Buon pomeriggio Francesca.
La casa e‘ stato uno degli argomenti negoziati con il datore di lavoro prima del mio trasferimento in Germania. Diciamo che una volta che i colloqui telefonici riguardanti il ruolo e le responsabilita’ sono terminati e ci siamo “piaciuti”, siamo passati a discutere la parte riguardante il pacchetto-trasloco, incluso la ricerca della casa.
Gli accordi sono stati che il datore di lavoro avrebbe messo a disposizione una persona per la ricerca di una soluzione temporanea (6 mesi, monolocale ammobiliato, affittata per una persona) e di quella finale, per tutta la famiglia.
Quest’ultima ricerca a dire il vero e’ stata fatta da entrambe le parti per aumentare le probabilita’ di accesso ai contatti con i proprietari nelle zone di interesse. Alcuni di essi non hanno nemmeno risposto alle richieste di contatto, altri ci hanno detto che eravamo arrivati tardi, dopo 48h che l’annuncio di affitto era uscito sui siti dedicati. Lezione appresa, forte e chiara: appena un’occasione balza all’occhio, chiamare direttamente entro poche ore. Un giorno puo’ essere tardi. Complicato se la moglie e’ in Italia, deve giustamente essere parte della valutazione e si lavora entrambi a tempo pieno.
Dopo circa un mese di ricerca l’accordo e’ stato trovato con un proprietario che era peraltro restio ad affittare a stranieri, dopo una pessima esperienza con il precedente inquilino. E tuttavia l’intermediario della societa’ e’ stato il passaporto per fornire le garanzie richieste, inclusa la mia solvibilita’ prima di firmare il contratto.
L’appartamento avrebbe dovuto avere la cucina come unico arredo, ma il precedente inquilino ha deciso di smontarla tutta e lasciare il vano vuoto pochi giorni prima che partisse il mio contratto. Simpatico
....Ho capito che e’ abbastanza comune trovare in affitto l’appartamento vuoto con solo la cucina ammobiliata. E tuttavia il proprietario mi ha confermato che cucina si/no e’ una questione tra vecchio/nuovo inquilino. Lui si e’ tirato indietro.
Una differenza con la citta’ italiana di provenienza e’ stata la mancanza del gas per cucinare e la presenza del riscaldamento a pavimento centralizzato. In cucina tutto e’ elettrico e le prese sono esattamente come quelle industriali italiane a 12A. L’unica utenza del gas e’ per la caldaia centrale per il riscaldamento. Per il resto nessuna differenza degna di nota.
La pianta dell’appartamento poi e’ analoga a quella della casa di origine, quindi anche l’organizzazione degli spazi e’ stata veloce e l’adattamento quasi immediato.
Ultima nota: all’archiviazione dell’ultimo scatolone del trasloco abbiamo festeggiato con una cena fuori. Era il 2018, in epoca pre-pandemica e pre-Ucraina: oggi forse faremmo un take away...
Saluti!