183 GIORNI

Secondo voi, bisogna trascorrere i 183 giorni fuori dall'italia (cosi come stabilito dalla legge) OBBLIGATORIAMENTE in Portogallo o ci si può anche recare in altri paesi (esclusi UE) senza che quei giorni siano decurtati dai 183 minimi?

183 giorni fuori da Italia
visto che e l'Italia che da la pensione poi e meglio se uno li trascore in Portogallo o in europa

Vedi, la legge non dice che devi trascorrere i 183 giorni nel luogo dove hai scelto di risiedere, ma dice "fuori dall'italia"; e non dice nemmeno che puoi. In pratica non lo esclude nè lo ammette.

Per quanto riguarda l'europa non ci si può recare in nessun paese della UE perchè esiste un accordo in base al quale tutti i paesi UE adottano questa soluzione nei confronti dei cittadini di altri paesi UE.

Non capisco
Prima ti presenti richiedendo una nostra opinione, poi precisi una non chiarezza nella legge, poi sentenzi che assolutamente non é possibile utilizzare i paesi UE per soddisfare parte dei 183 giorni
Occhio che questa non é una argomentazione leggera perché potrebbe mettere in agitazione non poche persone
Andrò a fondo consultando il mio avvocato
Sperando sia .... un sasso buttato nello stagno.....

Lo so che non è un'argomentazione leggera! ho chiesto in diversi forum e in diversi paesi ma finora nessuno ha trovato una circolare, una legge, una disposizione che "obblighi" l'espatriato a trascorrere i 183 giorni nel paese dove ha scelto di risiedere; nè da parte italiana  nè tanto meno da parte del paese ospitante che chiede solo casa e sostegno mensile. Mettiamo il caso: io decido, per motivi miei, di trascorrere 8 mesi in portogallo e 4 in italia. Se durante quegli 8 mesi decidessi di farmi una lunga vacanza di 3 mesi in, che so?, Egitto (giacchè in paesi UE sarebbe come rientrare in Italia e questo mi è stato assicurato che esiste un accordo fra i paesi UE), quei tre mesi verrebbero scalati (in qualche modo, tipo controllo passaporto) dai 183 da fare in portogallo e quindi dovrei recuperarli dai 4 da fare in italia o no?  Come detto, non viene escluso nè consentito. Ma queste sono le mie conoscenze, perciò sto chiedendo se qualcuno ha carte certe a tal proposito, cioè una disposizione che dica "l'espatriato deve trascorrere i 183 giorni nel paese dove ha scelto di elevare la residenza". Finora non c'è nulla.

Mi inserisco .... NON C'è NULLA .. in ITA   diverso dal   ".... fuori dall'Italia"

Diciamo che il PT avendoti in "carico"  se  volesse potrebbe tracciarti, se  disponibili i dati.

E'  stato fatto con un tedesco di origini portoghesi, pensionato e non residente e nemmeno quindi RNH a  cui è stato imposto di divenire residente !! 
avevano tracciato l'ingresso in  aereo e non l'uscita in auto ....  il  tutto era  stato originato da un controllo stradale ... che però  scava ... scava ... ha prodotto una bega galattica.
mundoportugues.pt/64411/

... dicevamo tracciarti ... se  dal PT  vai in BULGARIA per 4 mesi .... saranno problemi del PT  (se vuole) nel gestire la cosa.   E  cosa  fa ?? toglie la residenza fiscale ?? 
Come AIRE se a posto per ITA.

Questo se  vai in aereo .... ehhhee ... partendo dal PT,  se  parti da Siviglia ed atterri a Sofia oppure  a  Nizza e  prendi il bus .....  puoi pure rientrare in ITA.

Il PT non ha dati, l' ITA  non ha dati .

Un saluto

Mi sembra di capire che l'amico porto-tedesco ha dovuto prendere residenza in portogallo perche vi trascorreva la maggior parte dell'anno a detta delle autorita anche se non del tutto dimostrabile per incompletezza di controlli e quindi doveva pagare li le tasse. Sbaglio?

circa ... nel frattempo  ho  corretto il post fai F5 ....  dicevo  quasi
Il Portoghese, nautalizzato tedesco aveva la casa dei genitori dove teneva un'auto targata D ed era  sempre stato residente fiscale  con figli nipoti ecc in Germania.

Una volta ha deciso di
- andare in aereo,  (entrata tracciata)
- stare qualche mese in casa sua  (disponibilità alloggio perenne)
- rientrare con l'auto targata D in Germania (mancanza di tracciatura)
- ri-tornare l'ANNO DOPO con un'altra auto targata D ... ed è stato controllato da GNR (conferma presenza in PT)

RISULTATO
- tentativo di importazione OLTRE i termini (allora erano di 6 mesi) nei quali avrebbe potuto importare senza  tasse
- blocco dell'auto
- mancata corresponsione delle tasse sul reddito in quanto si presumeva avesse passato tutto l'anno in PT ed  avrebbe avuto l'obbligo di registrarsi ecc. ecc.

E' finita in tribunale e sui giornali (ovviamente)  in quanto immagino che potesse dimostrare di aver vissuto e pagato le tasse ed essere andato al Pronto Soccorso in Germania ... però  si è divertito ben bene.  !!

Stefano

Si pero quel che cerco di sapere io e diverso perche non trascorrrei mai la maggior parte dell'anno in un altro paese avendo la residenza in portogallo nel qual caso l'altro paese potrebbe rivendicare l'obbligo di residenza con pagamento tasse li. Mi sembra ormai di avere la certezza che se trascorro vacanze in altri paesi i giorni non vengano scalati.

Avevo ben capito ...
Ho solo fatto un esempio pratico di APPLICAZIONE DEI CONTROLLI sulla permanenza

Ste

Per me tendiamo ad associare lo status di rnh con la figura del pensionato mettendo in secondo piano il fatto che, originariamente, quello status  era stato pensato per incentivare e richiamare profili professionali ad alto valore aggiunto per l'economia e le aziende portoghesi.

Io potrei essere una persona ancora attiva nel mondo del lavoro, che si trasferisce lavorativamente per un azienda portoghese (prendendo residenza e usufruendo dello status rnh per ottenere un bonus/incentivo fiscale) e svolgere la propria attività in un paese ancora terzo rispetto al portogallo.

E' molto facile che un expat lavorativo possa avere una vita fortemente disordinata.
Per me, questo è il motivo per cui le normative non possono definire puntualmente tutta una serie di aspetti legati alle figure degli expat.

E si ritorna sempre qui! :cool:

Sei italiano, sei Aire, quindi dall'Italia devi star lontano almeno 183 giorni, perché altrimenti stai cercando di fregare il fisco con la tua pensione/attività detassata.
E' chiaro che devi risiedere in un paese in convenzione con l' Italia.
Detto questo se lo stato che hai scelto decide di controllarti ci sta tutta, che poi lo voglia o non lo voglia fare questo è sua libera scelta.
E non dimentichiamo che ormai siano tutti tracciati, aero tracciato, bancomat/carta di credito tracciati, macchina con l'antifurto satellitare tracciata, paghi l'autostrada con il telepass, ormai valido anche nei paesi europei, tracciato, paghi la macchina a nolo, obbligatoria carta di credito, tracciato, fai spesa al supermercato e paghi con bancomat/carta di credito, tracciato……..
Insomma i mezzi per scoprire i furbini ci sono tutti, che poi uno stato voglia o meno usarli …., certo l' Italia da cui sei "fuggito" ha tutto l'interesse ad usarli e con la fame che ha li usa sicuramente.
E lo stesso faranno gli altri stati se ne avranno convenienza.

"Soluzione andare a piedi e con una paccata di contanti in tasca accumulati nel corso degli anni perché se prelevi oltre i tuoi standard ti segnalano subito, tracciato" :cool::lol:

caro Giuseppe,
ti viene richiesto di risiedere 6 mesi più un giorno al di fuori dell'Italia
fissando all'Aire il nuovo luogo di residenza, che deve essere accompagnato da
almeno due documenti, tipo un contratto di utenze, il contratto della casa
al Portogallo importa solo che tu affitti o compri una casa, apra un c/c e spenda un minimo in loco
che non controllano, per il momento
i Portoghesi controllano gli espatriati Portoghesi
non mi risulta ci siano controlli in Portogallo su residenti stranieri mentre in Italia i controlli ci sono
quindi se mantieni una seconda casa in Italia attento a:
consumi energetici ed allacciamenti delle utenze a tuo nome, puoi lasciare la tua casa in usufrutto ad un famigliare
spese con carte di credito
biglietti aerei fra Italia ed estero
telefonino italiano con chiamate facilmente localizzabili
se hai un c/c devi registrarlo come residente all'estero e fare attenzione ai movimenti

consigli da un espatriato da trent'anni, in regola, da sempre

ciao Dario

ps non conviene mai fare i furbini, tanto va la gatta al lardo....

Io non voglio stare in italia facendo finta di stare all'estero! Io, stando all'estero, vorrei recarmi in altri paesi che non siano europei e tantomeno l'italia; cio facendo potrei stare meno di 183 giorni ove ho la residenza ma starei sempre fuori dall'italia. In tal caso, che succederebbe?

Bella domanda ,
Sarebbe quello a cui sarei interessato anch'io
Dal gennaio 2019..........
C'è  qualcuno che ci può illuminare?
Grazie

nessun problema Giuseppe, tutto molto semplice
tu puoi stare dove vuoi, fare il giro del mondo, vivere un po' in Finlandia e un po' in Giappone...
se vuoi avere la residenza all'estero dovrai fare la trafila classica:
1 scegliere un paese
2 chiedere il codice fiscale del tuo nuovo paese
4 aprire un c/c in una banca locale
3 affittare o comprare una casa in questo paese
4 con almeno due contratti di utenze, per es. contratto della casa e luce, iscriverti all'Aire del tuo comune di residenza attuale in Italia
5 se mantieni un domicilio (non residenza) in Italia passarlo seconda casa mutando la relativa posizione fiscale in Italia
6 se mantien un c/c in Italia dare la tua nuova residenza all'estero e passare a cliente estero
l'importante é che tu non lasci tracce in Italia di una presenza superiore ai 6 mesi ed un giorno
chiaro???

un caro saluto, anche se tu i saluti non li metti mai
Dario

Grazie Dario,
Preciso ed esaustivo
Cilitta

Grazie tante per la risposta che credo sia la piu convincente fra quelle che ho ricevuto nelle varie chat in cui ho posto la domanda. Se quel che dici e suffragato dalla tua esperienza diretta, lo è?, allora possiamo dire che sia prassi consolidata. Chiedo scusa se non ho mai inserito i saluti; non so perche 😔. Grazie e cari saluti a te e agli altri amici del blog.

ciao Giuseppe
confermo la mai é esperienza diretta e vissuta
sono iscritto all'Aire dal 1990
risiedo da tre anni in Portogallo, a Foz, Porto
vivo a Porto, Marsiglia, Megève(soprattutto d'inverno) ed a Cannes
fino al 2013 ho avuto un appartamento in montagna in Italia e un domicilio a Torino che dichiaravo come seconde case pagando imposte salatissime, per questo ho deciso di vendere in Italia e tenere solo le proprietà in Francia
finché ho tenuto le case in Italia avevo un c/c come residente estero
sono stato controllato dal fisco italiano e francese che non hanno trovato nulla di anormale
spero che queste informazioni siano di pubblica utilità
se vuoi avere più' dettagli, indirizzi, contatti, contattami direttamente, rispondo, a volte non subito, ma rispondo
cordialmente
Dario

Solo questo: quando rientri in francia non è come se rientrassi in italia essendo un paese UE? Quando paghi le tasse in portogallo ti chiedono fotocopia del passaporto o operano una monitorazione dei giorni trascorsi in portogallo? Null'altro da chiederti..... per ora 😀. Grazie mille. Buone cose.

Buon giorno a tutti,
Ma se uno rientra in Italia per un tot di giorni, bisogna avvisare chi è come, esempio rientrare in Italia per 2 mesi.
O rientrare per brevi periodi più volte nell'arco dell'anno
Scusatemi o provato a cercare in vecchi post, ma non ho trovato
Grazie
Biagio

Non devi avvisare nessuno a meno che non vuoi usufurire dei 90 giorni (tutti o in parte) previsti per questioni sanitarie. In tal caso devi andare all'asl e farti rilasciare l'apposito modulo in caso di ricovero urgente.

Grazie Giuseppe.
Sei stato gentilissimo

Biagio

buongiorno Biagio
non devi avvisare nessuno
per evitare che in un eventuale controllo il fisco italiano contesti la tua effettiva residenza all'estero o il fatto che tu non abbia trasferito all'estero il famoso "centro di interessi devi solo usare alcune precauzioni

a monte

1
se hai mantenuto un domicilio (non residenza) in Italia, di tua proprietà o in affitto, non mantenere le utenze a tuo nome, oppure se proprio devi, far si che l'eccessivo consumo non possa far sospettare una presenza continua
2
far bonificare, anche se non é obbligatorio, la tua pensione su una Banca del tuo paese di residenza
3
non usare, o usare con parsimonia, un cellulare italiano: le bollette telefoniche tracciano le chiamate, quindi é facile seguire gli spostamenti
4
quando si é in Italia, se si teme che la presenza sia un po' troppo continua o sospetta, pur essendo nei termini, privilegiare il pagamento in contanti

per quanto riguarda il paese di residenza

1 usare la carta di credito per dimostrare che si spende in loco e mantenere gli e/c delle carte di credito: i pagamenti dimostrano la nostra presenza
2 tenere i biglietti aerei o delle autostrade che segnalano i propri spostamenti da e per l'Italia

é meglio non fare "i furbi": il rischio é alto, perché anche se la maggior parte dei pensionati che espatriano non rappresentino in realtà sul totale del buco delle pensioni che una percentuale infinitesimale, la questione é soprattuto politica, quindi i controlli sono possibili.
Io, espatriato da trent'anni, il controllo l'ho avuto, ma essendo veramente residente all'estero non c'é stato nessun problema.

un caro saluto
Dario

Se si fanno le cose nel rispetto delle regole non c'è alcun problema e non c'è nemmeno bisogno farsi venire delle paranoie.
Sono in Portogallo da due anni e mezzo e vivo qui per non meno di 8 mesi all'anno, in Italia ho un piccolo appartamento di mia proprietà per il quale pago l'IMU essendo considerato seconda casa ed il contratto dell'energia elettrica è "non residente".

Per il resto basta controllare i movimenti bancari relativi al bancomat, per capire i periodi della mia presenza Italia. Il tutto confermato dalle fatture delle utenze domestiche : utilizzo del bancomat in Italia corrisponde ad un aumento del consumo di energia elettrica in Italia e relativa diminuzione in Portogallo.

Ripeto, se si rispettano le regole occorre poco per dimostrare la propria correttezza.

Dario e Fabio
Vi ringrazio molto.
Infatti la mia domanda era per rispettare le regole, non voglio fare il furbetto assolutamente, voglio dormire tranquillo 😀

Grazie ancora
Biagio

bravo Biagio:
male non fare paura non avere
ciao
Dario