Le due facce del Cile

Buongiorno a tutti,

quando si visita un paese straniero per turismo, tutto sembra meraviglioso.

Trasferirsi all'estero per viverci è diverso. Per quanto sia un'esperienza che arricchisce, il percorso di un espatrio comporta difficoltà.

E' importante considerare le due facce della vita in Cile.

Tu, espatriato in Cile, come descriveresti i diversi aspetti della tua esperienza?

Grazie in anticipo per la gradita testimonianza,

Francesca

Devo premettere che é la prima volta che vivo un'esperienza da "espatriato" e che non ho presente i problemi pratici che devono risolvere gli immigrati per entrare in Italia. Non voglio quindi fare paragoni ne esprimere giudizi.
Il Cile é un paese stupendo, con panorami e paesaggi naturali bellissimi;  la gente é gentile, accogliente, a modo. I cileni mediamente sono ottimi lavoratori, disciplinati, dediti, seri.
Devo peró ammettere che non é facile atterrare in Cile.
Io ci arrivo da privilegiato. Arrivo qui con un lavoro e un contratto giá concordato prima di partire. Ho qui vari amici cileni che mi accolgono e mi introducono nella vita cilena. Il mio datore di lavoro sostiene le spese di uno studio legale che mi gestisce tutte le procedure con l'ufficio Extranjeria per i permessi di soggiorno ecc...
Peró dopo tre mesi mi sento ancora un "pesce fuor d'acqua": non ho il RUT (che è il famoso codice personale che ti identifica in modo univoco) e qui in Cile senza il RUT non esisti. Non puoi fare assolutamente nulla. Leggendo questo e altri blog tutti gli stranieri che entrano in Cile si scontrano con questa realtá; e alla fine l'accettano, perché non c'é nessuna possibilitá di evitarla.
Il RUT ti viene assegnato quando ricevi la residenza e possono passare 6 mesi o un anno. Durante questo tempo non puoi pagare le tasse, quindi non puoi nemmeno ricevere ufficialmente lo stipendio (puoi ricevere degli anticipi), non puoi avere un c/c bancario, non puoi nemmeno avere un contratto telefonico per il cellulare...
Alcune di questi ostacoli, con la simpatia e la fantasia italiana, si riescono a superare peró il mio parere é che il Cile, come paese, non é aperto ad accogliere gli stranieri. Per un cittadino europeo o americano, che viene in Cile per lavorare (non come turista), il primo periodo puó essere un po' pesante, perché ti senti davvero un "immigrato".