Trasferirsi in Oman

Buongiorno,
purtroppo la crisi in Italia mi impone di cercare altri lidi, per cui mi è stato proposto di andare a dirigere un cantiere in Oman e precisamente a Sohar. Sarei grato a chiunque possa inviarmi informazioni sulla qualità della vita, costi e qualsiasi informazione possa essere utile, nel senso che vorrei sapere se l'Oman è ancora in forte espansione e se esiste ancora la possibilità, per una famiglia italiana, di intraprendere alcuna attività. Al momento sto valutando la situazione e si tratterebbe di trasferirmi, da solo o forse con un figlio, fra poco, per poi farmi raggiungere tra circa un anno anche dal resto della famiglia, compreso l'altro mio figlio che sarà poi laureato in giurisprudenza.
Grazie a chi vorrà aiutarmi.

Salve mauro62,

ben arrivato su Expat.com!

Sul sito trovi la testimonianza di un connazionale espatriato a Sohar.
Te ne riporto di seguito un estratto e la puoi leggere per intero cliccando questo link: https://www.expat.com/it/intervista/81_ … sohar.html

Ci sono molti Italiani che lavorano a Sohar? A tuo avviso, quali sono i settori che offrono più opportunità al momento e quali sono le figure professionali più richieste?

Devo ammettere di non aver incontrato numerosi Italiani a Sohar (forse un paio) anche se so che un importante azienda Italiana lavora, eccelentemente, su alcune commesse nell'area. Parlando con l'Ambasciata Italiana ho scoperto che solo 200-250 Italiani sono iscritti all' AIRE (associazione Italiani residenti all'estero); non mi sorprende dunque che sia difficile incontrarsi su un territorio che ha una superficie molto simile a quella italiana. Le attività delle aziende presenti a Sohar si concentrano principalmente in tre mercati:oil & gas, heavy Metals, logistics. Alcune delle imprese più importanti (in termini di fatturato e di personale impiegato) hanno già pianificato progetti di espansione che porteranno sicuramente ad una nuova ondata di richiesta di forza lavoro (dopo quella del 2004) con un picco di domanda che arriverà probabilmente tra la fine 2014 e la fine 2016 (in fase realizzazione delle opere da parte dei differenti Contractors) per poi assestarsi nel 2016 quando i nuovi impianti entreranno in funzione. I profili maggiormente richiesti saranno senza dubbio quelli con competenze nel campo dell'ingegneria, della chimica, della petrochilmica.

La gente locale come si pone negli confronti degli espatriati? È facile integrarsi?

La gente locale ha un approccio splendido nel quotidiano con gli espatriati. Per educazione e per religione gli Omaniti sono molto educati, gentili, affabili e teneri con i bambini. Non ho mai avuto nessun problema dal punto di vista personale. Con alcuni di loro sono riuscito a stringere rapporti più stretti, con altri no ma lo stesso mi è capitato quando lavoravo in altri Paesi o in città non mie in Italia. Comprendere la loro cultura è l'aspetto più importante: questa forse è l'affermazione più banale che tutti si aspettano. Io aggiungo che è importante comprendere le dinamiche e la cinetica con cui il loro Paese si è e si sta sviluppando. Il petrolio in Oman è stato scoperto solamente nel 1964 prima la popolazione viveva di pesca, agricoltura, artigianato. Solo pochi dei genitori dei miei colleghi o dei miei coetanei (ho 36 anni) hanno avuto la possibilità di accedere a sistemi di educazione Occidentali e di crescere in aree urbane avendo accesso ai servizi cui noi siamo abituati (acqua, elettricità, telefonia, informatica da un lato e ospedali, amministrazione pubblica, licei ed università, industria, libero scambio dall'altro). In 30-40 anni sono stati sottoposti ad uno stress culturale impressionante.

Nella vita di tutti i giorni ti rapporti con una realtà abbastanza diversa da quella in cui sei cresciuto. Penso alla lingua, al clima, al cibo, alla religione?come hai imparato a conviverci?

Sohar non è proprio Las Vegas ma si può vivere all'Occidentale senza nessun problema. C'è un grande Carrefour dove si trovano tutti i prodotti culinari Occidentali e negli hotel più importanti ci si può anche fare una bella spaghettata con vini italiani. La lingua ufficiale in tutti i contratti è l'Inglese ed anche l'educazione Omanita spinge ormai per il bilinguismo. La loro maniera di vivere la religione (mussulmana) non impatta in nessuna maniera sulle nostre abitudini. Anzi, devo dire che guardo con ammirazione la maniera in cui credono ed in cui professano. I giornali Occidentali a volte ci presentano una visione un po' distorta. Alcune delle discussioni più interessanti che ho avuto con i miei amici Omaniti hanno riguardato proprio la religione e come si traducono nel quotidiano i differenti aspetti dei nostri credo. Quanto al clima....se non si ama l'aria condizionata è meglio contare fino a tre prima di prendere una decisione. Il periodo estivo è molto duro ma allo stesso tempo da ottobre ad aprile sembra di vivere in vacanza! Solo una cosa mi manca veramente: qui non esiste un centro città, un posto dove farsi due passi, comprare il giornale, bere un caffè e farsi una birretta seduto in piazza. Bisogna sempre spostarsi in macchina....
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Basandoti sulla tua esperienza, noti delle differenze tra il mondo del lavoro locale e quello Italiano?

Le differenze sono parecchie, non mi basterebbe un libro per elencarle. Ne elenco due di cui forse non tutti sono al corrente: una decisione illuminata del Sultano dell'Oman ha introdotto per tutte le imprese che operano sul territorio il concetto di Omanizzazione. Ciò vuol dire che tutte le imprese devono garantire che un numero minimo di forza lavoro (50% nel mio caso) sia locale, e cioè Omanita (non è così negli altri Paesi del GCC a parte qualche inizio in Arabia Saudita). Considerato che a volte le competenze professionali degli Omaniti non raggiungono i livelli richiesti dall'industria, gran parte del lavoro delle aziende come la mia si focalizza su attività di formazione con budget che sono 9, 10 volte più alti rispetto ai budget cui ero abituato in Italia.
Il mercato del lavoro è super dinamico sia per far fronte alla forte richiesta di manodopera sia per un sistema di regole molto più flessibili del nostro.
Il Ministry of Manpower difende gli interessi degli Omaniti mentre non esistono sistemi simili a difesa degli interessi degli espatriati; i sindacati non esistono (lascio al lettore qualsiasi giudizio in merito). Tassi di turnover al 20% sono abituali. Chi vale resta chi non vale parte.


Saluti,

Francesca

Grazie Francesca,
in effetti avevo già letto l'intervista ad Andrea e spero che egli si metta in contatto con me per avere alcune maggiori informazioni, anche perché ancora alla data odierna in tutta la zona del medio-oriente sembra di capire che ci sia una sensibile attenzione a quelli che potrebbero essere atti terroristici, ciò che per altro risulta possibile in tutto il mondo.

Puoi anche lasciare un messaggio a piè di pagina dell'intervista dove trovi uno spazio dedicato.
Per quanto concerne atti terroristici ahimè credo proprio possa succedere ovunque.

Francesca