Buongiorno Francesca,
grazie per l'invito in questa discussione. Per me le argomentazioni sul tema non si pongono in quanto sono in pensione dal 2013, tuttavia partecipo volentieri. Sono un ingegnere, arrivato in Albania nel lontano e infausto anno 1997 con le forze armate italiane per offrire il mio contributo nel programma degli aiuti umanitari. Ho cominciato subito dalla cittadina di Lushnje e da allora ho sviluppato numerosi progetti nel ciclo idro-potabile e nel settore delle acque di rifiuto per molte città albanesi compresa la capitale. Saltuariamente offro la mia collaborazione alle aziende albanesi che hanno lavorato con me per venti anni in partenariato, e che oggi rappresentano una bella e forte realtà imprenditoriale nel paese. Questo mi aiuta moralmente e mi da anche la possibilità di continuare a formare giovani ingegneri volenterosi di apprendere, nel percorso di questa importante professione... l'Albania ne ha molto bisogno. Trascorro la mia permanenza in Albania dividendomi tra Tirana, Orikum e Korca. Quindi per concludere con un background come il mio e i consolidati rapporti con le aziende albanesi nel lungo periodo, rapporti basati non solo sul piano professionale ma anche su stima, serietà e reciproco rispetto, non e' difficile lavorare in questo paese. Stima, serietà e rispetto sono le condizioni alla base di un proficuo rapporto di lavoro in un paese straniero, specialmente in Albania dove noi italiani partiamo già avvantaggiati perché buona parte del popolo albanese ci stima e ci rispetta a prescindere, senza nemmeno conoscerci; ma attenzione a non deludere le loro aspettative!