I Cerruti in India si trasferiscono negli States

L'espatriato del mese
  • I Cerruti in India si trasferiscono negli States
Pubblicato 2014-10-01 alle 00:00 da Expat.com team
Racconti e curiosità di una famiglia italiana itinerante dal Giappone all'India, all'Europa e adesso gli States.... mamma, papà, tre simpatiche ragazze e la super micetta Macaron.

Ciao Giulietta, hai voglia di raccontarci un po' di te per conoscerci meglio?

Ho 44 anni, una laurea in lettere, un marito compagno d'avventura con il quale condivido la passione per questa vita itinerante, tre adolescenti plurilingue e multiculturali e una gattina con l'aria stupita che da quando abitiamo in America assomiglia piu ad una palla di peli che ad un gatto.
Sono partita da Torino piu di 17 anni fa per seguire mio marito, incinta di 4 mesi della nostra prima bambina. Dopo un paio d'anni separati, io a Torino e lui prima a Londra e poi a Parigi, era arrivato il momento per me di fare le valigie, non senza mille paure. Come tutti al primo espatrio mi chiedevo come sarebbe stato e con un bambino in arrivo la sfida era doppia. Mentirei a dire che agli inizi e' stato facile, perche non lo e' stato. Non ho inizialmente neanche provato a cercare un lavoro, a 27 anni incinta difficilmente qualcuno si sarebbe interessato a me. Ho cercato di godermi Parigi e soprattutto di godermi Federica, quando e' arrivata. Pian piano ho integrato il mio nuovo mondo, ho incominciato a creare progetti e sviluppare idee (che e' quello che faccio da 17 anni), mi sono divertita lavorando e mi sono (o meglio ci siamo) concessa il lusso di avere 3 figli in 4 anni! Dopo Parigi e arrivato il Giappone e un nuovo rimettersi in questione. Ho lasciato il mio mondo sicuro e soprattutto il mio lavoro, un progetto splendido messo in piedi con tenacia che stava raccogliendo i suoi frutti, ho fatto le valigie e sono partita convinta che fosse per noi una grande opportunita. L'impatto e' stato facile, almeno per me e le bambine, mio marito e' stato tuffato in un mondo lavorativo giapponese al 100% e non e' stata un'esperienza rilassante, anche se grandiosa.
Ho continuato a darmi da fare per accumulare esperienze lavorative interessanti e nello stesso tempo mi sono buttata anima e corpo nel ricostruire la nostra vita la, e devo dire che nei due casi e' stato un bel successo.
La partenza in India l'abbiamo accolta con entusiasmo, benche chiudere la porta di casa a Tokyo sia stata dura. L'india e' un paese non facile, ma dall'inizio tutti e cinque l'abbiamo affrontato nel modo piu positivo possibile e abbiamo cercato di rendere il nostro espatrio straordinario. Io mi sono lanciata in un bellissimo progetto che ho portato avanti per anni e che solo la partenza negli States ha fatto vacillare.
Dopo l'India siamo ritornati in Francia, non facile il ritorno in Europa dopo aver vissuto l'Asia, agli inizi benche i tanti vantaggi di essere a Parigi (famiglia relativamente vicina, molti amici ritrovati, cose buone da mangiare senza fare chilometri o senza doverle sognare di notte!) e' stata dura. Poi pian piano la vita ha ripreso anche li il suo ritmo e abbiamo ricostruito una quotidianità. E poi sono arrivati gli Stati Uniti, come una piacevole sorpresa, una vera e propria sfida che anche in questo caso abbiamo accolto con grande entusiasmo! E due anni dopo il nostro arrivo qui non tornerei indietro nella nostra scelta, abbiamo fatto bene, anche se per la prima volta abbiamo accolto una proposta che sapeva piu di un salto nel vuoto, direi che ne usciamo vincenti!
 
 

Sei l'autrice del blog “I Cerruti in India si trasferiscono negli States”. Un titolo che racchiude una parte importante del vostro percorso di vita. Ti va di parlarcene?

Il blog e' nato quando siamo arrivati a Chennai, Tamil Nadu, India del Sud. Era da anni che pensavo ad un blog, durante il nostro periodo giapponese avevo una gran voglia di crearne uno, adoro scrivere e tutto sommato e' un bel modo di raccontare quello che viviamo e i sentimenti che proviamo nel nostro nuovo mondo. Ho tentennato per anni, ma arrivata in India mi sono detta che quel mondo li dovevo assolutamente raccontarlo. All'inizio l'idea era di aggiornare solo parenti e amici, rapidamente pero mi sono resa conto che la nostra vita poteva interessare tante altre persone che si accingevano a compiere scelte simili o sognavano di farlo senza trovare il coraggio.
Adesso come adesso il blog e' il mio 4 bebe, lo coccolo e gli dedico del tempo.

Il blog ti è stato utile per entrare in contatto con altri expat bloggers e fare nuove amicizie?

Il mondo dei blogger e' interessantissimo, incroci sul web gente come te che ha fatto scelte simili e vive con entusiasmo il paese che lo ospita (nella maggior parte dei casi), si creano legami virtuali interessanti e soprattutto si dialoga con persone che capiscono al 100% il perche delle tue scelte.

Avete vissuto anche in Giappone ed in India. Che cosa ti hanno lasciato di positivo queste esperienze?

Il Giappone e l'India amo definirli le due facce del mondo. Per me sono dei Paesi straordinari, con delle culture ricchissime. Mi hanno cambiata entrambi. Il Giappone e' il Paese perfetto dove crescere dei bambini, è pulito, ordinato, sicuro. I Giapponesi, freddi al primo impatto, sanno essere amici fedeli e una volta che ti accolgono nel loro mondo, fai parte della loro vita. Abbiamo passato degli anni straordinari e sarei pronta domani a tornare a Tokyo per riviere tutte le sensazioni forti vissute in precedenza. Ho avuto la fortuna di tornarci per lavoro ed e' stato un tuffo nei ricordi. Le mie figlie ci chiedono spesso di ritornare per una vacanza e di poter ripercorrere quei luoghi che ci sono entrati dentro e ci accompagneranno per tutta la vita. Lo faremo prima o poi!
L'India e' un'esperienza indubbiamente dura, e' un Paese incredibile, ricco di contrasti. Prima di arrivare in India un'amica mi disse che per questo Paese non c'erano vie di mezzo, o te ne innamori perdutamente o lo odio dal profondo del cuore... io me ne sono innamorata. Ho amato tutto dal primo istante, gli odori forti e esagerati, il caos indescrivibile, gli Indiani con i loro sorrisi sinceri, le tradizioni forti, la cucina speziata. Negli anni parigini ci sono tornata regolarmente per lavoro ed ogni volta mi sono rituffata in questa atmosfera con gioia (avevo creato una piccola societa che produceva vestiti per bambini, e avevo un atelier a Chennai).


Sei mamma di tre ragazze, come hanno vissuto le tue figlie i vari trasferimenti? Si sono adattate con facilità?

Le mie ragazze sono nate all'estero e hanno sempre conosciuto solo una vita cosi. Sono fantastiche perche abbiamo chiesto loro di adattarsi e l'hanno sempre fatto con entusiasmo. Hanno lasciato amici e dovuto ricostruire relazioni in mondi nuovi e sconosciuti, hanno tirato fuori tante energie e capacità di adattamento. Ci sono stati momenti difficili e soprattutto distacchi duri... mi ricordo ancora lo strazio del pianto di mia figlia Chiara mentre la macchina correva verso l'aeroporto di Chennai e lei soffriva terribilmente a lasciara la sua adorata amica Emma.
Ci sono state fasi di adattamento piu complicate, Camilla, la piu piccola, ha sofferto molto del passaggio dall'India alla Francia, per lei bambina a piedi nudi mettere le scarpe e' stata dura....e non solo per le scarpe, per tutto quello che un mondo meno interessante ai suoi occhi le poteva dare...

Cosa vi piace fare nel tempo libero?

Sono molto sportiva, nuoto tantissimo ed è un modo per rilassarmi. Durante i week end andiamo spesso in barca, siamo velisti appassionati e navigare nella baia di San Francisco è molto divertente!
Ci piace viaggiare e scoprire posti nuovi, cibi esotici, incontrare persone e intrecciare rapporti.

Quali aspetti degli States ti affascinano maggiormente e ce ne sono altri ai quali hai fatto fatica ad abituarti

?

Noi viviamo in Silicon Valley, una zona un po' diversa dal resto degli Stati Uniti, un melange di culture e di persone che arrivano da posti diversi. Questo mi affascina. C'è  molta fibrillazione nell'aria, tutti hanno voglia di fare, di creare, di riuscire. Non è un mondo facile, soprattutto per gli adolescenti, ci sono molte pressioni, verso il successo, la realizzazione personale, ma nello stesso tempo è un ambiente che da molti stimoli.
Mi piace meno la cordialità forzata degli americani, super gentili al primo incontro ma poi meno friendly di noi Europei!

Quali sono i luoghi di interesse che ci consigli di visitare a San Francisco e dintorni?

San Francisco per me è una citta dove lasciarsi trascinare... nel senso a San Francisco vai e cammini, cammini e ancora cammini, guardando su e giu, a destra e a sinistra! Intorno poi alla citta ci sono mille parchi, uno piu bello dell'altro dove l'incontro con la natura è travolgente.

Espatriare con degli animali: Macaron, la vostra micetta, vi accompagna negli spostamenti da un continente all'altro. Qual è l'iter da seguire per rendere questa cosa possibile?

In realta Macaron è una micetta neo expat! Ci ha seguiti solo dalla Francia e all'epoca era poco più di un cucciolo. Non avremmo potuto lasciarla, era chiaro dall'inizio che ci avrebbe seguiti. E' stato facilissimo e arrivati in America non ci hanno neppure controllato i suoi documenti. Aveva comunque tutti i vaccini in regola e avevo contattato i servizi veterinari americani per sapere esattamente quello che ci voleva. Il viaggio è andato bene, ma poverina era stressatissima. Comunque quando siamo arrivati qui, dopo un paio di mesi in cui l'abbiamo un po‘ sballottata ho sentito che si sentiva finalmente in un luogo sicuro, ritrovando nei nostri mobili, arrivati il giorno prima di noi, e nel suo adorato divano odori conosciuti e indubbiamnete tranquillizzanti  (il nostro trasloco era partito ai primi di giugno e con le ragazze e il gatto sono rimasta in una casa praticamente vuota, dove gli unici riferimenti del gatto erano ormai il giardino e poco più. A luglio poi l'avevamo portata a Torino da mia mamma per partire in vacanza e di colpo si era ritrovata in un appartamento, lei gatta da vita all'aria aperta).

Basandoti sulla tua esperienza di mamma, ti senti di dare qualche consiglio alle donne che stanno per affrontare un trasferimento in un Paese straniero con prole al seguito?

I bambini si adattano ad una velocità straordinaria, se i genitori sono contenti e rilassati i bambini lo saranno e il cambiamento non sarà traumatico. Spesso ho incrociato sul nostro cammino mamme che non accettavano in pieno l'espatrio e trasmettevano solo negatività ai figli. Espatriare e farlo in famiglia è un' avventura straordinaria, un'esperienza unica e entusiasmante. Ringrazio mio marito per aver avuto il coraggio di partire all'estero per una parte dei suoi studi e per aver saputo sempre cogliere al volo queste stupende opportunita, professionalmente non sempre facili per lui, ma che ci hanno permesso di scoprire realtà cosi diverse e di far crescere le nostre figlie con un bagaglio grandioso di esperienze!

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