L'integrazione di un espatriato negli Stati Uniti

Buongiorno a tutti,

Essere un espatriato negli Stati Uniti significa entrare in contatto con una nuova cultura, usi e costumi.

E' stato facile per te integrarti nella comunità locale?

Potresti dire di sentirti a casa?

Raccontaci quali sono i passi da compiere per un'integrazione soddisfacente negli Stati Uniti.

Grazie per condividere la tua esperienza,

Francesca

Sono qui da 3 anni e ancora mi sembra un mondo a parte e io mi sento un'aliena nel vero senso Della parola. Prevedo un ritorno in EU nei prox 2 anni.

Vivilignelli ha scritto :

mi sento un'aliena nel vero senso Della parola


Come mai? Cos'è che rende secondo te così difficile integrarsi?

Grazie se hai voglia di farci sapere...magari anche altri espatriati in America provano il tuo sentimento e condividerlo potrebbe, almeno in parte, far sentire meno soli!

A presto,

Francesca

Sono qui da un annetto (ma avevo gia' fatto un anno in USA) e anche io a volte mi sento aliena... ci sono aspetti della cultura americana molto diversi da noi, che a volte spiazzano e ti fanno sentire diverso. Un aspetto per me e' quello delle amicizie:per quanto ho sperimentato fino ad ora, e' davvero difficile legare con gli americani... mi sembrano chiusi, molto legati al da dove vieni (stato, famiglia, scuola, ecc) e sono aspeti che noi non possiamo condividere con loro.

@ luisamiao > Ciao, anche a me, parlando con amici che vivono li, è stato riportato questo aspetto della difficoltà di entrare nella dimensione più privata del loro mondo. In maniera superficiale ci si riesce perchè sono cordiali (tipo la vicina di casa che siamo abituati a vedere nei film che si presenta con la torta di mele per darti il benvenuto nel quartiere) però se si vuole entrare più in confidenza, si incontrano delle barriere.
Chissà se le cose cambiano per un espatriato spostato con un Americano/a, sarei curiosa di saperlo...speriamo che qualcuno che si trova a vivere questo tipo di situazione ci faccia sapere.

Un saluto,

Francesca

Ma in realta' qui anche i vicini di casa si fanno mooolto i fatti loro: hi, how are you? e nulla di piu'. E vivo qui da 11 mesi, abbiamo il giardino in comune ..... (e=stessa esperienza la volta precedente).
Sono cordiali e disponibili, se chiedi (sempre americani sono: se chiedi, ti aiutano. Ma di loro sponte e' difficile). Ma finisce li": cordiali e disponibili perche' conoscono le buone maniera. manca un po' di calore "latino" (e questo visto che lavoro con molte famiglie latine, la vedo come differenza)

Gli Americani non sanno cos'e l'amicizia vera. Non aspettarti niente, tranne un breve educato scambio di parole. Li puoi invitare a casa, puoi telefonarli, puoi cercare di avvicinarti...... invano. Tutto avviene superficialmente anche fra loro, a meno che sono andati a scuola insieme ed hanno formato vecchi legami, o a meno che hanno interessi politici, sociali o finanziari in comune. Se lavorano insieme si avvicinano, per poi staccarsi quando cambiano lavoro. Ma, anche in questi casi, il calore vero non c'e'.  Come non ci sono la fedelta' o solidarieta'. Cambiano bandiera quando gli conviene. Questa e' una societa' fondata sull'individualismo e sul movimento da un lavolo all'altro, da una casa all'altra o da una citta' all'altra. Le amicizie sono disponibili come le case e i vestiti. E' una societa' non connessa come da noi, anche se io vedo che l'Italia e' cambiata molto e sta seguendo questa strada. Triste cosa.

P. S.) Le cose non cambiano se sei sposato con un Americano. Perche? Perche' anche fra di loro sono superficiali, generalmente parlando.

Dopo 3 anni anche  a me capita ancora con frequenza quasi quotidiana di sentirmi come il primo giorno, ma questo perché ci sono così tante cose da imparare e conoscere quando vai in un posto nuovo. Detto questo peró a me piace molto stare qui. Ovvio ci sono differenze culturali, alcune che magari si assottigliano con il tempo altre che non cambiano di una virgola. Ma non sono neppure d'accordo su quello che si dice degli americani certo vivono i rapporti spesso in modo diverso da noi portato dalle differenze culturali, ma ho conosciuto persone che instaurano ottimi rapporti di amicizia, che tengo alla famiglia (così come ho visto persone italiane a cui non frega del prossimo e della propria famiglia, alla fine tutto il mondo é paese). Se un americano si trovasse in Italia (e  ne ho lette molte di storie cosí) probabilmente direbbe le stesse cose...pensare di ricrearsi altrove la propria "nicchia" (nido) culturale, rete di amicizie etc etc costruite in una vita penso sia quasi (dico quasi perché alcuni ci sono riusciti) impossibile

Ho letto questo blog informativo: "Gli Americani a prima vista possono sembrare molto chiusi e sulle loro, soprattutto se si guarda alle amicizie. Sono poco espansivi, tranne rarissime eccezioni. Sono comunque amichevoli ma necessitano dei loro tempi e dei loro modi per entrare in sintonia con qualcuno di cultura differente. Lavorano moltissimo, hanno poco tempo libero e spesso sono molto stanchi. Il lavoro ha un ruolo centrale nelle loro vite. Ma durante il weekend si dedicano alla famiglia, alla casa, ai loro interessi e per questo sembrano trascurare le amicizie. E' abbastanza raro organizzare uscite o vedersi prima del venerdì sera, mentre la domenica è considerato il giorno in cui ti ricarichi per la settimana che inizierà. Staccarli da casa è un'impresa! Le amicizie nascono spesso sul posto di lavoro e cambiano nel momento in cui ti trasferisci, per cui è abbastanza difficile mantenere amicizie a migliaia di chilometri di distanza.
Rispetto a noi Italiani sono sicuramente meno pessimisti, più abituati ai cambiamenti e aperti alle novità.
Non li ha minimante turbati il fatto che avessi lasciato un lavoro a tempo indeterminato e che potessi avere in mente di fare qualcosa di diverso da quello che facevo in Italia o che potessi prendere in considerazione di tornare a scuola e cambiare mestiere.
Hanno anche un concetto diverso dell'età, non si pongono limiti e non ti giudicano in base a quella.
Il mercato del lavoro è più flessibile e se vuoi cambiare posizione o campo lavorativo non è un problema, basta volerlo e lavorare duro. Però devo ammettere che io frequento persone che fanno ricerca,  che sono nell'accademia, che fanno medicina, che viaggiano e hanno svariati interessi, quindi so di esprimere il punto di vista di una minoranza, perciò incompleto.
Sono molto attenti a come ti poni nei confronti degli altri, questo perchè a mio parere hanno più senso del rispetto della proprietà pubblica e privata, così come della sfera privata individuale.
Stanno molto attenti a non esprimere commenti fuori luogo, a rispettare l'interlocutore e a non parlare di argomenti considerati “difficili”.
Rispettano le leggi e pagano le tasse (la grande maggioranza).
A differenza di noi Italiani, che amiamo dare consigli anche non richiesti, gli Americani non lo fanno quasi mai, non saprei se più per timore di invadere troppo la tua sfera privata o perchè non è proprio nella loro cultura.
E' proprio vero che puoi uscire come ti pare, cosa indossi è un dettaglio, perchè al di fuori del lavoro sei un comune cittadino e a nessuno interesserà cosa fai (se stai nella legalità) o come vai vestito, semplicemente ti ignorano e vanno avanti con la loro vita!"
Il blog sta in questo sito, ma ho perso the address.

Io vivo in Florida a Miami. Condivido quanto stato detto finora riguardo la superficialita' degli americani nei rapporti. Mi considero doppiamente sfortunata poiche' vivo soprattutto con latino americani che, contrariamente a quanto si pensi. Non sono aperti. Mi spiego meglio. Miami e' come un grande ghetto a maggioranza cubano. Tra di loro sono molto coesi, ma da quanto ho visto non vogliono integrarsi. Si sono creati la loro Havana e vogliono o tenersela stretta. Per quanto sorrisi, gentilezze e gesti di amicizia abbia loro dimostrato, di fronte ti sorridono e di dietro ti sputano!

Dovevo venire qui per provare cosa sia la discriminazione! Esempio. Lavoravo per una Cubana. Un giorno mi dice che i clienti le domandavano perche' desse lavoro ad una italiana invece che cubana!

Insomma, se gli americani non latinos sono superficiali senza esserne coscienti, gli americani latinos lo sono coscientemente.

@Francesca

Io vivo negli States da 6 anni, prima a San Francisco e da 3 anni a NY. Ho deciso di rientrare in Italia a Dicembre. Sono una floral designer e lavoro a stretto contatto con americani come capi, colleghi, clienti etc. Non ho mai incontrato un altro italiano nel mio ambito e ho molte conoscenze americane. Posso confermare che gli americani sono molto superficiali e opportunisti, sono razzisti anche se non lo dicono, non sono aperti allo scambio di opinioni e vedono il confronto intellettuale o culturale come una guerra. La loro salute mentale è preoccupante, c'è un livello di disagio psicologico altissimo, tutti prendono farmaci per qualsiasi cosa (adderall per socializzare o lavorare, coca, pain killers, Xanax per dormire...).

Sono molto individualisti ed egoisti. L'unico motivo per cui vivere negli USA è il lavoro e il lavoro in sé, neanche le relazioni lavorative.

E' un popolo molto malato e tossico. Io mi son fatta la mia esperienza e ora torno in Europa per salvarmi.

@elenamencarelli


Ciao e grazie per la testimonianza! I migliori auguri per il rientro in Italia, buone cose!