Lo shock culturale arrivati in Ecuador

Salve a tutti,

Vivere in un paese straniero implica anche venire a contatto con usi e costumi diversi da quelli a cui siamo abituati.

Dopo il vostro trasferimento in Ecuador avete risentito dello shock culturale ed in che modo?

Avete degli aneddoti di situazioni vissute, divertenti o imbarazzanti, da raccontarci?

Che consiglio ci date per evitare passi falsi?

Grazie per le testimonianze, curiosi di leggervi!

Francesca

Quello che piu' mi ha colpito in Ecuador (o almeno nelle citta' minori) è il discorso della  dicotomia (diversificazione) tra "apparenza" e "sostanza" . 
Faccio un esempio : nei cinema -assai meno in quelli delle grandi citta'- ho avuto occasione di sedermi nello splendido settore per i VIP, dove il cameriere porta il menu' con delicatessen varie e dove per riposare le gambe ci sono speciali sedie , tipo sedie a sdraio, ma di lussoso cuoio.   Cose che in Italia nemmeno si vedono... In compenso a mio parere i films sono di qualita' scadente per non dire scadentissima.   E non mi si parli di altre attivita' culturali ; buone librerie esistono solo a Quito o Guayaquil e farsi varie ore di bus per andare a comprare un libro mi pare un po' eccessivo.
Mi rendo conto che quello che per me é importante, per altri rappresenta un problema minore, ma la dicotomia fra apparenza e sostanza si rivela in molte altre cose che mi fanno intravvedere il  provincialismo che regna in questo paese .  Mi si perdoni quanto dico.
Differente é la situazione in Colombia , Argentina o Cile, per fare alcuni esempi ,  Non a caso i giovani ecuatoriani vanno a specializzarsi in quei paesi !  E credo che in futuro, con l'aumento dell'istruzione e  con il visitare (per studio e lavoro) vari paesi sudamericani ed europei, la situazione cambiera' radicalmente, come è stato con noi emigrati italiani all'estero,  che abbiamo a poco a poco occupato carichi politici, culturali o economicamente importanti nei paesi che ci hanno ospitati.  Basti pensare al Sindaco di New York Fiorello La Guardia, discendente da emigrati italiani. 
Cordiali saluti

Cara Francesca,  voglio aggiungere solo due parole al giudizio un po'.negativo che ho scritto ieri sulla mia esperienza di vita in Ecuador.  Vengo dal Nord di Italia, la' dove spesso e volentieri la gente si fa i fatti suoi....  Tra i giovani, poi,  (e non solo fra di loro) c'è l'uso di dire tali parolacce che mi facevano trasecolare !!  Quanto poi a cedere il posto sugli autobus, ho notato che solo gli emigrati stranieri lo facevano : gli italiani "puro sangue"  no !   Qui invece sono rimasta piacevolmente sorpresa vedendo gli anziani, i portatori di handicapp e le mamme con figli piccoli in braccio fare ordinatamente la coda nel settore loro riservato nelle banche ed in altre strutture pubbliche.  Non credo che questi piccoli, ma utili privilegi per chi davvero ne ha bisogno esistano in molti altri paesi !   Inoltre la gente, quando mi vede in difficolta' perchè cammino col bastone, mi aiuta senza che nemmeno glielo abbia chiesto...I tassisti mi portano le borse della spesa fin sulla porta di casa e in alcuni supermercati esistono addirittura piccole auto-semoventi che permettono di fare la spesa senza  stancarsi.   Insomma, sotto questo aspetto, vivere in Ecuador è molto piacevole ed io dico loro volentieri "Dios le pague!"  al posto di "grazie", perchè capisco che la loro gentilezza nasce dal cuore.

Che bella testimonianza di civiltà e quanto da imparare! La sensibilità d'animo, ahimè, non si compra...
Grazie per il contributo Beatrice.

A risentirci,

Francesca

Anche io spesso vado in Ecuador...è vero in quel paese cè un po di provincialismo , ma vivaddio cè ancora tanta sempilicità e persone vere che qui non si vedono più, quanto ai giovani ecuatoriani posso solo dire che sono meno rampanti degli europei ma ad intelligenza e serietà sono anche migliori..diciamo che sono figli del loro tempo e le teconolgie internet e quant'altro non li fanno poi sembrare dissimili dai loro coetanei in europa...anzi

Il nuovo utente "Lirata" ha proprio ragione : ho scritto sul provincialismo che esiste in Ecuador, soprattutto nelle citta' minori, ma in un'altra mia risposta -su cui Francesca ha pienamente concordato-  ho anche segnalato piccole, ma significative cose, atti di gentilezza che qui sono comuni .
Leggo invece i giornali del mio paese e rabbrividisco :  i migranti vengono trattati come bestie........ Nella democratica Austria 21 migranti sono stati ospitati (anche se temporalmente, ma questo cambia poco le cose) addirittura nel campo di concentramento nazista di Buchenwald !!   Ho visto una foto che ha sconvolto l'Europa : un bimbo siriano -figlio di immigrati che attraversavano il mar Egeo per arrivare in Europa-  caduto in mare e morto affogato;  le onde hanno sbattuto il corpicino sulle coste della Turchia.   Pochi giorni fa, altra notizia da far rizzare i capelli : un barcone si è rovesciato nel mar della Grecia ; risultato : 34 vittime di cui 4 bambini e 3 neonati.   Nonostante queste e molte altre morti, per esempio di poveretti che cercavano di  attraversare il Canale di Sicilia per raggiungere l'Italia, nella speranza di trovarvi lavoro , gli italiani stanno sempre di piu' diventando razzisti.  Dimenticano che un tempo eravamo noi a cercar lavoro in altri paesi (Stati Uniti, Brasile, Argentina, Australia per citarne alcuni) che sono cresciuti e si sono arricchiti  anche grazie al lavoro degli emigrati italiani.   Ma ora ce lo dimentichiamo.   
Gli ecuatoriani invece sono spontaneamente gentili con gli stranieri , non per motivi di opportunismo ; solo perchè -come si dice qui-  "en Ecuador hay todavìa buena gente".....  E molta, aggiungo io !