille ad entrambi per le preziose risposte e i consigli, Paolo Ombrosi e VITO70. Grazie davvero! Il quadro mi è già più chiaro. Mi sembra di capire, ma come ovvio che sia, che per una famiglia la vicinanza ad una "grande" città è fondamentale. Questo significa che sarebbe buona cosa risiedere nella capitale o nei dintorni, oppure ci sono altre città più convenienti dal punto di vista dei servizi? Io pensavo a Brasov ma non abbiamo vincoli particolari. Anche Ploiesti mi sembra in buona posizione. Imparare una nuova limgua non ci spaventa, va messo in conto quando si espatria.

Ciao, non so come mai pensi alla capitale. E' una citta' molto costosa e caotica. Io valuterei il triangolo Oradea, Arad e Timisoara vicini alla frontiera e molto ricche senza costi eccessivi....almeno per Arad. La delinquenza e' praticamente nulla e la tranquillita' e' garantita (per me che vengo dal nord italia anche troppo...). Inoltre ci sono piccoli quartieri satelliti perfettamente serviti e comodi per il lavoro......pero' dipende sempre dalle aspettative e dalla esigenze....ciao Vito

concordo con Vito....la fascia ovest lungo la frontiera Oradea,Arad,Timisoara e' la zona piu' sviluppata.....per lavoro vado spesso a Pitesti,Slatina,Bucarest e posso dire che non porterei mai la mia famiglia in quella zona (potendo scegliere chiaramente).....anche le persone sono molto diverse, Bucarest poi mi fa salire la febbre quando bisogna attraversarla

Grazie ancora ad entrambi per i consigli. Avevo focalizzato la zona tra Bucarest e Costanza "a sensazione", nulla di vincolante. Ho visto il mare vicino... :) Valuterò le zone da voi consigliate. Mi sto studiando la cartina.  ;)

Per quanto riguarda le città di cui parlavamo, quindi Timisoara, Oradea e Arad ci sono scuole superiori, o il corrispettivo romeno delle nostre superiori, che mio figlio potrebbe frequentare? Per quanto riguarda invece l'affitto di una casa (con contratto regolare, ovvio) si trova facilmente? Conviene farsi aiutare da un'agenzia? Come mi consigliate di agire? Io e la mia famiglia vorremmo venire a giugno. Pensavamo di alloggiare in albergo  o simili la prima settimana per dare un'occhiata alle città suddette e orientarci un po' su dove sia meglio stare, per poi cominciare a cercare una casa in affitto. E' corretto come approccio? Scusate le tante domande ma per noi è la prima esperienza all'estero. Grazie.

Ciao, io al vostro posto procederei come di seguito:
affitto un appartamento per 15/30 giorni, non e' una spesa grande, e vi lascia la massima liberta' di movimento senza alcun limite di orario o altro e potete organizzare la giornata esattamente come volete e non pagate a persona, ma solo l'appartamento, quindi risparmiate moltissimo. Durante il soggiorno potete studiare la citta', i vari quartieri, la vicinanza alle scuole o altro. Per trovare l'appartamento che dovrebbe diventare definitivo potete visionarlo gia' adesso su vari siti, eventualmente contattatemi in privato per le specifiche. Poi basta telefonare e recarsi in visita.  Sarei piuttosto preoccupato per le scuole, siamo gia' a febbraio, pertanto vi consiglio di selezionare una rosa di scuole d'interesse e fare gia' ora la pre-iscirizione...a giugno potrebbe essere tardi.....io personalmente ho prenotato per mio figlio a gennaio, ho confermato a giugno e ha cominciato a settembre. Qui non e' come in Italia, ci sono molti giovani. Buona serata Vito

Grazie Vito. In effetti la scuola è la preoccupazione maggiore. Stavamo infatti pensando proprio al problema della tempistica di iscrizione. Qui in Italia, infatti, per precauzione l'ho già fatta. Ho trovato un elenco di scuole superiori per l'indirizzo che mi interessa (informatica) ma si tratta comunque di scegliere "a casaccio" perché non le conosco. Non so neanche se siano a pagamento o meno. Ti ringrazio ancora per il prezioso aiuto. Ti manderò un messaggio in privato su eventuali dettagli.

Spostare una vita 1600 Km più lontano immagino sia logisticamente un incubo. Vorrei chiedervi se sia possibile noleggiare un furgone per spostare le prime cose in autonomia, oppure sia necessario e/o consigliabile affidarsi ad una ditta ad-hoc. Io per vari motivi sceglierei l'opzione autonoma. E' fattibile? Fanno storie ai varchi di ingresso nel paese? Cosa mi consigliate? Grazie!

Buona sera Flavio G,
                                      il trasloco puo' essere fatto sia in autonomia, sia tramite societa' professionali.
Io ho scelto di farlo autonomamente per motivi di costi, di fatto smontare la casa, trasportare il tutto e rimontare bisogna preventivare almeno un 5.000 euro. Se si fa in autonomia, allora si puo' noleggiare un furgone, attenzione che sono pochi gli autonoleggi che permettono di portare il proprio mezzo in Romania, quindi e' bene essere chiari subito con l'agenzia. Per i costi, comunque, con esclusione di smontaggio carico e scarico, per un 3200 km credo ci vogliano 4 giorni.....uno tra presa del furgone, carico e partenza, uno di viaggio, uno di scarico e ripartenza e l'ultimo di ritorno......quindi almeno 8/900 euro di noleggio + tasse autostradali e gasolio...totale 1800 euro.......+ ritorno dell'autista in Romania.
Importante avere dichiarazione alla partenza che certifica che sono articoli personali per non avere problemi in dogana. Esiste un modulo apposta rilasciato dalla Finanza. E' una semplice dichiarazione di trasporto masserizie personali causa trasloco all'estero. Meglio se compilato in italiano, inglese e rumeno.
Per esperienza personale conviene portarsi meno cose possibili, a volte il costo del trasporto e' maggiore del valore dei beni, che, a parte il valore affettivo, a volte hanno uno scarsissimo valore commerciale ed in Romania i mobili e relativi accessori hanno costi ragionevolmente contenuti.
Spero essere stato un po' utile.....buona serata
                                                                                             Vito

Grazie Vito. Prezioso come sempre.

Buongiorno, scusate se mi intrometto. Io, quando ho traslocato, ho affidato il trasporto ad una ditta che di solito fa trasporto persone e pacchetti. Hanno anche camion per queste evenienze e sono abbastanza a buon prezzo. Io non vivo nella zona ovest del paese ma ho amici che vivono e lavorano a Cluj Napoca e mi dicono che è una città praticamente "occidentale" e con ottimi servizi. Per scuole e IT c'è anche Iași. (Io spezzo sempre una lancia per la Moldova😄)

Grazie Brizio per il tuo messaggio e testimonianza. Mica devi scusarti, il contributo di ciascuno in un forum è importante e sempre apprezzato.  :top:

Ancora bloccati in Italia, purtroppo. Alla faccia dell'Europa unita e della libera circolazione la mia azienda ha risposto "no" alla mia richiesta di poter fare smart-working da un qualsiasi paese dell'Unione Europea, quindi dalla Romania come avevamo deciso; questioni fiscali e assicurative INAIL, dicono, ma non ne sono molto convinto. L'unica alternativa sarebbe quella di dare le dimissioni ed iniziare una collaborazione come consulente a partita IVA, ma mi è stata sconsigliata in quanto tra covid e crisi economica i contratti a consulenza sono piuttosto "ballerini". Troppo rischioso dunque. Pertanto siamo ancora qui, in questa folle Italia che a differenza di molti paesi ha ancora in vigore demenziali restrizioni pandemiche che si prevede aumenteranno con l'arrivo dell'autunno. Non è detta l'ultima parola, comunque. Ringrazio ancora chi ha fornito preziosi consigli in questo post, chissà che nel prossimo futuro non torneranno utili.
Flavio abbiamo lo stesso identico problema. Io lavoro tranquillamente in sw qui e non interessa sapere neanche da dove, ma non appena ho accennato all'estero si sono tirati indietro.
Sinceramente senza un lavoro non saprei come potemmo mantenerci. Necessità fa virtù e troveremo una soluzione, solo che i tempi stringono e la prossima chiusura del paese è vicina!
Buongiorno Flavio ed Alesta,
                                                    in merito alla situazione italica e' ovvio che si va verso un'ulteriore chiusura causa COVID con numero alla "X", ossia credo che la storia sia infinita, finalizzata al controllo sociale ed all'indebolimento della popolazione tramite assunzione di stili di vita non salutari.
Se non mi credete controllate l'andamento delle tipologie di farmaci venduti nell'ultimo periodo dalle case farmaceutiche. A sorpresa i loro fatturati sono impennati dai ricavi delle vendite di psicofarmaci, anti depressivi e similari.
Non vado oltre in quanto non voglio attirarmi troppe critiche, o creare apsre discussioni del tutto inutili,  da soggetti liberamente consenzienti al pensiero comune, ai quali porto il massimo rispetto alla loro persona e alle loro idee, ma semplicemente ho espresso un mio umile e personale punto di vista. 
       La crisi causata dal sistema economico internazionale atto a destabilizzare il vecchio continente, in particolare l'Italia, da anni preparata al fallimento con una politica che non fa assolutamente l'interesse del popolo, ma e', nella realta' al soldo delle multinazionali e di Bruxelles s'inasprira' da settembre in poi tramite un costante aumento dei prezzi, chiusure e fallimenti aziendali in costante aumento, controlli fiscali con metodologia non atta a considerare il contribuente come tale, ma come soggetto fiscale (sia fisico  che giuridico) a priori evasore, attuando l'inversione della prova, ossia: a prescindere non sei in regola, dimostra tu contribuente che lo sei, nel frattempo ti ammendo,  ti sequestro i conti bancari, i beni mobili ed immobili.
Si capisce che il blocco finanziario economico del soggetto contribuente, in concomitanza del divieto di usare contanti mette, di fatto, il soggetto colpito, sul lastrico totale.
Nel caso della famiglia non po' pagare la spesa quotidiana, e di un'azienda pagare i fornitori o le tasse dovute, pertanto e' destinata al fallimento, anche se magari ha un buon fatturato e relativi indici economici.
A tal proposito e' stata creata la nuova entita' statale, denominata Agenzia della Riscossione con poteri straordinari di blocco dei conti correnti, sequestro dei beni ed altre operazioni a mio avviso configurabili in un comportamento di sopruso, senza neppure il giudizio di un Tribunale.
Ripeto e sottolineo a mio modesto ed umile avviso, rispetto chi invece sente il bisogno di sottostare ad un regolamento particolarmente analitico.
A supporto per l'incrocio dei dati di carattere fiscale/economico dei contribuente (se ancora cosi' lo desideriamo chiamare), il sistema, ha creato il nuovo software "Vera".
Non desidero assolutamente passare il messaggio che sia giusto evadere o, che a prescindere, sono contro ai pagamenti elettronici, ma desidero precisare quanto segue:
1) In tutta Europa la soglia del contante e' ben piu' alta
2) In nessun paese democratico c'e' un sistema di controllo incrociato nel bilancio familiare come in Italia      ovviamente ci sono parametri ma con tolleranze "umane"
3) Va benissimo il controllo sull'evasione, anzi, tutti dobbiamo contribuire alla spesa comune, e                        combattere le organizzazioni malavitose, ma ritengo,  sempre personalmente, eccessiva la pressione          fiscale al 72,5%.
3) Il sistema che stanno finalizzando e' concepito affinche', tramite il concetto della "rana bollita", un poco
    la vota il reddito da persona fisica o persona giuridica venga interamente versato allo stato, il quale,          tramite una tessera personale, e degli algoritmi  sulla meritocrazia sociale (sei vaccinato, hai rispettato      alla lettera i vari DPCM, non hai multe stradali o di altra natura,  hai un pensiero allineato alle direttive        del sistema, sei in  regola con i contributi, tasse, non sei segnalato tra i soversori del sistema, accetti          il cip sottocutaneo e ne sei fautore, e quant'altro), ti permettera' di usufruire per gli acquisti parte del        tuo reddito, monitorando la quantita' di denaro utilizzato e la finalita' dello stesso, giustificando tali            limitazioni come istruzione finanziaria per il bene del cittadino. Ovvaimente eventuali rimanenze di            liquidta' verranno prelevato dal sistema per il bene comune.
    Vedasi il sistema gia' applicato in alcuni paesi asiatici ed in un piccolo paesino del bolognese.
    Per motivi di tempo non cito le varie biografie dalle quali ho rilevato i dati e le considerazioni sovra esposte, ne' entro nei dettagli operativi e di finalita', ne' indico  le scadenze alle quali l'Italia si e' gia' impegnata verso la CE e la NATO tramite la redazione dell'Agenda della quale il nostro amato paese e' parte attiva, ma vi assicuro che, alla lunga, il piano e' questo.
    Ne sono personalmente terrorizzato, ma spero che le mie paure siano solo frutto di elucubrazioni mentali sminuite ed annullate dalla realta'.
   Tali misure straordinarie nel contenimento del COVID nelle varianti, del controllo fiscale sono esperimento sociali ai quali l'Italia deve sottostare in quanto imposti dalla CEE a causa del debito estero contratto.
Nello specifico delle vostre esigenze, potete tranquillamente lavorare in remoto dalla Romania come dipendenti (essendo paese europeo il dipendente di una societa' puo' svolgere il lavoro in un qualsiasi stato membro), o potete collaborare con remunerazione a fatturazione costituendo una vostra societa' di diritto rumeno. In tal caso vi potete auto-assumere come dipendenti, pagare i contributi notevolmente inferiori a quelli italiani, pagare le tasse ragionevoli in Romania in quanto le tasse vanno pagate nello stato dove si volge realmente il lavoro, in quanto lavorate da un ISDN rumeno in Romania.
Con il versamento dei contributi siete coperti a livelli sanitario, pensionistico e quant'atro.
Unico punto delicato e' il rapporto con la ditta italiana che, secondo i vecchi parametri di coNtrollo del dipendente, potrebbe non accettare tale tipologia di collaborazione, non considerando che, ai fini della resa lavorativa, si valutga  esclusivamente il risultato operativo o del raggiungimento degli obbiettivi, non delle ore impiegate a tal scopo, ma purtroppo molti imprenditori italici sono ancorati al vecchi sistema.
In alcuni paesi ci sono ditte con molti dipendenti che lavorano in location in tutto il mondo e nella sede a volte non c'e' neppure l'amministratore, oggi tramite mail e videoconferenze la distanza e' annullata.
A Vs. favore c'e' la possibilita' di proporre a diverse societa' le vostre competenze, quindi aumentare le entrate, in completa autonomia di orario e geolocalizzazione.
Resto a disposizione per eventuali approfondimento di carattere civilistico, fiscale o altro.
Buona giornata
                                      Vito
Flavio abbiamo lo stesso identico problema. Io lavoro tranquillamente in sw qui e non interessa sapere neanche da dove, ma non appena ho accennato all'estero si sono tirati indietro.
Sinceramente senza un lavoro non saprei come potemmo mantenerci. Necessità fa virtù e troveremo una soluzione, solo che i tempi stringono e la prossima chiusura del paese è vicina!
- @alesta

Si, esattamente, non si può andare allo sbaraglio e per questo contavo sul fatto di poter fare SW quantomeno da un paese membro della UE. Ci riempiono la testa continuamente con questa Europa unita ma in realtà poi si rivela sempre di più "tutto fumo e niente arrosto". Abbiamo quindi deciso di "navigare a vista" per il momento e inviare qualche curriculum in giro. Quando e se ci porteranno via il lavoro con le loro folli politiche sanitarie e non, a quel punto fuggiremo letteralmente.
Buongiorno Flavio ed Alesta,
                                                    in merito alla situazione italica e' ovvio che si va verso un'ulteriore chiusura causa COVID con numero alla "X", ossia credo che la storia sia infinita, finalizzata al controllo sociale ed all'indebolimento della popolazione tramite assunzione di stili di vita non salutari.
Se non mi credete controllate l'andamento delle tipologie di farmaci venduti nell'ultimo periodo dalle case farmaceutiche. A sorpresa i loro fatturati sono impennati dai ricavi delle vendite di psicofarmaci, anti depressivi e similari. ....................................
                                      Vito
- @VITO70

Grazie Vito. Ottima analisi che non posso che condividere. Purtroppo la situazione è esattamente questa. Mi chiedevo, come si sta ponendo invece la Romania verso queste pseudo-politiche UE? Ho visto che comunque il paese è nella NATO e condivide gran parte delle politiche della Von Der Leyen e degli USA. Che aria si respira lì? Ho sentito che i prezzi dei carburanti, dei generi alimentari e tutto il resto sono aumentati. Personalmente credo che la Romania essendo uno dei più attivi poli industriali d'Europa (correggimi se sbaglio) perché gran parte delle industrie sono lì dovrebbe essere risparmiata da folli politiche distruttive come avvenuto in Italia. C'è una classe politica in grado di tenere un buon equilibrio tra politiche europee e interne? Scusatemi, non vorrei andare fuori tema del post.
Buona sera,
                       la classe politica rumena e' di DNA romana, quindi con i pregi  e difetti di quella italiana.
Devo pero' spezzare una lancia a favore del sistema in quanto i romeni, usciti tutto sommato non da troppi anni dal sistema dittatoriale, sono molto restii alle imposizioni, e sono pronti, in caso di eccessive restrizioni, a manifestare in maniera unita e pesante.
L'ho appurato quando il sistema ha esagerato con le restrizioni COVID.
Anche qui con la scusa della guerra in Ucraina i prezzi al consumo sono aumentati, abbastanza, soprattutto i carburanti, mentre per gas e corrente di utilizzo familiare lo stato ha plafonato in maniera importante i prezzi.
Contestualmente ha aumentato gli stipendi e le pensioni, cercando di contenere un poco il gap.
Vediamo in futuro, comunque la Romania ha un debito pubblico di dovrebbe essere tra il 35 e il 40% del PIL  a differenza dell'Italia che sta sfiorando il 160%.
Altro fattore a favore della Romani e' che ha gia' predisposto l'apertura di miniere e quant'altro sia necessario all'estrazione  produzione di materie prime necessarie per il soddisfacimento della richiesta del  mercato interno, e grazie alle enormi distese di coltivazioni estensive grano, frumento e latte sono garantiti.
Ugualmente stanno aprendo delle riserve di gas di cui avevano temporaneamente sospeso l'etrazione.
Non dimentichiamo che la Romania ha una sua moneta riconosciuta a livello mondiale, quindi puo' usufruire della leva (anche se ha delle controindicazioni) dell'inflazione, per implementare l'export.
Ovviamente va a scapito del cambio quando si esce dal paese causa perdita di potere d'acquisto, ma visto il periodo attuale si puo' considerare il male minore.
Per le aziende lo stato in generale tutela le aziende, soprattutto quelle manifatturiere, con leggi ancora umane e possibilita' di aggiornare eventuali discrepanze riscontrate in azienda con tempi e metodi decisi insieme all'imprenditore.
Il sistema fiscale e' equo, non ci sono anticipi sui redditi futuri e, soprattutto, quando si chiede il rimborso iva lo elargiscono entro 30 giorni (provato personalmente per ben 2 volte e con importi notevoli) e il rapporto con gli Ispettori del Fisco si basa su un reciproco rispetto e sulla possibilita' di difesa su basi oggettive e dimostrabili, oltre al fatto che il sistema fiscale non parte dall'inversione della prova come in Italia (partono dal principio che il contribuente e' evasore e lui deve dimostrarlo di non esserlo), ma condanna il contribuente solo su basi oggettive e dimostrabili di evasione, come e' giusto.
Infine per le politiche europee devono adeguarsi, ma con tempi e metodi molto piu' lunghi dell'Italia e, comunque, ad oggi, filtrando obblighi troppo repressivi nei confronti del cittadino.
Tutto sommato e' un paese "borde line", gode di alcuni benefici europei, ma non applica alla lettera tutte le restrizioni gentilmente concesse da Bruxelles.
Se proprio si mettesse male, basta spostarsi un pochino a est...o in centro Transilvania, ci sono dei paesi tutelati dall'Unesco dove il tempo si e', realmente, fermato a fine 1.800.
Buona serata
                              Vito
@VITO70
Grazie Vito per le tue preziose informazioni e condivisioni.